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sbaglio o c'è una risoluzione ONU che impone a Israele di tornare ai confini del 67?
Che nel 48 gli arabi han fatto una minchiata colossale è indubbio e a quei confini non si potrà mai tornare.
Ma Israele deve smammare dai territori occupati.
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Si, ma non può essere che devo ad infinitum ripetere sempre le stesse cose.
Premessa (da Gemini, che mi sono rotto):
Gli elementi fondamentali di uno Stato sono tre:
1. Popolo: Insieme di persone che abitano un determinato territorio e che sono legate da elementi comuni come lingua, cultura, storia e tradizioni.
2. Territorio: Spazio geografico definito da confini che delimitano la sovranità dello Stato.
3. Sovranità: Potere supremo dello Stato che si esercita all'interno del territorio e nei confronti degli altri Stati.
Questi tre elementi sono strettamente interconnessi e necessari per l'esistenza di uno Stato.
* Il popolo è l'elemento umano dello Stato, senza il quale non esisterebbe una comunità politica.
* Il territorio è l'elemento spaziale dello Stato, senza il quale non avrebbe un'estensione fisica.
* La sovranità è l'elemento politico dello Stato, senza il quale non avrebbe il potere di autogovernarsi e di esercitare la propria autorità.
Oltre a questi tre elementi fondamentali, alcuni studiosi considerano essenziali anche altri elementi per il funzionamento di uno Stato, come:
* Ordinamento giuridico: Insieme di norme che regolano la vita dei cittadini e i rapporti tra lo Stato e i cittadini.
* Governo: Insieme di organi che esercitano il potere politico nello Stato.
* Forma di governo: Modo in cui il potere politico è organizzato nello Stato (monarchia, repubblica, ecc.).
Tuttavia, questi elementi non sono considerati universali e possono variare da Stato a Stato.
Fine premessa
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La risoluzione ONU che assegna territori a Israele e agli arabi è la Risoluzione 181 dell'Assemblea Generale, approvata il 29 novembre 1947.
La risoluzione proponeva di dividere la Palestina in due Stati:
- Uno Stato ebraico: su circa il 56% del territorio, con una popolazione di circa 500.000 ebrei e 325.000 arabi.
- Uno Stato arabo: su circa il 43% del territorio, con una popolazione di circa 807.000 arabi e 10.000 ebrei.
Gerusalemme
Gerusalemme e la sua area circostante sarebbero state poste sotto regime internazionale, amministrate da un'autorità speciale sotto il controllo delle Nazioni Unite.
Reazioni alla risoluzione:
- Israele: ha accettato la risoluzione.
- Paesi arabi: hanno respinto la risoluzione e hanno dichiarato guerra a Israele.
Conseguenze
Maggio 1948: Israele dichiara la sua indipendenza.
Guerra arabo-israeliana del 1948: Israele sconfigge gli eserciti arabi e conquista la maggior parte della Palestina.
In questa situazione in un territorio prima senza "padrone" abbiamo:
Uno stato che riunisce i tre elementi di cui sopra, e che entra a fare parte dell'ONU.
Un gruppo di persone che occupano un territorio non reclamato da alcuno stato (non lo so può definire neanche un popolo, perché l'idea di popolo palestinese arriverà solo dopo).
Flash forward, botte da orbi, tricche e tracche si arriva al 1967, risoluzione 242, che vi invito a leggere.
https://peacemaker.un.org/sites/peac...s242(1967).pdf
Che cosa dice la risoluzione?
Che tutti si devono attenere all'art. 2 della carta dell'ONU.
Che non si possono acquistare territori con la guerra e che tutti gli stati devono vivere in pace.
Che Israele si deve ritirare dai territori recentemente occupati.
Che si deve riconoscere l'integrità territoriale di tutti gli stati nell'area.
Ma, Guess what?
La carta dell'ONU si applica agli stati membri, ergo non vale per la Palestina, che grazie ai suoi illuminati vertici continua a rifiutare la spartizione e continua a non essere uno stato, né tantomeno membro dell'ONU.
.
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Ultima modifica di caesarx; 21-07-24 alle 00:50
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La risoluzione 242 dice che Israele si deve ritirare, ma non esiste uno stato di Palestina con confini definiti, neanche parzialmente (come Israele), sempre per colpa dell'elite Palestinese.
Il giorno che l'ANP riconoscerà formalmente la spartizione e il diritto a due popoli due stati, sempre troppo tardi, cessando le recriminazioni sul territorio internazionalmente riconosciuto a Israele, nascerà lo stato di Palestina.
Secondo me nel mese di poi dell'anno del mai.
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Caesar, tutto vero quello che dici... ma sai meglio di me che sono questioni di lana caprina.
Dipende tutto da come la comunità internazionale decide di affrontare la questione... ed in realtà il vero "problema" da questo punto di vista sono gli USA.
Lo Stato di Palestina è riconosciuto come Stato da 3/4 della comunità internazionale, e la maggior parte di chi non lo riconosce ne riconosce comunque il popolo ed ha personale diplomatico dedicato all'interazione con l'autorità palestinese. E tutti quelli che lo riconoscono, fanno riferimento ai confini stabiliti dalle risoluzioni ONU.
La Palestina è già “Stato osservatore permanente”, può partecipare ai lavori pur non potendo votare ed a Maggio l'Assemblea Generale dell'Onu ha approvato una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, e raccomanda al Consiglio di Sicurezza di "riconsiderare favorevolmente la questione".
L'unico motivo per cui la Palestina non è già membro a tutti gli effetti è perchè fino ad oggi gli USA hanno sempre posto il veto in sede di consiglio di sicurezza (anche nel 2024, se non erro).
Il che vale per qualsiasi intervento "energico" nei confronti di Israele... che ha sempre visto sollevare il veto da parte degli USA.
E qui torniamo al punto di apertura del post.
Abbiamo visto porre sanzioni ed usare la mano pesante per molto meno di quello che sta succedendo da un pezzo da quelle parti, e ci sarebbero tutti gli appigli per poterlo fare anche ora... basta che la comunità internazionale voglia farlo (e soprattutto che chi ne ha la facoltà, non eserciti il veto).
Poi è tutto vero eh... ci sono colpe storiche della situazione attuale addosso ad arabi e palestinesi, ed i territori di cui si parla sono legalmente "terra di nessuno" (anche se forse è più corretto definirli "terra contesa"), ma la comunità internazionale potrebbe non riconoscere le nuove eventuali annessioni territoriali ed intervenire di conseguenza.
Ed al netto di tutto questo legalese, poi entra in gioco la questione morale: e lì parliamo di prendersi con la forza dei territori in cui vivono altri.
Stop. Non c'è niente di complicato... questo è.
il diritto è lana caprina, quello che importa davvero è FROM RIVER TO THE SEA MORTE A ISRAELE
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Quello che tu chiami legalese fa la differenza su ciò che può essere imposto e ciò che non lo può essere.
Se la testa di minchia di Arafat avesse detto si a Clinton a quest'ora avremmo la possibilità di farci le vacanze nell'agriturismo gestito da Abdul a Jenin.
La responsabilità di questo mancato riconoscimento risiede TUTTA, e in maniera ESCLUSIVA, nell'elite palestinese.
Perché questo no? Bisognerebbe chiederlo a loro, io ho le mie idee, ma sono giustappunto supposizioni.
Poi è arrivato Bibi, il soggetto che i Palestinesi non si aspettavano, perché è come loro, e non erano preparati ad affrontarlo... con la leggerissima differenza che Bibi dietro ha la macchina da guerra di uno stato tra i più grandi produttori e esportatori di armi al mondo, con alle spalle lo zio Sam, su cui ha una pesantissima influenza.
Cosa poteva andare storto?
Quest'è, stop.
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Ultima modifica di caesarx; 21-07-24 alle 09:37
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i bulli che non si aspettavano di trovarsi contro uno più bullo di loro fa abbastanza ridere
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La questione morale poi è mediamente a senso unico, da un lato e dall'altro.
Fra l'altro valutare i morti un tanto al chilo è tristissimo.
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Ultima modifica di caesarx; 21-07-24 alle 09:44
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Guarda, farebbe ridere anche me, se non fosse per le decine di migliaia di morti che ci stanno di mezzo.
Il problema è che i Palestinesi prima avevano davanti persone come i Rabin e gli Olmert, cresciute in un'altra Israele, che nasceva in contrapposizione al genocidio tedesco, e con ben in mente cause, effetti, responsabilità giudiridiche e morali di quella tragedia, e operavano nei confronti dei palestinesi con la consapevolezza che da quella storia veniva fuori.
Gli arabi sto genocidio non lo hanno mai subito. Il popolo palestinese, soprattutto, si è definito nel tempo in contrapposizione a Israele.
Il problema è che man mano che il tempo passa la popolazione e la politica di Israele si stanno modificando. La memoria dell'olocausto diventa meno tangibile, mentre la contrapposizione agli stati Arabi e al popolo palestinese diventa la nuova causa alla base di Israele.
A furia di premere sull'acceleratore della causa divina contro Israele i Palestinesi (come era prevedibile) hanno ottenuto una risposta uguale e contraria... solo che a fare i conti con la loro stessa irriducibilitá, ma meglio armata ed equipaggiata, le prendono sui denti.
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lana caprina
Fermo che i palestinesi hanno enormi responsabilità storiche e nessuno mi pare abbia mai detto il contrario, quando parlo di questioni di "lana caprina" non intendo certo che il diritto internazionale non valga nulla, ma che se Israele non avesse alle spalle lo zio Sam a mettere veti e se Israele non avesse l'importanza strategica che ha per tutto il blocco occidentale, la comunità internazionale potrebbe intervenire sulla questione anche domani ed anche senza che la Palestina sia definita come Stato.
Lo so io, lo sai tu, lo sa persino Manu.
Quindi non è quello il problema, per capirsi.
E sulla questione morale non ne faccio una questione di morti: stavamo parlando di altro.
Stiamo parlando di uno che va a prendersi con la forza il territorio dove vive un altro legittimando la cosa con "2500 anni fa c'erano i miei antenati qui, quindi è roba mia".
Il fatto che te legalmente "possa farlo" o meno, non cambia questo punto, no?
Riusciamo a separare le due cose?
Ultima modifica di Bobo; 21-07-24 alle 10:46