Grosso. Imponente. Sfacciato. Il nuovo PC da gaming di HP non si preoccupa della discrezione, o della modestia. L’Omen X, già visto in anteprima a Colonia e durante la Milan Games Week, è un “mostro” sotto tutti i punti di vista: estetico e prestazionale. Cominciamo a dare un’occhiata a quel che si trova al suo interno.
SPECIFICHE TECNICHE
Dentro il case dell’Omen X trova posto una configurazione di fascia decisamente alta, che comprende:
- Intel i7-6700K (4 GHz, fino a 4,2 GHz, 8 MB di cache, 4 core)
- Raffreddamento a liquido per il processore
- 16 GB di SDRAM DDR4-2133 (2 moduli da 8 GB)
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 1080A (con 8GB di GDDR5)
- SSD 256 GB PCIe NVMe M.2
- HDD SATA da 2 TB 7200 rpm
- Masterizzatore SuperMulti DVD
- Scheda sonora integrata con DTS Studio Sound
Dal punto di vista di connettività, tra case e motherboard abbiamo: 2 USB 3.0 e altrettanti USB 3.0 (Type-C) nella parte frontale, unitamente a jack per cuffie e microfono (separati) e un lettore di schede di memoria 3 in 1; sul retro troviamo invece altre 6 prese USB 3.0, una presa LAN Gigabit Ethernet 10/100/1000 e un’uscita audio ottica, oltre alle “consuete” dotazioni. All’interno si trovano poi un modulo wireless 802.11a/b/g/n/ac, il Bluetooth 4.2 e due ulteriori slot di espansione M.2.
PC AL CUBO
Il case è indubbiamente l’elemento di maggior interesse della proposta HP, e quello che (almeno in parte) giustifica un prezzo tanto elevato. Il cubo metallico in acciaio galvanizzato giunto in redazione, grande poco meno di mezzo metro cubo, pesa la bellezza di 28 Kg (ventotto!), e si caratterizza per il peculiare posizionamento, inclinato di 45° rispetto ai lati, grazie a due appositi supporti. La parte frontale del case ospita dei LED che di base sono di colore rosso, ma che possono essere personalizzati con il software Omen X Control già installato nel PC (insieme a diverse altre utility più o meno – ehm – utili, da McAfee a Dropbox), anche per mostrare in maniera visiva lo stato del raffreddamento dei diversi componenti. Sono presenti poi quattro cassetti accessibili dall’esterno per gli hard disk, con un pulsante di blocco e una banda di tessuto per estrarre i singoli slot: uno dei cassetti è occupato dal 2TB in dotazione, mentre gli altri tre restano a disposizione per espandere lo spazio di storage.
Un cubo di mezzo metro cubo, che pesa la bellezza di 28 Kg
Per accedere all’interno del computer è necessario togliere una vite di sicurezza e premere il tasto “Eject”, così da rimuovere un lato e mezzo del cubo. All’interno, tutto è all’insegna del rigore e della pulizia estetica: cavi che scorrono lungo la motherboard in maniera ordinata e nessun filo fuori posto, così da appagare l’occhio ma, soprattutto, garantire il miglior flusso d’aria possibile per il raffreddamento dei componenti (in particolare la scheda video, che beneficia anche di una staffa metallica aggiuntiva per reggerne il considerevole peso). I designer di HP hanno prestato particolare attenzione alla gestione del calore, con una struttura interna a tre camere distinte che mantiene separati i diversi componenti (l’alimentatore, per dire, ne ha una tutta per sé), con sistemi di raffreddamento dedicati per ogni sezione, scelta che contribuisce a diminuire il calore a cui è sottoposto ogni elemento. Il case supporta anche fino a un massimo di tre radiatori per il raffreddamento a liquido, e la posizione inclinata di 45°, al di là dell’essere solo un vezzo estetico, favorisce l’ingresso continuo di aria fresca, così da consentire la massima ventilazione possibile. Insomma, dopo averlo ammirato in lungo e in largo, non abbiamo potuto far altro che apprezzare l’alto lavoro di ingegneria e di progettazione del case, davvero encomiabile, che fa venire una gran voglia di “pasticciare” con componenti e periferiche varie.
Impossibile non apprezzare l’encomiabile lavoro di ingegneria del case dell’Omen X
MOUSE E TASTIERA ALLA MANO…
Con un PC del genere, il minimo che ci si possa aspettare è di avere ottime performance ludiche, e da questo punto di vista non siamo stati delusi. Abbiamo cominciato con qualcosa di semplice, ossia dei benchmark di 3DMark versione Professional: il più recente (e pesantissimo) Time Spy, seguito da Fire Strike Ultra (per sistemi 4K) e Fire Strike “normale”, che hanno portato a casa questi valori:
- Time Spy – 6352
- Fire Strike Ultra – 4890
- Fire Strike – 16170
Abbiamo testato l’Omen X sul nostro fido monitor BenQ XR3501, con una diagonale da 35″, rapporto dell’immagine 21:9 e risoluzione di 2560×1080, con frequenza di refresh massima di 144Hz (qui trovate la nostra recensione completa).
Poi, però, abbiamo deciso di fare sul serio e giocare a DOOM (quello nuovo, eh!), The Witcher 3: The Wild Hunt e Forza Horizon 3, i titoli che prediligiamo sempre in questo genere di test: perché sono bellissimi – e chi ha voglia di testare un PC con un gioco brutto? – e perché sanno mettere alla frusta a dovere le schede video su cui girano. Lo shooter di id Software e Bethesda, con le impostazioni grafiche su Ultra, non è mai sceso sotto gli 80 frame al secondo, con punte sopra i 120 negli ambienti chiusi, e una media che oscilla tra i 90 e i 100 fotogrammi. Anche nel caso delle avventure di Geralt di Rivia di CD Projekt RED (con il framerate bloccato a 60 fps) abbiamo impostato tutto su “Ultra”, ossia al massimo consentito, e il gioco si è sempre mantenuto stabile tra i 55 e i 60 frame al secondo, con alcuni, sporadici e brevi cali intorno ai 50 durante i caricamenti delle nuove zone. Si è comportata benissimo anche l’Australia corsaiola di Playground Games e Turn 10, che con le impostazioni sparate su “Ultra” non ha mai mostrato di voler scendere sotto i 60 frame al secondo.
CONCLUSIONI
Difficile essere obiettivi, con un PC così particolare (e così costoso), ed ecco perché abbiamo deciso di astenerci dallo scrivere un numeretto alla fine di questo articolo. Costruirsene uno per conto proprio con le medesime componenti costa sicuramente meno, ma il risultato finale non potrà mai essere di questa portata. Il design dell’Omen X è davvero unico, di quelli che si amano o si odiano con tutto il cuore, e per il quale si potrebbe anche decidere di fare la “pazzia”. Fortunatamente, a un’estetica tanto peculiare si affiancano materiali di primissima qualità, tanta cura per i particolari, e possibilità smisurate di personalizzazione/upgrade. Con i componenti presenti in questa (per ora unica) configurazione, comunque, c’è di che stare tranquilli sul fronte ludico per parecchio tempo. A patto di avere abbastanza spazio in casa, si capisce.