Il valore divulgativo della raccolta è rivedibile, e avrebbe acquisito ben altra caratura con l’inclusione di disegni preparatori, interviste, cronologie e chissà quant’altro.

Sunshine offre ambientazioni più realistiche rispetto a quelle dei colleghi, ma il risultato non è sempre coinvolgente.
In Super Mario 3D All-Stars lo trovate in buonissima forma, con una fluidità ancorata ai 30 fotogrammi al secondo e una risoluzione che arriva a 720p in entrambe le configurazioni. Messa da parte una conta poligonale oramai un po’ spartana (la direzione artistica, invece, fa ancora faville), l’elemento invecchiato male è la telecamera, già all’epoca un filo macchinosa e non sempre facile da impostare con la sua rotazione a scatti, retaggio dei gialli pulsanti direzionali del controller originale. Sarebbe stato bello trovare anche la successiva edizione per Nintendo DS con i suoi interessanti extra, ma andiamo avanti.
PROSEGUIRE VS. RIVOLUZIONARE
Super Mario Sunshine è coraggioso: Yoshiaki Koizumi (director del progetto) e il resto della sua squadra decisero di donare al gioco un’ambientazione che si distinguesse rispetto al solito regno dei funghi, con la pressione di dover dare un seguito a uno dei giochi più influenti di sempre in un anno e mezzo di lavoro.
SUNSHINE è AL GIORNO D’OGGI UN GIOCO TANTO AUDACE QUANTO DIVISIVO

Con una direzione artistica che non teme paragoni, Super Mario Galaxy dovrebbe essere il motivo principale per acquistare la raccolta.
Stessa risoluzione ma il doppio della fluidità per l’ultimo gioco della raccolta: con un moveset più asciutto e una varietà di situazioni galattica (uhuh…), Super Mario Galaxy corregge i passi falsi di Sunshine e si qualifica immediatamente come un classico moderno, riportando un pizzico di linearità nelle scorribande di Mario dopo l’abbuffata dei rivoluzionari (e alla lunga dispersivi) mondi aperti delle precedenti avventure. Su Switch fa un figurone, ma per giocarlo in modalità handheld preparatevi a trascinare il dito sullo schermo per raccogliere e lanciare le astroschegge, un compito che, in modalità docked, viene relegato al secondo Joy-Con che svolge egregiamente le veci del buon vecchio Wiimote. Peccato per l’assenza del secondo episodio, ma si tratta di una lamentela che avrete sentito un po’ ovunque nelle scorse settimane…
In Breve: Super Mario 3D All-Stars è una raccolta ottima, ma deve il suo trionfo unicamente alla qualità dei giochi presenti. L’opera di restauro è sufficiente, e l’assenza di contenuti extra rende questo appuntamento un po’ moscio per i veterani; aggiungete tranquillamente qualche punticino (parecchi, se non avete mai giocato Galaxy) al globale se vi siete avvicinati solo recentemente al mondo di Mario, ma sappiate che questa festa di compleanno poteva essere organizzata molto meglio, e con più cuore.
Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Nella recensione ho riportato risoluzioni e fotogrammi al secondo dei tre giochi: in questa sede mi preme sottolineare che si sono sempre comportati in maniera ineccepibile, senza cali di fluidità.
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