Citazione Originariamente Scritto da Azad Visualizza Messaggio
Sì, ma non deve essere un'analogia esatta, mannaggia.
È per far presente a chi tuona di totale distruzione che la situazione non è slegabile da enormi quantità di persone intrecciate (anche culturalmente) al tuo nemico ma che–se hai un minimo di rispetto per i principi umanitari più basilari–non puoi trattare come tale e buttare nello stesso calderone, quindi quelle che auspicate come intenzioni di giustizia e verità non lo sono manco per il cazzo.
Quindi:

NEMICO / INNOCENTI IN UNA NON-NULLA POSIZIONE DI VICINANZA COL NEMICO / POTERE COSTITUITO IN GRADO DI FAR RISPETTARE LE REGOLE MA OSTACOLATO DAL RISPETTO DELLE NORME UMANITARIE
=
HAMAS / GAZAWI / ISRAELE
=
MAFIA / PALERMITANI / STATO ITALIANO

Non è complicato
Chissenefrega che quello è uno stato e quell'altro no, che quelli sono interni e quegli altri no, non stiamo parlando delle specificità della diplomazia internazionale, stiamo parlando di rapporti di potere e possibilità di agire nel contesto di un conflitto tra parti contrapposte, ciascuna con diverse possibilità e metodi di azione.
Ma perché Israele dovrebbe farsi carico di risolvere i problemi tra Hamas e i palestinesi? A Israele interessa risolvere i PROPRI problemi con Hamas. È qui che è il punto centrale di quello che ti sto dicendo, il fatto che siano paesi diversi è centrale, non secondario

Citazione Originariamente Scritto da Azad Visualizza Messaggio
1- Ovvio che non è una beneficienza disinteressata, il punto è appunto rendere amico un nemico e poi trarne i benefici.
2- Che sia "Quello che vorrebbe fare Trump" è una cazzata, Trump vuole dare tutto in gestione agli amici suoi senza postille di alcun tipo e poi ingozzarsi nel porcaio che quelli faranno senza dover rendere conto a nessuno. Qualsiasi soluzione che non pone condizioni granitiche, sanzioni MONSTRE per chi non le rispetta, e centomila osservatori (se non partecipanti) internazionali sarebbe inevitabilmente più simile allo spartimento coloniale dell'Africa che al Piano Marshall.
3- Eh no. Per un progetto del genere (che ripetiamo, è solo teorico a meno che domani qualcuno non scrive sul Death Note un corposo numero di nomi) il benessere dei palestinesi sarebbero le fondamenta ineliminabili e solidissime su cui si costruirebbe tutto il resto. Ma non perchè gli altri Paesi dovrebbero essere santi benefattori senza niente in cambio, ma perchè senza quella non costruisci nient'altro (a meno che la tua intenzione non sia sterminarli e ripartire dalla terra vuota). La scaltrezza politica e diplomatica dei "Paesi alleati" sarebbe quella di beneficiare il più possibile del benessere creatosi e delle opportunità (economiche, culturali, finaziarie, politiche) per le quali questo nuovo benessere naturalmente creerebbe domanda. Sennò è una nuova occupazione coi fucili di un paese di poveracci che ti guardano mangiare il tuo panino da dietro le transenne, e siamo punto e dacapo.
1. ma quanti benefici ci possono realisticamente essere? la striscia di gaza non è neanche vicina ad essere l'intero continente europeo
2. condizioni granitiche garantite da chi? sanzioni monstre applicate da chi?
3. vedi punto 1, un impegno trentennale di mezzo mondo per... cosa esattamente? Gestire qualche resort e fare l'erasmus?