MotoGP 25 – Recensione

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Milestone continua il suo dominio nelle simulazioni motociclistiche con MotoGP 25, ricordandosi però quanto sia bello guidare anche “arcade”.

Sviluppatore / Publisher: Milestone / Milestone Prezzo: 69,99 Euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Online e locale PEGI: 3 Disponibile Su: PC (Steam), PlayStation 5, Xbox Series X/S, Nintendo Switch Data di lancio: 30 aprile 2025

Che la licenza del circus MotoGP sia in una botte di ferro, con Milestone, è ormai un dato di fatto. Si sa già che il nuovo titolo partirà per vincere, per stare là in cima ai migliori brand simulativi sul mercato ma, come sanno bene tutti i team vincenti, non ci si può mai sedere e bearsi dei successi dell’anno precedente. Il pubblico vuole sempre qualcosa in più anche se, innovare un brand annuale, è impresa ardua. E allora ci si chiede cosa manca, cosa vogliono in più i giocatori da questo MotoGP 25, oltre al “solito” (ma tutt’altro che banale nella realizzazione) lavoro di cesello sull’esperienza di guida e sul coinvolgimento nella modalità carriera? La risposta è probabilmente arrivata dai recenti successi di Hot Wheels Unleashed e dell’hype attorno all’annunciato reboot di Screamer, riassumibile in una sola, evocativa, parola: arcade!

L’essenza della MotoGP

La nuova esperienza di gioco non è solo una modalità entry level, quella che nei precedenti capitoli si otteneva inserendo tutti gli aiuti alla guida, ma qualcosa di diverso e ancora più godereccio. È quasi un ritorno alle sensazioni primordiali di quando il brand era in mano a Namco e si giocava col Dualshock 2 in mano, ormai una ventina di anni fa. Un’esperienza di guida essenziale ma non superficiale, dove è difficile (molto difficile) cadere in ingresso di curva e quasi impossibile farlo in uscita, perché la potenza viene erogata con dosaggio perfetto, scrupoloso, dal gioco stesso; ma il peso del mezzo, i sorpassi, le staccate, tutto è al posto giusto, pronto per rilasciare endorfine. Esaltante e con un sistema di controllo bilanciatissimo, che permette di pennellare le traiettorie traendo piacere dalla sola bellezza del gesto, per poi spararsi come una fionda in uscita e decidere se puntare l’interno o l’esterno del pilota che ci precede, andandoci giù pesante con gas e freni. Non è neanche necessario scegliere le gomme giuste prima di scendere in pista, si va sul tracciato e si corre, punto.

motogp 25

Guidare sul bagnato, in modalità Pro, è come un rodeo.

È Super Hang-On nel 2025, una modalità da usare sicuramente per imparare le basi della fisica che regola il gioco ma anche un’alternativa più caciarona, ignorante, senza pensieri se non si è in vena di simulazione, perché l’impegno psicofisico che richiede l’esperienza Pro è, come sempre, tutt’altro che banale. È come il meme del tizio che si sporge in avanti sulla sedia quando il gioco si fa duro, questo MotoGP 25. Si può gareggiare come se fosse effettivamente un videogioco, o farlo sentendosi in pericolo ad ogni curva. Togliete il rewind, se avete il coraggio, e sfruttate ogni millimetro di corsa dei grilletti (con quelli del DualSense che rappresentano il non plus ultra dell’esperienza) per provare a stare in piedi e, soprattutto, andare più veloce degli altri. L’anteriore che si alza ad ogni uscita di curva, la posteriore che sbandiera in staccata, il freno dosato come una spezia in un piatto stellato: troppo o troppo poco e si finisce stesi sull’asfalto, addio!

Togliete il rewind, se avete il coraggio, e sfruttate ogni millimetro di corsa dei grilletti per provare a stare in piedi

Ci sono in gioco così tante variabili che pare di giocare a Dark Souls a volte, eppure, quando ci si prende la mano, ci si ritrova immersi in una simulazione di altissimo livello. Ancora più raffinata nei dettagli e nella fisica, capace di trasmettere sensazioni convincenti, lasciando sempre che le animazioni e il sound design avvisino con qualche millesimo d’anticipo l’arrivo di un problema, imparando così a porre rimedio e gestire ogni situazione, andando sempre più veloci, limando centesimi su centesimi. Un modello di guida muscolare, faticoso, con la potenza della moto che va gestita con sensibilità e disciplina, imparando i segreti dei tracciati del motomondiale prova dopo prova, aiutati anche dalla nuova scia di percorrenza che, tocco di classe, mostra anche la giusta inclinazione per affrontare le curve. Di conseguenza si instaura un vero e proprio rapporto con la propria moto, impreziosito, nella modalità carriera, dal costante dialogo con gli ingegneri per migliorare questo o quell’aspetto, procedendo allo sviluppo tecnologico fino a trovare l’alchimia perfetta.

Il percorso di una leggenda

La flessibilità della modalità carriera, in questo 25, è decisamente benvenuta, con la possibilità di partire dalla Moto3, simulando l’ascesa di un astro nascente, così come saltare la gavetta e partire direttamente da uno dei team di seconda fascia (si fa per dire) di MotoGP, ritagliandosi la propria esperienza in modo sartoriale ed entrando subito nel vivo del gioco. Interessante anche la scelta del primo obiettivo da raggiungere, come rivaleggiare con un altro pilota, puntare ad essere ingaggiati in un top team (scalzando la loro guida “debole”), o correre solo per la propria gloria, dando immediatamente un orizzonte a breve termine alla carriera appena iniziata, subito emotivamente coinvolti.

motogp 25

L’architettura dei circuiti è di buona fattura e il pubblico gremisce gli spalti, ma sono sempre le moto a rubare la scena.

Weekend dopo weekend si viene assorbiti nell’adrenalinica routine del pilota, impostando la severità dei giudici di gara, gestendo gli aggiornamenti forniti dalla casa madre, partecipando ai test e alle attività secondarie; motard, flat track, minibike, su due circuiti dedicati e ognuno con un modello di guida specifico, anche se, sinceramente, passare dalla MotoGP a questi altri mezzi è come passare da un piatto estremamente saporito e croccante ad uno più delicato, sobrio, in un certo senso defatigante che, tutto sommato, credo fosse anche lo scopo di queste deviazioni, disseminate lungo il fitto calendario della stagione. Ovviamente non c’è carriera senza avversari e l’intelligenza artificiale, una volta trovata la difficoltà giusta per i propri gusti (o lasciando fare a quella adattiva, che non funziona affatto male) dà vita a sfide intense e insulti giustificati da entrate rischiose e spallate in curva che rendono le gare molto fisiche.

rivaleggiare con un altro pilota, puntare ad essere ingaggiati in un top team, o correre solo per la propria gloria

Tutto sommato a me buttarla in rissa piace (facendomi un po’ odiare dagli altri piloti che poi non mi vorranno nella loro squadra, pazienza), anche perché tendo a correre col rewind attivato, però in generale si potrebbe lavorare ancora sulla pulizia di certi comportamenti degli avversari, evitando situazioni come tamponamenti abbastanza goffi se il giocatore sbaglia una traiettoria, insegnando all’IA a rallentare e schivare invece di tirare dritto. In generale però la bagarre è soddisfacente, difficilmente si creano trenini, si vedono errori, dritti, cadute, corpo a corpo, staccate spettacolari che creano una piacevole sensazione di vitalità in pista. Tecnicamente il titolo si presenta pulito, fluido senza inciampi e con un ottimo audio che aiuta l’immersione e il senso di presenza in sella.

In Breve: MotoGP 25 prosegue la sua striscia di vittorie nel genere delle simulazioni motociclistiche, presentandosi solidissimo nella sua modalità Pro e fresco nella nuova Arcade, che semplifica senza banalizzare un modello di guida ormai raffinato, fisico, esaltante dall’inizio fino a quando non lo si porta al limite, traendone tutto il meglio.

Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come gira: Fluido senza alcun problema, graficamente funzionale con ottimi modelli poligonali delle moto e animazioni.

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Pro

  • Modalità Arcade ottima / modello di guida spettacolare / carriera coinvolgente

Contro

  • Attività secondarie non memorabili / qualche comportamento dell'IA da sistemare
8.6

Più che buono

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