Il tuo paragone iniziale era di un tizio molto forte che pesta un altro tizio visibilmente non in grado di difendersi, e la gente che passa e vede la scena decide di fottersene e che si pestino tra loro. Il problema è che un paragone è un metodo retorico che serve ad esemplificare una situazione con altri termini, però deve comunque essere fedele alla situazione, altrimenti non è un paragone.
Nella tua scena manca completamente ogni tipo di contesto, l'unica cosa rappresentata è lo squilibrio di forze, e - non avendo nessun'altra informazione - l'implicita conseguenza che chi le sta prendendo vada protetto. È qui che il paragone non ha senso, perché non c'è un bullo cattivo e un ragazzino mingherlino innocente.
Non credo di riuscire a spiegare meglio di così, se la cosa non è evidente temo che il problema non sia di comprensione di quello che scrivo.
Questo è un tuo cavallo di battaglia ripetuto all'infinito, ma cosa significa? Io parlo di essere responsabili di ciò che accade ora, mica di essere responsabili di ciò che è accaduto 40 anni fa.
Spesso si sente usare il termine resistenza parlando di palestina e hamas, ma la resistenza combatteva anche e soprattutto contro nemici interni. Volendo fare il paragone, Israele è i tedeschi nazisti invasori, Hamas è il regime fascista, se ci fosse una resistenza combatterebbe entrambi. Io però non la vedo.
Strawman totale.
Mi sembra di aver articolato un po' di più il discorso, se questo è il modo in cui vuoi riassumerlo fai pure, non è che mi cambi molto. Mi sembra però che la mia colpa sia nel non vedere israele come unico responsabile del conflitto.
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È quello che penso anche io