Sniper Ghost Warrior Contracts 2 – Recensione

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I contratti classici ripropongono senza particolari cambiamenti quanto visto nel primo episodio

Ed è sempre in queste missioni che si sfruttano maggiormente i gadget a disposizione, e nelle quali è possibile dare maggiore sfogo alla propria fantasia. Droni per esplorazione, trasformabili con appositi potenziamenti in armi letali e silenziose, torrette di copertura, dispositivi che fungono da diversivi e varie tipologie di esplosivi offrono interessanti spunti sia per chi vuole provare ad agire avvolto nell’ombra che per chi non disdegna un approccio leggermente più diretto e deciso. È in queste missioni che, complice anche la presenza di obiettivi che non si limitano alla singola eliminazione di bersagli ma che costringono a penetrare nelle basi nemiche per operazioni di sabotaggio/intelligence, si concentra la maggiore varietà di situazioni e in cui si può sfruttare al meglio quanto il gioco ha da offrire.

Sniper Ghost Warrior Contracts 2 recensione

Liberarsi delle pattuglie nemiche che perlustrano la mappa permette di concentrarsi con maggiore calma sugli obiettivi.

Sostanzialmente diversi i Contratti a Distanza, che si concentrano sull’eliminazione dei nemici da lungo raggio. Certo, è sempre presente una blanda fase esplorativa e di ripulitura della mappa durante gli spostamenti da una postazione all’altra, ma si tratta di semplici elementi di contorno che collegano le portate principali.

NEI CONTRATTI A DISTANZA L’AZIONE È MOLTO PIÙ LENTA: BINOCOLO IN MANO, DOVREMO ESAMINARE CON ATTENZIONE L’AREA

Una volta in postazione, l’azione si dipana con estrema lentezza. Binocolo alla mano è necessario uno studio oculato dell’area per marcare i nemici, trovare eventuali elementi ambientali da usare a proprio vantaggio (qualcuno ha detto barili di esplosivo?) e soprattutto individuare il bersaglio. Eseguite tutte queste operazioni, non resta che premere il grilletto e sperare che, dopo un viaggio di oltre mille metri, il proiettile raggiunga la sua meta… facile eh?

L’INDIRIZZO CE L’HO, RINTRACCIARTI NON È UN PROBLEMA

Tratto da una storia vera. Un cecchino si trova tranquillamente sdraiato su un’altura. Intorno a lui, il nulla. Di fronte a lui, a oltre un chilometro di distanza, l’obiettivo. Mira, respira, trattiene il fiato e preme il grilletto, colpendo il bersaglio con un’esecuzione perfetta. A questo punto, scoppia l’inferno. I nemici, che magicamente lo individuano nell’arco di pochi secondi, iniziano a sparargli con tutte le armi di cui dispongono. E, di tanto in tanto, lo colpiscono. Con un fucile d’assalto… sì, anche con un fucile d’assalto. E sì, sempre da un chilometro. La catena di eventi appena raccontata si è ripetuta più volte nel corso delle mie partite, e mi ha portato a una conclusione agrodolce: le missioni dalla distanza hanno del fascino, ma allo stato attuale il verificarsi di situazioni in cui il realismo va bellamente a farsi benedire non permette di sprigionarne tutto il potenziale, che rimane in parte inespresso.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Sfida godibile soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati / Mappe sufficientemente ampie e varie / Tanti obiettivi specifici incrementano la longevità.

Contro

  • Qualche stranezza nell’intelligenza artificiale / Qualche missione in più avrebbe giovato / In molti elementi identico al predecessore.
7.2

Buono

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