L’azienda taiwanese BenQ, un poco alla volta, si sta ritagliando una spazio importante nella produzione di monitor di alto pregio. Di recente è stato messo sul mercato un modello particolare, il BenQ XR3501, che abbiamo tenuti qui in redazione per qualche tempo e che è meritevole di una recensione, non fosse altro che per le sue spiccate proprietà che lo rendono una periferica più che dignitosa in ambito gaming. La prima cosa che salta all’occhio è il rapporto del pannello, un 21:9 particolarmente generoso per quanto riguarda l’ingombro orizzontale (il BenQ XR3501, come il nome stesso suggerisce, è un 35”) e che garantisce estrema immersione in alcuni generi particolari, come i giochi di corse o gli sparatutto in prima persona. L’altra peculiarità riguarda la curvatura, decisamente più accentuata rispetto agli altri monitor della stessa categoria: il BenQ XR3501, difatti, è un monitor da 2000R, ovvero che il centro del raggio dell’ipotetica circonferenza è posizionato a due metri; rispetto ai “classici” 3800R di molti altri prodotti, quindi, il pannello della casa taiwanese “avvolge” il cono visivo con una maggior insistenza.
UNA CURVA NON PER TUTTO
Parliamo di quest’ultima proprietà, che si è rivelata una splendida sorpresa in alcuni ambiti, ma un piccolo impedimento in altri. Quando si è trattato di giocare o di fruire di un contenuto multimediale, difatti, la spiccata curvatura del BenQ XR3501 ha rappresentato un valore aggiunto non da poco, soprattutto considerando il fatto che il pannello, sulla mia scrivania redazionale, stava a poco più di mezzo metro dagli occhi. Diversamente, al momento di navigare su internet o di utilizzare un word processor, la deformazione visiva qualche problemino di troppo l’ha data, abituato come sono ad tenere banalmente due monito affiancati. Meglio è andata al momento di smanettare con Photoshop e, soprattutto, con Premiere, laddove il maggior rapporto larghezza/altezza ha dato i suoi frutti durante la gestione della timeline video.
La qualità del pannello è assolutamente clamorosa
A proposito di connessioni, sul retro del pannello troviamo un po’ di tutto, a partire da due DisplayPort (una standard e una mini) a due HDMI (che funzionano coi canonici 60 Hz e alle quali abbiamo attaccato con soddisfazione le console redazionali). Non mancano un line-in e un line-out analogici, oltre a uno slot jack per inserire eventuali cuffie e ascoltare l’audio senza necessariamente appoggiarsi a un sistema di diffusione esterno. A voler fare i sofisti ci sarebbe da lamentarsi dell’assenza di una porta USB e della scomodità della posizione delle porte, difficili da raggiungere “alla cieca” se siete tra coloro che staccano e attaccano cavi a ogni piè sospinto; tuttavia, sarebbe come cercare il pelo nell’uovo in un monitor che ha sicuramente molti più pregi che difetti. Tra questi ultimi il prezzo consigliato – non proprio amichevole – di 1.099 euro, anche se cercando in giro su internet (su Amazon, ma anche altrove) è possibile portarselo a casa con un esborso minore.