Jaime è evoluto tantissimo dalla prima stagione, ma nè prima nè dopo questa evoluzione mi ha mai dato l'impressione di fregarsene minimamente per il destino del popolino.
Ha preso a cuore alcuni personaggi, ha cominciato a muoversi secondo i principi dell'onore... ma non mi pare abbia mai fatto nulla che potesse far pensare ad un suo qualsiasi interesse per il popolo.
Per dire, alla fine della sesta (quindi c'era già il Jaime "buono") nell'assedio di Delta delle Acque dice una robba del genere ad Edmure:
"Quando il castello cadrà, tutti i tuoi saranno passati a fil di spada. Tutti, indistintamente. La tua plebaglia sarà macellata, il tuo parco degli dèi devastato, i tuoi manieri e le tue torri saranno dati alle fiamme. Farò abbattere le tue mura, e devierò il corso del Tumblestone sopra le rovine. Quando avrò finito, nessuno saprà che in quel luogo era esistito un castello. Tua moglie potrebbe addirittura partorire prima di allora. Immagino che vorrai avere tuo figlio. Te lo manderò appena tagliato il cordone ombelicale, con una catapulta."
E credo che in molti abbiano tremendamente frainteso la sua partenza verso nord a fine della settima.
Perchè non ha mai smesso di amare la sorella, non le ha mai voltato le spalle (di certo non avrebbe combattuto dalla parte dei suoi nemici) e nonostante tutti i dubbi che nutriva nei suoi confronti sin dall'auto proclamazione a regina dopo l'esplosione del tempio, le è sempre rimasto accanto e se ne è separato solo per andare a combattere contro i morti... per scendere in campo in una guerra da cui dipendeva la sopravvivenza di tutti (anche della sorella ed anche del figlio che sarebbe nato).
La possibilità che potesse essere lui ad uccidere Cersei era secondo me legata esclusivamente alla creazione di una situazione limite, senza uscita.
Ed infatti non ho mai capito chi pensava davvero che fosse partito da Grande Inverno per andare ad uccidere la sorella.
Era scontato, ed era perfettamente in linea col personaggio, che eliminata la minaccia che lo aveva spinto ad allontanarsene sarebbe tornato da lei per vederla almeno un'ultima volta.
Cersei non è mai stata una regina guerriera (come la platinata), ma una che gioca sugli intrighi, la politica, la pianificazione.
Ha fatto di tutto per cercare di arrivare allo scontro con la miglior preparazione possibile, e poi ha osservato i risultati del lavoro fatto dall'alto.
Non c'era nulla di più che potesse fare in quel momento.
E' crollata emotivamente solo quando oramai era evidente che stessero per morire (ed era crollata in maniera simile anche in blackwater), e la chiusura delle linee di quei due pesonaggi, morti abbracciati come sempre sono stati, secondo me è una delle cose migliori dell'ultima stagione
Sul resto, scusa Twi, ma credo di preferire le scelte che hanno fatto loro (pur non condividendole) a questo scenario.
Anche perchè la trashata di Cersei che prende in mano uno scorpione e fa fuori un drago è una robba da b-movie, dai
Son d'accordo che il secondo drago poteva morire nell'assedio, in modo da fornire una "scintilla" più fresca allo sbrocco.
Però da quell'episodio è venuto anche la cattura di Missadei, che è un altro tassello importante per giustificare il cambio di rotta della platinata.
Tra l'altro, ripensandoci, non sono neanche io più troppo sicuro che dar fuoco alla città sia stato un gesto dettato dalla follia del momento e non piuttosto qualcosa di quasi pianificato per raggiungere gli obiettivi di una vita.
Perchè Dany ha sempre mostrato una certa indole impulsiva, mitigata solo dai suoi consiglieri, e soprattutto ha sempre mostrato il desiderio assoluto di prendere quel trono.
Di fatto, quel desiderio è stato il motore che ha guidato praticamente tutta la sua vita.
Nel giro di pochissimo tempo vede morire due figli, perde la metà dei suoi consiglieri (e perde la fiducia nell'altra metà), perde tutti i suoi affetti. E scopre che quello di cui si era innamorata e che di fatto era l'unico vero alleato che avesse ad occidente, per quel che ne sa si è inventato di essere l'erede legittimo al trono (ep 2: "ma che strano che siano il tuo migliore amico e tuo fratello ad affermare queste cose") ed ha cominciato a tessere intrighi con i suoi stessi consiglieri per pugnalarla alle spalle e toglierle quello che lei considera suo.
Da lì il "allora mi temeranno" ed il gesto estremo contro la città.
Perchè, ricollegandomi al parallelo con la bomba atomica, così come le atomiche sul giappone furono un gesto "superfluo" ai fini della guerra ed indirizzato più ai propri alleati che al proprio nemico (tanto che molti li considerano non l'ultimo atto della seconda guerra mondiale, ma il primo della guerra fredda), allo stesso modo la decisione di distruggere una città che avrebbe potuto essere presa in maniera molto meno violenta potrebbe essere un messaggio lucido da inviare agli alleati (nord e dorne).
Non abbiamo bisogno dei russi per vincere la guerra nel pacifico.
E quando ci siederemo ad un tavolo per decidere i nuovi equilibri del mondo, sappiate che abbiamo questa robetta qui e non abbiamo problemi ad usarla.
Che diventa: non ho bisogno di voi per sconfiggere i lannister, basto io con il mio drago.
E domani, quando sarò sul trono e vi chiederò di inginocchiarvi, abbiate ben fissi negli occhi cosa è successo ad Approdo del Re e cosa potrebbe succedere anche a voi.









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