Square-Enix Play 2022, Parte 1  – Speciale

Square Enix

Square-Enix Play 2022, Parte 1 – Speciale

Siamo volati a Londra per toccare con mano le prossime uscite Square-Enix. Qui, nella prima parte, parliamo di Crisis Core Final Fantasy VII Reunion, Romancing SaGa – Minstrel Song Remastered e Power Wash Simulator 🙂

Una scorpacciata in salsa Square-Enix. Ecco in estrema sintesi cosa è stato l’evento londinese organizzato dalla software house nipponica in concomitanza con il Tokyo Game Show.

sono passato dai panni di Zack Fair a quelli di Maxime Caulfield, da uomo armato di un idropulitore a  valchiria

Una possibilità per tuffarmi su un menù composto da una decina di portate e toccare con mano titoli in uscita entro la fine dell’anno che ho colto con estrema gioia. Postazione dopo postazione sono passato dal vestire i panni di Zack Fair a quelli di Maxime Caulfield, da quelli di un uomo qualunque armato di un idropulitore a quelli di una valchiria, in un susseguirsi di demo che mi hanno incuriosito, divertito, convinto e lasciato in parte perplesso. Racchiudere tutte queste sensazioni in un solo pezzo? Impossibile. In due? Difficile. In tre? Ecco, ora ci siamo… ma per arrivare a tre, è necessario partire dall’inizio…

Crisis Core Final Fantasy VII Reunion

Breve riassunto delle emozioni/sensazioni che hanno accompagnato e fatto seguito alla prova di Crisis Core Final Fantasy VII Reunion nel corso di Square-Enix Play 2022. Curiosità? Tanta all’inizio, in continua ascesa durante la sessione di hands on, costantemente su livelli di guardia poggiato il pad. Dubbi e dilemmi? Qualcuno, ma nulla di veramente serio. Voglia di proseguire? La data del 13 dicembre è segnata con un circoletto rosso sul calendario.

square enix play Crisis Core Final Fantasy VII Reunion

La trama di Crisis Core, salvo sorprese dell’ultima ora, dovrebbe rimanere invariata rispetto all’originale. Le novità riguarderanno solamente la componente tecnica e la gestione del combat system.

Poche righe e una settantina di parole che lasciano intendere chiaramente come le prime impressioni su questa riedizione di Crisis Core siano positive, e come a quindici anni di distanza dalla sua uscita originale (avvenuta, ricordo per i due-tre che non lo sanno, nel 2007 su PSP) l’avventura del SOLDIER di seconda classe Zack Fair presenta ancora tanti spunti interessanti.

a 15 anni di distanza dalla sua uscita originale, l’avventura di Zack Fair presenta ancora spunti interessanti,  nonostante un’animaimmutata nei  concetti base

Spunti interessanti che derivano da un’anima di gioco che è rimasta immutata nei suoi concetti base, ma che ha visto un lavoro di ammodernamento atto a trasportare nel presente dinamiche che erano state progettate tenendo conto delle limitazioni della console su cui era stato sviluppato il gioco. Punto focale di questo ammodernamento è sicuramente il nuovo sistema di controllo, che grazie alla maggiore disponibilità di tasti di un controller (in questo caso, un DualSense) rispetto alla PSP abbandona l’utilizzo di menu a favore di una mappatura che demanda le varie azioni a combinazioni di tasti frontali, dorsali e croce direzionale. La bontà di questa scelta appare evidente già dopo pochi istanti. Grazie a un layout dei comandi piuttosto comodo e intuitivo, gli scontri scorrono con maggiore fluidità, con un ritmo decisamente superiore e costante che non subisce repentine interruzioni.

L’eliminazione di qualunque tempo morto è un plus non da poco, che si va a innestare in un combat system che, per il resto, mantiene inalterate tutte le caratteristiche dell’originale. Torna quindi la Digital Mind Wave, una sorta di slot machine a tre rulli posizionata nell’angolo in alto a sinistra dello schermo che genera effetti di varia natura (ad esempio invincibilità, esecuzione di colpi critici, immunità al danno, attacchi speciali…) che possono rivelarsi fondamentali per l’eliminazione dei nemici.

non è sufficiente spammare mosse a caso, ma sono indispensabili velocità di movimento, individuare le debolezze del nemico e pianificazione degli attacchi

Un sistema che potrebbe, a uno sguardo iniziale, sembrare troppo indirizzato verso la casualità, ma che può essere in parte “indirizzato” in base al proprio comportamento in battaglia. Lo scontro (con Ifrit, nemico ben noto a chi ha giocato l’originale PSP) con cui si è concluso il mio primo contatto con Crisis Core in versione PS5 ha confermato quanto la strategia sia un elemento cardine per avere qualche speranza di vittoria: non è sufficiente spammare mosse o attacchi a caso, ma sono indispensabili velocità di movimento, capacità di individuare (e sfruttare) le debolezze del nemico e pianificazione degli attacchi.square enix Crisis Core Final Fantasy VII ReunionPer quanto riguarda la realizzazione tecnica, il discorso si muove su più piani. Partiamo dal presupposto che la versione PSP ha ormai quindici anni, e che per cancellare completamente il peso del tempo trascorso sarebbe stato necessario fare tabula rasa dell’originale ed eseguire un intervento ben più radicale.

sui personaggi principali è stato svolto un lavoro più che buono, avvicinandoli qualitativamente a quelli di Final Fantasy VII Remake

Premesso questo, soprattutto sui personaggi principali è stato svolto un lavoro più che buono, che li porta ad avvicinarsi qualitativamente a quelli di Final Fantasy VII Remake. Certo, non ci troviamo di fronte a nulla di paragonabile ai protagonisti top dell’attuale generazione di console sia per livello di dettaglio che per espressività dei volti, ma nel complesso possiamo ritenerci piuttosto soddisfatti. Sono invece più visibili e marcate le “rughe” che segnano le ambientazioni. Soffermando lo sguardo sul mondo che ci circonda appare evidente la pochezza di alcune costruzioni, squadrate e ridotte ai minimi termini. Le migliorie alle texture e agli effetti di luce sono un palliativo che funziona solo parzialmente, e che non riesce a nascondere tutti i limiti di un titolo “anziano” e nato su una console portatile.

Romancing SaGa – Minstrel Song Remastered

Di fianco all’ampio spazio espositivo dedicato alle postazioni in cui giocare a Crisis Core, adagiate su un tavolino circondato da un paio di divanetti a due posti e da altrettante poltrone singole, alcune Nintendo Switch giacevano placide e intoccate.

square enix Crisis Core Final Fantasy VII Reunion

Grazie alla sua struttura non lineare, Romancing SaGa – Minstrel Song era un titolo discretamente interessante. La Remastered, con le sue novità, sarà all’altezza dell’originale?

Sui loro schermi scorrevano le immagini dell’introduzione di Romancing SaGa – Minstrel Song Remastered, jrpg che ci riporta indietro di alcuni anni e di diverse generazioni di console. Un tuffo nel passato (l’originale Minstrel Song, a sua volta remake di un titolo Super Nintendo, è uscito nel 2005 su PlayStation 2) che sarà accompagnato da un lavoro di restyling che non si limiterà alla sola componente estetica, ma che riguarderà anche contenuti e meccaniche di gioco. Il cast di personaggi selezionabili sarà arricchito da alcune new entry e da nuove classi, i boss saranno proposti in versioni potenziate, sarà presente il “New Game +” e saranno aggiunte mini mappe e la modalità ad alta velocità per rendere l’avventura più fruibile.

Non è chiaro se saranno apportate modifiche e aggiunte alla trama, mentre una cosa è certa: se siete dei puristi e non siete interessati a tutte queste novità, ma volete solo rivivere l’avventura originale senza alcun tipo di modifica, potrete farlo tramite un’apposita opzione. I pochi minuti trascorsi nelle terre di Mardias hanno messo in mostra un comparto tecnico gradevole (ma non esaltante), mentre non ho avuto modo di poter sperimentare la bontà dei cambiamenti apportati alle meccaniche di gioco. Per questo motivo qualunque tipo di giudizio è rimandato all’uscita, che ricordo è fissata per inizio dicembre su Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, PC e dispositivi mobile iOS e Android.

PowerWash Simulator

Voce fuoricampo della vostra moglie/fidanzata/madre: “C’è qualche lavoretto da fare, vieni a dare una mano?”. Una domanda a trabocchetto, che all’apparenza non presuppone possibilità di salvezza.

square enix Crisis Core Final Fantasy VII Reunion

Un’esperienza di gioco all’insegna del relax, in cui sparare getti d’acqua senza alcun assillo. Questo è in estrema sintesi PowerWash Simulator

Risposta che entro breve potrete dare, mentre artigliate saldamente la vostra Nintendo Switch: “In questo momento non posso, sono impegnato! Ho appena finito di pulire un furgone, e ora mi sto occupando di un treno”. Perché è questo ciò che vi troverete a fare se state giocando a PowerWash Simulator, titolo per gli amanti dell’igiene che, con un pizzico di fantasia, potrebbe essere definito un FPS (molto) sui generis. Un’esperienza in prima persona in cui ci si muove, si salta e si spara per colpire il nemico ed eliminarlo. E non si tratta di un nemico qualunque, ma di uno insidioso, infido, capace di nascondersi nei luoghi più impensabili e di insinuarsi in anfratti all’apparenza irraggiungibili.

Il suo nome? Lo sporco. Le armi a disposizione per vincere questa battaglia? Un idropulitore, diversi ugelli per indirizzare il getto d’acqua e del detergente. Una battaglia che, è bene dirlo, si svolge all’insegna del relax, in ambienti colorati e senza alcun tipo di frenesia. PowerWash Simulator, ribattezzato dal sottoscritto Rotowash Simulator (se avete letto questo nome e avete pensato al famoso jingle pubblicitario è ufficiale, siete vecchi), adotta una struttura a livelli studiata per ridurre al minimo il concetto di tensione e anestetizzare quasi completamente qualunque velleità di competizione. Un’attività, quella di ripulire oggetti di varie dimensioni, che riesce a essere sorprendentemente riposante e piacevole, soprattutto se presa a piccole dosi, che i possessori di PC e console Microsoft possono già affrontare, e che entro la fine dell’anno sarà disponibile anche per Nintendo Switch, PlayStation 4 e PlayStation 5.

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