L’IMPLEMENTAZIONE DEL GIOCO COOPERATIVO DIMOSTRAVA UNA BUONA CURA DA PARTE DI VISCERAL GAMES, GRAZIE A DETTAGLI PIÙ O MENO PICCOLI
I traumi di John Carver finiscono per concretizzarsi una volta scesi su Tau Volantis. Quella che per il giocatore che controlla Isaac Clarke è infatti una monotona discesa in ascensore, per l’altro significherà trovarsi davanti allucinazioni del figlio morto, con tanto di eteree voci dal tono accusatorio. Le visioni non si fermeranno qui: la grigia base militare che esplorerà Isaac sarà infatti condita da soldati giocattolo, torte di compleanno e scatole di regali per John, che verrà colto anche da attacchi che lo renderanno incapace di operare nel mondo reale, occupato com’è ad affrontare i (molto reali, per l’altro giocatore) demoni della sua psiche. Qualcosa che al giorno d’oggi, nel mondo post-It Takes Two, può sembrare forse semplice e dozzinale: ma all’epoca stupì positivamente sia me che il mio compagno d’avventure. L’effetto è inoltre quello di aggiungere un buon tocco alla storia di Dead Space 3, e di evitare che John Carver sembri semplicemente un altro Isaac ma con una skin diversa.
DAI CALCIONI A UN ARSENALE SENZA LIMITI
Ma ad essermi rimasto impresso positivamente, di Dead Space 3, non sono certo state solo le allucinazioni di Carver. In genere, tutto il gioco mostra una qualità media piuttosto buona: il valore di produzione è lo stesso dei predecessori, e ci porta da una colonia presa d’assalto dai necromorfi alle interiora di astronavi abbandonate a una rocambolesca discesa sul gelido Tau Volantis, il tutto tramite sequenze ad alto tasso di spettacolarità.
IL SISTEMA DI CREAZIONE DELLE ARMI ERA DECISAMENTE BEN RIUSCITO

Ucci ucci sento odor di… non importa che odore sento, in realtà, se vedo qualcosa che si muove prima sparo e poi domando.
Per concludere queste mie considerazioni, non so che strada prenderà il remake. Non so se nel 2030 o giù di lì, Motive ricalcherà fedelmente i passi di Visceral proponendoci un terzo episodio dall’impronta più action. Forse al giorno d’oggi, con Resident Evil che vende milioni di copie, il pubblico è più interessato a esperienze horror di qualità, e non ci sarà bisogno di cercare di acchiappare anche chi preferisce l’azione caciarona; spero per i fan delle atmosfere horror di Dead Space che sia così. Di Dead Space 3, però, continuerò a serbare un ricordo positivo.
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