A trent’anni dalla sua nascita, il marchio Might & Magic continua a stupirci in modi sempre diversi: è più che naturale pensare alle colonne portanti della “saga” ideate da New World Computing, come la serie omonima che ha gettato le basi dei giochi di ruolo in prima persona (e che ha visto la nascita del decimo capitolo nel 2014), e all’immortale “Heroes of”, che ha fatto passare notti insonni migliaia di strateghi e generali in erba, ma è dall’ormai lontano 2003, con il cambio di bandiera da 3DO a Ubisoft, che abbiamo potuto mettere le mani su qualche sporadico titolo decisamente interessante. Il primo, eclatante esempio è Dark Messiah of Might and Magic, che ci ha insegnato le gioie di prendere a calci cattivissimi orchi, seguito da Clash of Heroes, piccola gemma per Nintendo DS (e altre piattaforme) che ha illuminato oscure giornate, e infine Duel of Champions, gioco di carte collezionabili digitale che ha purtroppo chiuso i battenti a fine ottobre dello scorso anno. Può la software house francese continuare a stupirci? La risposta è assolutamente affermativa.
GUERRA PSICOLOGICA
Classificare Showdown in uno dei tantissimi generi esistenti è davvero difficile: l’ultimo titolo Ubisoft, difatti, strizza l’occhio sia agli appassionati di giochi da tavolo con miniature, che agli amanti di strategici veloci e immediati, in cui servono una buona dose di materia grigia e una discreta velocità di mano.
Il giocatore possiede il controllo di un solo eroe
Il bello arriva proprio qui: indirizzare il proprio campione verso il giusto nemico e infilare una dietro l’altra le diverse skill è decisamente importante per portare a casa la vittoria, ma è altresì fondamentale scegliere le giuste unità da portare sul campo di battaglia (al momento possiamo contarne circa una ventina), e programmarne al meglio il comportamento, compilando le inerenti schede dei personaggi con lunghe serie di “if… then” tanto care agli studiosi di informatica. In questo modo, solo chi ha previsto le situazioni più disparate (e ha pensato come risolverle prima di far partire lo scontro) può guadagnarsi la tanto agognata vittoria.
ROSSO CARMINIO
La campagna, per il momento composta da una trentina di missioni, si rivela principalmente un lungo tutorial che accompagna per mano il giocatore alla scoperta di meccaniche importanti come le combo e le sinergie tra personaggi, ma come già anticipato il vero cuore del gioco consiste nel multiplayer competitivo.
Le schede delle unità vanno programmate con lunghe serie di “if… then”
Aumentando di livello è possibile mettere le mani sia su nuove unità, che su nuovi colori da utilizzare per abbellire le proprie armate, e ammetto di aver quasi passato più tempo nel tentare (malamente) di dipingere il logo di The Games Machine sul mio campione demoniaco che a tirare schiaffi alle armate nemiche. Showdown è una gradevole sorpresa, che punta tantissimo sulla novità e cerca di offrire ai giocatori qualcosa di diverso dal solito, ma per il momento, trattandosi soprattutto di un titolo pensato per il gioco online, è decisamente troppo presto per sbilanciarsi. Dategli comunque un’occhiata, e se volete provate a dipingere qualche miniatura: potreste rimanere piacevolmente colpiti!