Considerato che la percentuale degli edifici distrutti o pesantemente danneggiati nella Striscia si aggira tra il 70 e l'80% del totale, direi che la probabilità di perdere casa e la vita se sei un terrorista di hamas o soltanto un semplice padre di famiglia non devono essere poi particolarmente distanti.
A proposito di "dettagli"
Che è quello che stiamo dicendo da giorni, solo che a quanto pare per alcuni la cosa è un problema mentre per altri è tutto un "il mondo funziona così, amen".Lo scenario è che a israele non fotte un cazzo nemmeno dei 5 miliziani comuni, agli israeliani interessa solo cancellare i palestinesi dalla faccia della terra fottendosene completamente di quanti morti fanno, civili o no, adulti, bambini, malati, e fottersi le loro terre. Questo è evidente, tant'è che i supporter di israele del thread manco più li difendono. Lo ripeto prima di venire nuovamente accusato di volerli difendere.
Ciascuno ha dei propri parametri morali che determinano quale sia il proprio livello di "accettabilità" in termini di danni collaterali e vittime civili di un'operazione militare.Per il resto non riesco a pensare "se lo dice il diritto internazionale umanitario allora è ok", diciamo che se voglio farmi un'idea sull'etica dei comportamenti non è su un documento redatto arbitrariamente da qualcuno che trovo una risposta soddisfacente.
Peraltro abbiamo potuto notare estrema chiarazza negli ultimi anni come il diritto internazionale non valga assolutamente nulla. Un diritto senza il potere di farlo rispettare è solo carta straccia.
Detto questo, te ti chiedevi se ci sono dei parametri per misurare quanto un'operazione sia "giustificabile" o meno in termini di danni collaterali, e la risposta è si.
Ci sono delle linee che servono proprio a guidare questo tipo di valutazioni.
Perchè nessuno vive nel mondo del Mulino bianco e persino nel diritto internazionale si parte dall'assunto che non può esserci guerra senza vittime civili di mezzo.