ATARI, 5 volte magari! – Speciale

Atari ci ha mandato cinque nuove cartucce per Atari 7800+ e 2600: Avalanche, Countermeasure 2, Dark Chambers, Super Circus Atari e soprattutto Tiger Heli – 40th Anniversary Edition.

Spero tanto che ci perdonerete se, per il titolo di questo articolo, abbiamo fatto ricorso alla più banale delle citazioni: uno slogan che Atari aveva deciso di usare verso la fine degli anni 80 e che, da tempo, riecheggiava nelle nostre teste – più o meno da quando abbiamo recensito la console 7800+ e prima ancora la 2600+ – e ci chiedevamo cosa ne sarebbe stato di questi dispositivi una volta immessi sul mercato: avrebbero dovuto contare solo sulla mania di collezionismo dei videogiocatori più attempati, o avremmo visto un rifiorire del mercato delle loro cartucce, con nuovi titoli e riedizioni esclusive? A quanto pare Atari ha preferito la seconda strada, pescando da quel grande oceano di idee che è la community di AtariAge e, per dimostrarci la sua buona volontà, ci ha mandato un set di cartucce da provare.

Il presskit più figo dell’universo? Beh no, dai, però fa scena.

Il press kit è arrivato sotto forma di elegante cassettiera di cartone, conteneva cinque cartucce complete di confezione, manuale d’uso e scatoletta di protezione, proprio come “ai vecchi tempi”, quando papà spendeva 50.000 lire per una nuova “cassetta” (giuro, un tempo le chiamavamo proprio così!) e l’oggetto che arrivava a casa dava proprio l’idea di essere qualcosa di prezioso, da accudire con attenzione e riporre sempre nella propria confezione dopo l’uso. Inutile soffermarsi su quanto possa essere catartico questo rituale, soprattutto oggi, in un mondo del video-ludo ormai fermamente orientato alla distribuzione digitale. Il problema, tuttavia, riguarda i giochi: riusciranno a raggiungere il loro obiettivo primario, vale a dire divertire? Scopriamolo insieme, togliendo il cellofan proprio come allora, estraendo le cartucce e infilandole nella nostra fiammante console Atari 7800+!

AVALANCHE – Atari 2600

Il primo gioco di cui parliamo è Avalanche, in Italiano “valanga”, conversione per Atari 2600 di un antico coin op ispirato a Breakout, che andrebbe giocato con i paddle e che, naturalmente, si può fruire anche con un semplice joypad, seppur con troppi limiti. Nel gioco, diversi strati di neve si staccano progressivamente dal lato superiore dello schermo e noi, con un intero set di racchette sovrapposte, dobbiamo raccoglierli prima che cadano a terra.

I blocchi cadono sempre più velocemente e occorre essere sempre più rapidi e precisi nei movimenti, cosa effettivamente possibile con il controller adatto (e cioè i paddle), ma del tutto impossibile con un joypad, la cui natura digitale mal si adatta al lavoro che dovrebbe svolgere: le racchette finiscono sempre per muoversi troppo, o troppo poco, con esiti nefasti sul gameplay. Strettamente consigliato, dunque, soltanto a chi può giocarlo come si deve.

COUNTERMEASURE 2 – Atari 7800

Seguito di un celebre gioco per Atari 5200 e frutto degli sforzi di un talentuoso programmatore della community di Atari Age, Countermeasure 2 è uno shooter a scorrimento multi-direzionale, con visuale dall’alto, che ci mette nei panni di un carro armato intento a farsi strada in un territorio ostile, cercando di abbattere tutte le torrette di guardia dotate di sistemi anticarro. Lungo il percorso troverà anche dei bonus che possono incrementarne temporaneamente la velocità o la potenza offensiva.

Il gioco presenta uno stile grafico molto simile a quello del suo progenitore, a cui però si aggiunge anche lo scorrimento laterale dello schermo e, naturalmente, il gameplay è fedele ma con un’importante correzione: l’adattamento al joypad delle nuove console, con cui sarebbe stato chiaramente problematico gestire il fuoco in una direzione diversa da quella del movimento.

DARK CHAMBERS – Atari 7800

Riedizione di un classico per Atari 7800 pubblicato nel 1988 e, a sua volta, elaborazione di un gioco per i computer a 8 bit dell’azienda chiamato Dandy, Dark Chambers è un dungeon crawler primordiale che, però, include già una buona parte degli elementi tipici del genere, unita a un gameplay fortemente simile a quello di Gauntlet. Nei panni di un avventuriero, dobbiamo raccogliere i tesori nascosti in un dedalo di stanze su più livelli, affrontando l’esercito di avversari ostili che le abitano.

Interessante il ‘trick’ con cui vengono gestiti i nemici che richiedono più colpi per avere la meglio su di loro: ogni volta che ne colpiamo uno, si trasforma in un tipo di nemico che richiede un colpo in meno per essere ammazzato. Appassionante e frenetico, è sicuramente uno dei giochi migliori di questa line up, ma si distingue dall’originale del 1988 soltanto per qualche dettaglio estetico minore.

SUPER CIRCUS ATARI – Atari 7800

Seguito del caotico Circus per Atari 2600 – classe 1980 – Super Circus Atari ripropone i due acrobati intenti a far scoppiare i palloncini che si muovono nella parte superiore dello schermo, confidando sui riflessi e sull’abilità del giocatore per non cadere rovinosamente a terra. In perfetto stile Arkanoid, dobbiamo muovere il “trampolino” a destra e a sinistra cercando sempre di raccogliere l’acrobata ancora in aria e, in questa nuova versione, avremo a disposizione anche dei bonus che possono renderci il lavoro più facile, almeno temporaneamente.

Nello schermo dei titoli abbiamo accesso a una nutrita pletora di opzioni, una delle quali ci permette di giocare anche all’edizione originale, coi suoi palloncini quadrati e gli omini stilizzati. Colpo d’occhio e attenzione sono indispensabili per una corretta gestione dei controlli, dato che sulle prime è davvero molto difficile – per non dire snervante – entrare nell’ottica giusta: l’unica parte del trampolino da considerare è quella rivolta verso l’alto, mentre viene spontaneo guardarlo in tutta la sua lunghezza e perdere acrobati su acrobati prima di riuscirci.

TIGER-HELI 40th ANNIVERSARY EDITION – Atari 7800

Se non vi ricordavate più quanto fossero difficili e punitivi gli shoot ‘em up a scorrimento verticale degli anni 80, Tiger Heli è qui per ricordarvelo!

Ogni gioco ha la sua elegante confezione, completa di manuale.

Ottima conversione dell’omonimo coin op del 1985, a opera della Toaplan, questo gioco mostra i muscoli e rende giustizia alle abilità grafiche e sonore dell’Atari 7800. Al punto che, incredibile ma vero, probabilmente gira meglio sulla console originale che nell’emulatore incluso nell’Atari 7800+! Su quest’ultimo, infatti, il sonoro tende a ‘gracchiare’ e non c’è stata opzione nel menu di configurazione capace di rimetterlo a posto.

Ci auguriamo dunque che possa riuscirci un aggiornamento del firmware, visto che la versione 2.0.1.4.1 installata sulla console non sembra sufficiente (impostare i 60Hz aiuta ma non risolve). Sonoro a parte, però, il gioco ha mantenuto tutto il suo fascino, con la sua ardimentosa difficoltà, la fluidità di scrolling e comandi, la sensazione di avere in casa un vero coin op, anche se ormai nel mondo reale il MAME permette questo e molto altro. Bellissimo, anche se molto impegnativo.

CONCLUSIONI

In queste brevi recensioni non abbiamo messo volutamente voti perché, dal nostro punto di vista, tutti questi giochi hanno un valore più che altro collezionistico, dal momento che sono edizioni fisiche di giochi pubblicati, in precedenza, sul forum di Atari Age, e quindi sviluppati principalmente da appassionati e poi ufficialmente ‘canonizzati’ da Atari con questa linea di cartucce, vendute a circa 30 euro cadauna.

In tutta franchezza, la permanenza delle medesime sulla console di prova è durata tra i pochi secondi di Super Circus Atari e la manciata di ore di Tiger Heli, mentre serve un enorme sforzo di immedesimazione, in linea generale, per apprezzare questi giochi nonostante i loro limiti evidenti. Uno sforzo che chiaramente riuscirà più facile a chi amò le console di Atari nei loro tempi d’oro, ma che richiederà più impegno a tutti gli altri. Tiger-Heli e Dark Chambers, in ogni caso, hanno superato brillantemente la prova del tempo e riescono a sembrare attuali ancora oggi. Il che, dal mio punto di vista, è il miglior complimento che posso fargli.

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