I contratti classici ripropongono senza particolari cambiamenti quanto visto nel primo episodio

Liberarsi delle pattuglie nemiche che perlustrano la mappa permette di concentrarsi con maggiore calma sugli obiettivi.
Sostanzialmente diversi i Contratti a Distanza, che si concentrano sull’eliminazione dei nemici da lungo raggio. Certo, è sempre presente una blanda fase esplorativa e di ripulitura della mappa durante gli spostamenti da una postazione all’altra, ma si tratta di semplici elementi di contorno che collegano le portate principali.
NEI CONTRATTI A DISTANZA L’AZIONE È MOLTO PIÙ LENTA: BINOCOLO IN MANO, DOVREMO ESAMINARE CON ATTENZIONE L’AREA
L’INDIRIZZO CE L’HO, RINTRACCIARTI NON È UN PROBLEMA
Tratto da una storia vera. Un cecchino si trova tranquillamente sdraiato su un’altura. Intorno a lui, il nulla. Di fronte a lui, a oltre un chilometro di distanza, l’obiettivo. Mira, respira, trattiene il fiato e preme il grilletto, colpendo il bersaglio con un’esecuzione perfetta. A questo punto, scoppia l’inferno. I nemici, che magicamente lo individuano nell’arco di pochi secondi, iniziano a sparargli con tutte le armi di cui dispongono. E, di tanto in tanto, lo colpiscono. Con un fucile d’assalto… sì, anche con un fucile d’assalto. E sì, sempre da un chilometro. La catena di eventi appena raccontata si è ripetuta più volte nel corso delle mie partite, e mi ha portato a una conclusione agrodolce: le missioni dalla distanza hanno del fascino, ma allo stato attuale il verificarsi di situazioni in cui il realismo va bellamente a farsi benedire non permette di sprigionarne tutto il potenziale, che rimane in parte inespresso.
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