PlayStation 5 Pro – La prova dei titoli migliorati

La prova sul campo è sempre il momento più importante quando arriva sul mercato un hardware nuovo, come in questo caso con PlayStation 5 Pro (al link trovate l’analisi complessiva hardware, pubblicata ieri). I numeri non sono mai stati il mio mestiere e alle specifiche tecniche ho sempre preferito far “ballare l’occhio”, come si dice a Milano e dintorni.

I miglioramenti visivi sui titoli “PlayStation 5 Pro Enhanced” sono come due metà di una mela che ritornano insieme, è un colpo di fulmine tecnico, sono i 60 fotogrammi al secondo che non perdono mai nitidezza, con un’immagine croccantissima e l’occhio che va a cercare miglioramenti laddove, in 4 anni, si era abituato ormai alla qualità visiva delle opere più importanti del catalogo.  Dite a un giocatore che potrà vedere i suoi giochi più belli di prima ed esso li vedrà, solo che non è certamente solo un effetto ottico o, peggio, un’allucinazione indotta dal marketing. Non sarà certo impattante come quando si passò da PS4 a PS4 Pro, magari cambiando anche TV e passando dai 1080p al 4K, godendo, per esempio, di un God of War a 60fps che pareva fantascienza su console (e tutt’oggi rimane un gioco visivamente clamoroso), ma l’upgrade non si può negare. Forse i due esempi migliori, per cominciare a raccontarvi la mia esperienza, sono i titoli Insomniac.

LE ESCLUSIVE SONY AL LORO MASSIMO

Marvel’s Spider-Man 2 e Ratchet & Clank: Rift Apart, oltre ad essere già di per sé due showcase delle capacità dell’ammiraglia Sony, portano qui il loro impatto visivo ad un livello ancora più alto. Il primo titolo, oltre alla modalità “Prestazioni Pro” che punta ai 60fps con risoluzione al massimo e le opzioni ray tracing della fu modalità “Fedeltà”, presenza un’alternativa “Fedeltà Pro” che, tornando ai 30fps minimi, sfrutta esponenzialmente le capacità di ray tracing, proponendo 3 sotto-opzioni per gestire l’esperienza; “ombre delle key light in ray tracing”, che calcola le ombre proiettate dal sole a distanze medie e lunghe, “riflessi e interni in ray tracing” da impostare tra medi e alti, “occlusione ambientale in ray tracing”, sempre con selettore “media/alta”. Sono opzioni utili soprattutto a chi possiede monitor VRR e 120 Hz che, mettendo mano alle opzioni, possono così sfuggire al limite dei 30fps in modalità Fedeltà Pro, ma non è il caso di chi vi scrive, sfortunatamente.

Marvel’s Spider-Man 2 e Ratchet & Clank: Rift Apart, oltre ad essere già di per sé due showcase delle capacità dell’ammiraglia Sony, portano qui il loro impatto visivo ad un livello ancora più alto

Quello che ho potuto constatare è però come cambia il panorama newyorkese attivando questa modalità, quanto i dettagli legati all’illuminazione rendano l’immagine ancora più ricca a perdita d’occhio, quando si osserva la Grande Mela dall’alto di uno dei suoi grattacieli, al tramonto, il gioco diventa uno spettacolo difficilmente replicabile; ma la fluidità della modalità prestazioni, quando ci si butta nella mischia, resta impagabile. Discorso simile con Ratchet & Clank, che presenta le stesse modalità ma senza l’opzione per le ombre key light in “Fedeltà Pro” e, benché meno panoramico di Spidey, la qualità dell’immagine, nelle due nuove esperienze, è notevole. Qui ho sinceramente preferito restare a 30fps per sfruttare appieno il ray tracing, per godere del tripudio di illuminazioni, riflessi su superfici avveniristiche e pellicce in controluce, i particellari sparati come fuochi d’artificio da ogni esplosione e un’estetica che, più di qualunque altro titolo, sembra uscire direttamente da un film d’animazione. Bizzarro però, come tra le due modalità, soprattutto nel secondo livello, a base di ambientazione notturna, neon e pioggia battente, manchino i riflessi delle pozzanghere in quellla che dovrebbe, appunto, esaltare il ray tracing.

Guerrilla con Horizon: Forbidden West invece taglia più corto, proponendo una nuova modalità “prestazioni” che diventa la miglior scelta possibile, parola loro. Non solo tutte le funzionalità delle due modalità precedenti convergono in una sola ma, l’aggiornamento, prevede anche miglioramenti più specifici, come un miglior rendering di pelle e capelli durante le cinematiche, miglioramento della profondità di campo, coi bordi dell’inquadratura più definiti, del campionamento volumetrico (coinvolgendo raggi di luce e luci in generale) e di dettagli ambientali come ologrammi, fumo, fuoco nonché nuvole. L’Ovest Proibito, già uno degli immaginari più apprezzati della generazione PlayStation, risulta quindi ancora più avvolgente, brillante, laddove i contrasti di natura e antiche strutture artificiali risaltano ancor di più grazie a questo aggiornamento.

Definizioni diverse e gradi di aggiornamento variabili, spesso non spiegati molto chiaramente nei menù di gioco

Prevedibilmente più semplice l’aggiornamento di una remaster come quella di The Last of Us Part II, che presenta una sola nuova modalità, denominata inequivocabilmente “Modalità Pro”, che non fa altro che assicurare risoluzione a 1440p e 60fps. Un titolo ancora oggi impressionante, per cura del dettaglio, fotografia, scenografia e che, probabilmente, sarà ancora impressionante tra 10 anni. Simile la scelta di Bluepoint Games col remake di Demon’s Souls e una modalità, denominata “PS5 Pro” che ha veramente bisogno di poche spiegazioni (e infatti nei menù non ce ne sono, in linea con la cripticità dell’opera) e ha le stesse caratteristiche di cui sopra.

Equiparabile anche il lavoro di Square Enix, per uno dei titoli third party di punta per questo periodo di lancio di PS5 Pro. Final Fantasy VII Rebirth propone la modalità denominata Versatility, 4K/ 60fps, con in più un’ottimizzazione generale del rendering. Un bello spettacolo che forse presenta ombre meno dettagliate rispetto ai titoli PlayStation Studios provati, mentre le texture e la fluidità dell’azione mi seno parse davvero al top, con un dettaglio sulla profondità di campo decisamente superiore rispetto alla vecchia modalità prestazioni. Un altro titolo che ho potuto provare, Star Wars Jedi: Survivor, punta sulla potenza di Pro per aumentare la risoluzione massima delle sue due modalità – Qualità e Prestazioni – passando rispettivamente da 1800p a 2160p (con ray tracing attivo) e da 1200p a 1800p (ray tracing parzialmente attivo). Anche qui, sarà per la direzione artistica, per i neon e le spade laser, ma ho preferito quasi sempre optare per i 30fps, constatando in ogni caso la bontà e la stabilità dell’aggiornamento (occhio: al di là della nostra buona esperienza, qui sono stati segnalati problemi dopo l’update).

TUTTE LE CARATTERISTICHE DEI GIOCHI PS5 PRO

Questa sessione di prova fa saltare all’occhio anche un’altra cosa, ovvero la volontà di Sony di lasciare via libera sulla gestione degli aggiornamenti, con ogni studio coinvolto che procede in ordine sparso, presentando chi una, chi due opzioni, chi, come Insomniac, una serie di sotto-opzioni in stile PC per personalizzare ancora di più l’esperienza visiva. Questo da una parte è ottimo per gli sviluppatori, che non sono obbligati a seguire specifiche linee guida, dall’altra crea una frammentazione che può anche spiazzare il giocatore, con definizioni diverse e gradi di aggiornamento variabili, spesso non spiegati molto chiaramente nei menù di gioco. Un’altra caratteristica saliente di PlayStation 5 Pro è la possibilità di attivare, nelle impostazioni, un’opzione per migliorare i titoli PS4. Questa opzione è un po’ vaga e misteriosa, sfrutta sicuramente l’upscaler della console per portare la risoluzione in 4K, ma questo funziona soprattutto con i titoli che, all’epoca, non beneficiavano dell’upgrade a PS4 Pro (anche perché già PS5 ha un Game Boost integrato per i giochi della scorsa generazione). Già la sola presenza di questa opzione porta però a giocare i propri “vecchi” giochi PS4 con un occhio diverso, e già la sola certezza di un aumento di risoluzione funziona come una sorta di integratore alimentare, per una tecnologia che tende ad assottigliare lo stacco generazionale e che, probabilmente, sarà uno standard per il futuro della retrocompatibilità.

Al momento è sicuramente la più potente opzione da salotto in circolazione

Personalmente questa prova mi ha riacceso un interesse sopito da qualche tempo per la tecnica, per la qualità grafica, la curiosità di provare e osservare. Ultimamente mi capitava sempre più raramente di giocare su PS5 fuori da TGM eppure, scoprire le potenzialità di questa macchina mi ha riacceso qualcosa dentro, una sensazione, devo dire, molto piacevole. Una considerazione estremamente personale, certo, ma la console è presente, ed è qui per avvicinarsi ancora di più alle prestazioni dei migliori PC. Al momento è sicuramente la più potente opzione da salotto in circolazione e sono abbastanza sicuro del fatto che il meglio non sia veda con patch e aggiornamenti, pur efficaci, ma con titoli che arriveranno con in mente opzioni specifiche per sfruttarla al massimo.

 

 

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