Ancora una partita e poi basta… e dalle 21 si son fatte le 2 del giorno dopo! Magic: The Gathering Arena causa dipendenza, perché dà un taglio netto al passato, offrendo non una versione edulcorata del celebre gioco di carte collezionabili ideato da Richard Garfield – come invece è accaduto in tutte le altre incarnazioni videoludiche che si sono avvicendate negli ultimi anni – bensì riproponendo in maniera fedele quelle dinamiche che hanno fatto la fortuna di un fenomeno mondiale, che proprio in questi giorni festeggia il suo venticinquesimo compleanno.
STAPPO, MANTENGO E PESCO
La closed beta di Arena implementa solo una minima parte dei contenuti promessi da Digital Game Studio, la software house interna a Wizards of the Coast, eppure è già possibile intuire la direzione in cui si muoverà l’ambizioso progetto che vuole provare a insidiare il predominio di Hearthstone. E devo ammettere che se qualcuno è in grado di impensierire Blizzard Entertainment, questi sono sicuramente i creatori di Magic: non solo perché stiamo parlando di un gioco di carte con delle radici solidissime e una fanbase mondiale che vanta decine di milioni di elementi, ma anche perché quanto presente in questa edizione digitale poco più che embrionale riesce a convincere sia sul piano prettamente ludico, che su quello dell’economia Free-to-Play su cui il gioco si baserà una volta pubblicata la versione 1.0.
“le terre”, principale fonte di mana di ogni giocatore, non sono fornite automaticamente ad ogni turno
PIRATI, DINOSAURI, MUMMIE E DIVINITÀ
Come detto in apertura, tutte le meccaniche del gioco cartaceo sono state trasposte fedelmente in questa versione digitale, di conseguenza una partita a Magic Arena ha una durata media di gran lunga superiore a quanto visto in altri giochi simili; merito della grande varietà di opzioni concesse ai giocatori, derivanti soprattutto dalla presenza di ben quattro espansioni riproposte in maniera integrale.Gli sviluppatori hanno difatti implementato le ultime quattro espansioni che danno vita a una parte del formato Standard: abbiamo Amonkhet e L’Era della Rovina, che ci portano su un piano dimensionale che strizza l’occhio all’Antico Egitto, nonché Ixalan e Rivali di Ixalan, ispirate entrambe alla scoperta dell’America rivisitata in chiave fantasy.
Magic: The Gathering Arena ripropone in maniera fedele le dinamiche che hanno fatto la fortuna del fenomeno mondiale
L’interfaccia è molto pulita e funzionale sia nella schermata dedicata alla collezione, dove sono presenti diversi filtri che facilitano la costruzione di un mazzo, che durante le partite vere e proprie. Qui troviamo degli indicatori che segnalano in maniera sempre molto chiara le diverse fasi di gioco, e un sistema della priorità che permette di far gestire il tutto in maniera automatica dalla CPU, oppure di prendere il controllo totale della partita, in modo tale da scegliere autonomamente i bersagli delle magie e il momento in cui passare la mano all’avversario. In entrambi i casi, questo sistema funziona piuttosto bene, anche se in alcuni frangenti la gestione automatica potrebbe svelare i bluff di un giocatore ed è quindi consigliabile sfruttare quanto più possibile la priorità manuale.
ORO E JOLLY
Al di là delle fondamenta su cui viene costruito il gioco vero e proprio, un titolo Free-to-Play basa il suo successo quasi esclusivamente sul modello di business e sulla gestione di un’economia che non deve mai essere troppo spostata verso il pay-to-win. Come si comporta Arena in questo campo? Premettendo che gli stessi sviluppatori hanno più volte ribadito che l’economia verrà costantemente ritoccata, quanto visto finora lascia ben sperare per il futuro, dal momento che il team di Digital Games Studio ha messo in piedi un sistema decisamente interessante.Oltre alle classiche monete d’oro che vengono attribuite dopo ogni vittoria fino al raggiungimento di un cap giornaliero, ogni partita vinta garantisce anche l’ottenimento di una carta casuale di rarità variabile che viene inserita direttamente nella collezione; in più, si possono ottenere anche tre pacchetti dopo aver vinto il quinto, il decimo e il quindicesimo match settimanale. Non mancano nemmeno le quest quotidiane che, se portate a termine, forniscono monete extra.
MTG: Arena si baserà su un’economia Free-to-Play
Va detto che, per adesso, non è stato ancora implementato alcun sistema che prevede l’esborso di denaro reale, quindi l’esperienza è grossomodo bilanciata dal fatto che ognuno ha le medesime possibilità di costruire mazzi più o meno validi facendo interamente affidamento sulle dinamiche che attengono alla sfera gratuita del gioco. Bisognerà poi capire come tutto questo andrà a incastrarsi con l’altro pezzo del puzzle.
Per adesso Magic: The Gathering Arena funziona dannatamente bene, al di là degli ovvi problemi tecnici che si riscontrano durante ogni closed beta. La strada imboccata è sicuramente quella giusta, e da giocatore di Magic di vecchia data non posso che esserne felice.