Certo, ma non a caso le valutazioni su cosa si doveva fare e cosa no sono (dovrebbero essere) nelle mani di enti terzi, non direttamente coinvolti e che possono lavorare con più calma a bocce ferme.
Al di là dei nomi (Abu Mazen è il leader riconosciuto a livello internazionale... il nome esce giusto da lì), imho la "soluzione" della questione passa inevitabilmente da quegli step lì.
Poi che sia fattibile (e tantomeno semplice) è un altro paio di maniche.
Di mio faccio davvero fatica ad immaginare come possa esistere uno Stato palestinese diviso in due e con in mezzo il territorio di un altro Stato con cui ti odi reciprocamente.









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