Il ritmo delle conferenze losangeline di quest’anno ha seguito un andamento stranamente sinusoidale, privo tra l’altro di tutta quella serie di informazioni necessarie a comprendere fino in fondo la qualità delle offerte che ci troviamo di fronte. Abbiamo visto tanti trailer, o quantomeno tanto materiale video pronto a creare quell’hype genuino nei confronti di un titolo in sviluppo, mentre di giocato è stato mostrato poco o niente. La conferenza Ubisoft dell’E3 2019 ha seguito la medesima scaletta espositiva, cambiando giusto qualche dettaglio in merito agli spettacoli mostrati sul palco. Tutto è iniziato con una suggestiva suonata sul palco della Assassin’s Creed Symphony, la compagnia pronta a fare il giro di tutto il mondo (Italia compresa) per deliziarci con le sue note tratte da uno dei franchise più famosi della società francese. Il climax generato da questa esperienza diversa dalle controparti di settore ha dato il via a un piacevole approfondimento su Watch Dogs Legion, terzo capitolo di una saga che sposta tutto il focus della vicenda tra le strade di Londra.
HACKER CONTRO IL MONDO
Cosa succederà quando l’Inghilterra confermerà l’uscita dall’Europa con la Brexit? Ubisoft ha cercato di rispondere a questa domanda creando un’ambientazione immaginaria dove la società londinese, forte probabilmente della sua indipendenza, è riuscita a fare dei passi avanti degni di nota sul campo della tecnologia, in grado di automatizzare la maggior parte delle attività quotidiane svolte precedentemente dalle persone comuni. Questo setting molto simile alla Detroit immaginata da Quantic Dream fa da sfondo a una vicenda complessa, dove la popolazione insorge per le strade chiedendo a gran voce di sistemare le cose, mentre il governo cerca di sedare gli animi facendo scendere sul campo una forza militare pronta a soffocare questi focolai anche con la violenza. È proprio qui che la DedSec entra in gioco, cercando di reclutare il maggior numero di persone scontente al fine di creare una “legione” rivoluzionaria pronta a sovvertire l’ordine di stato, magari ripristinando uno status quo di uguaglianza e benessere per tutti.
È stato interessante notare come il focus del gioco, grazie al minutaggio di giocato mostrato sul campo, sembra volgere completamente allo sviluppo di una storia mediante gli NPC, un modo divertente e alternativo che ci consentirà potenzialmente di cambiare personaggio ogni volta che vogliamo, sradicando così alla base il concetto di unico protagonista. Certo, se questa svolta ideologica affascina per la sua versatilità da un lato, dall’altro invece fa sorgere diversi interrogativi in merito a come verrà poi messa in pratica a livello di gameplay sulla lunga durata. La fase di gameplay mostrata ha messo in evidenza interessanti scremature anche nella caratterizzazione di questi NPC, i quali probabilmente si dimostreranno validi sul campo a seconda delle abilità in loro possesso.
CONFERME E SUPPORTI POST-LANCIO
Oltre a Watch Dogs Legion il palco si è piacevolmente animato quando è stato attraversato da Jon Bernthal, che insieme al suo fidato amico a quattro zampe ha confermato la dedizione che il team di sviluppo del nuovo Ghost Recon Breakpoint ha profuso nello scrivere una storia coerente e appassionante. La stessa attenzione è stata confermata da un discreto supporto post-lancio per molte offerte di punta della società, come The Division 2 e For Honor, dato che entrambi riceveranno molto presto degli aggiornamenti in merito a contenuti episodici da rilasciare nel corso dell’anno.
Nel primo caso gli agenti della Divisione potranno finalmente esplorare nuove aree aldilà dei confini di Washington, arrivando persino in prossimità del Pentagono, mentre nel secondo avremo da subito la possibilità di goderci un nuovo evento a tempo limitato chiamato Shadows of the Hitokiri, accompagnato da una modalità speciale utile a farci sbloccare premi e ricompense inediti. Non poteva mancare sul palco anche la frizzante messa in scena dei ballerini di Just Dance 2020, franchise dedicato al mondo musicale pronto a intrattenere, per un altro anno, la genuina community di danzatori improvvisati. Anche Brawlhalla riceve una serie di aggiornamenti a tema Adventure Time, che può essere scaricato già da ora da tutti i possessori del gioco.
VERE NOVITÀ (NON SOLO A TEMA VIDEOLUDICO)
Le vere novità sul palco della conferenza sono state presentate sia sul fronte videoludico, che su quello audiovisivo e commerciale. Fa riflettere la presenza della rivisitazione in Rainbow Six per quanto riguarda Quarantine, essenzialmente un PvE competitivo dove i giocatori dovranno fronteggiare una minaccia diversa dal solito, probabilmente rappresentata da un virus pronto a contagiare ogni cosa. Sul fronte sportivo è stato piacevole vedere tra le novità Roller Champions, una sorta di ibrido futuristico che emula, in modo più cartoonesco, la pellicola del 1975 intitolata Rollerball. Difficile esprimersi su Gods & Monsters, primo perché è stato definito come una sorta di Zelda-like sviluppato dagli autori di Odyssey, secondo perché oltre a un brevissimo trailer non è stato mostrato nient’altro.
È stata poi la volta anche di una piccola parentesi a tema intrattenimento domestico, poiché Ubisoft sembra al lavoro su due prodotti diversi tra loro: Mythic Quest: Raven’s Banquet sarà una serie tv di stampo satirico e parlerà di tutto ciò che avviene durante la produzione e sviluppo di un videogioco, mentre per The Division 2 sembra esserci in cantiere la scrittura di un film in collaborazione con Netflix, tra cui figurano come attori personaggi del calibro di Jake Gyllenhaal e Jessica Chastain. La parte interessante sul finale dimostra che sta nascendo un trend legato agli abbonamenti che dovrebbero in qualche modo sostituire, o accompagnare, l’acquisto dei videogiochi. Per rispondere a Google Stadia, Xbox Game Pass, Origin Access e PS Now, Ubisoft ha pensato di proporre una sua formula di abbonamento chiamata Uplay+ al costo di 15 dollari al mese. Ma con l’aumentare di queste offerte, i giocatori cambieranno modo di interfacciarsi con questo medium?
Detto questo, tolte alcune parentesi interessanti, Ubisoft in questo E3 2019 è purtroppo rimasta “fedele” alla formula espositiva sfruttata dalle altre controparti di settore, mostrando una buona quantità di trailer e pochissimi gameplay utili a confermare la qualità delle produzioni in lavorazione.