Dopo diversi episodi di Tropico e il più recente Surving Mars, Haemimont Games rimane sui gestionali pur ripartendo dalle basi: questa volta controlleremo ogni azione di un gruppo di sopravvissuti decisamente ridotto.
Sviluppatore / Publisher: Haemimont Games / Frontier Foundry Prezzo: 29,99 euro Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam) Data di Lancio: Disponibile
Allora, permettetemi di iniziare con qualche consiglio per gli sviluppatori di Haemimont Games. Se volete farmi sentire su un pianeta alieno, non fatelo con il cielo blu. Se volete darmi la sensazione di essere perso nelle vastità della galassia, non mettetemi in mezzo a erba verde e alberi a fusto alto da cui raccogliere legna.
Se volete calarmi in un mondo sci-fi del lontano futuro, non fatemi costruire recinzioni in legno e bivacchi come se fossi in un ranch del Far West. Ecco, adesso che mi sono liberato mi sento molto meglio, e posso spiegarvi di cosa tratta Stranded: Alien Dawn, entrato da pochi giorni in Early Access su Steam.
STRANDED: ABBANDONATI O RITROVATI?
Il gioco in questione si trova a circa metà strada tra un gestionale e un survival game con abbondanti elementi di crafting. Ci troviamo a controllare quattro sopravvissuti che si sono schiantati su un pianeta alieno con la loro navicella, e tutto lascia pensare che abbiano perso del tutto i contatti con il resto della civiltà. Partendo da zero, i nostri malcapitati eroi dovranno raccogliere le risorse a loro disposizione per mettere insieme una parvenza di comunità che garantisca loro la sopravvivenza.
Ognuno dei sopravvissuti va comandato individualmente, nell’assegnazione dei compiti è bene tenere a mente le sue abilità

All’inizio si potrebbe pensare di andare avanti raccogliendo la frutta e verdura che ci circonda, o magari macellando i docili animali erbivori che pascolano in giro, ma presto dovremo pensare più al lungo periodo e mettere in piedi un sistema agricolo sostenibile. Per arrivare a questo punto entra in gioco un’altra meccanica del gioco distribuito da Frontier Foundry: l’osservazione. La stragrande maggioranza degli elementi del pianeta alieno possono essere analizzati a fondo per sbloccare alcune funzionalità.
Fissare a lungo degli strani cactus violacei, per esempio, ci consentirà di piantarli e crescerli nella nostra base, e anche di utilizzarli come materiale di costruzione per specifiche costruzioni, in questo caso letti o strumenti dove servono componenti di una certa elasticità.
ALIEN DAWN: UN MONDO NUOVO O ROBA VECCHIA?
Come avrete notato dalla mia introduzione, sono rimasto decisamente interdetto da alcune scelte “ideologiche” degli sviluppatori che in sostanza paiono trasformare l’ambientazione fantascientifica in una sorta di Red Dead Redemption in salsa survival.
La stragrande maggioranza degli elementi del pianeta alieno possono essere analizzati a fondo per sbloccare alcune funzionalità
Nelle fasi avanzate del gioco in realtà entra in scena anche la tecnologia “moderna” nella forma dell’elettricità, che si presenta quasi come un mini-gioco nel quale dovremo gestire sia il lato della produzione con motori a combustibile o energie rinnovabili, sia il lato del consumo con freezer, aria condizionata e armi automatiche comandate da sensori perimetrali di movimento. Non ho comunque visto niente di davvero futuristico, a parte la pistola laser d’ordinanza che troviamo tra i resti della navicella spaziale con cui ci siamo schiantati. Fosse stato un revolver cinque colpi, non avrebbe fatto nessuna differenza. Come anticipato, gli sviluppatori sono veterani del settore, e si vede nella ricchezza delle scelte offerte; Stranded: Alien Dawn è un grande sandbox dove sta a noi decidere la strada verso la civiltà che garantirà le migliori possibilità di sopravvivenza dello sparuto gruppo di persone sotto la nostra responsabilità.
Stranded: Alien Dawn è un grande sandbox dove sta a noi decidere la strada verso la civiltà con le migliori possibilità di sopravvivenza per le persone sotto la nostra responsabilità
Molto elegante. Tra tutte le cose di cui preoccuparsi non possiamo ignorare la salute mentale, il che significa offrire una qualità di vita minima attraverso comfort di base, attività ricreative e, roba da non sottovalutare, un letto solido lontano da chi russa. A parte i gusti personali sull’ambientazione, già da questi primi giorni in Early Access il gestionale/survival di Haemimont Games si dimostra molto competente nelle sue meccaniche di base, motivo a mio parere più che sufficiente per tenerlo d’occhio con attenzione nei prossimi mesi. Chissà che non ci mettano qualcosa di sci-fi.