Vi siete mai chiesti quali magie si nascondano dietro all’incedere delle quattro stagioni? Seasons After Fall è pronto a darvi la risposta! Più o meno. Il gioco sviluppato dal piccolo team francese Swing Swing Submarine, infatti, racconta una fiaba della buonanotte semplice e delicata, che vede un volpacchiotto impegnato a vagare tra foreste, grotte e montagne interagendo coi quattro spiriti delle stagioni e risolvendo problemi per conto loro.
Seasons After Fall è una fiaba della buonanotte
ULTIMA CHANCE
Forse il tono malinconico che si respira nel gioco è figlio della natura di un progetto nato come “ultimo tentativo” da parte di un team indipendente che ci ha regalato un paio di buoni giochi, Blocks That Matter e Tetrobot And Co., ma non ha saputo sfondare.
Seasons After Fall, a tratti, è addirittura frustrante, paradossalmente per la sua semplicità
FACILE AL PUNTO DA ESSERE FRUSTRANTE
Il gioco si basa sul seguente concetto: il volpacchiotto protagonista è in grado di attivare alcuni elementi dello scenario tramite i suoi guaiti, ma soprattutto ottiene dagli spiriti il potere di comandare a piacere l’alternanza delle quattro stagioni.
Per la maggior parte del tempo si eseguono azioni piuttosto basiche
Inoltre, Seasons After Fall pecca un po’ di leggibilità sul piano dell’esplorazione: non c’è una mappa, gli ambienti tendono ad assomigliarsi molto e le indicazioni su cosa fare non vengono date con grande coerenza. Ci sono fasi in cui si viene costantemente condotti per mano e altre in cui si fatica a capire cosa si debba realmente fare. Aggiungiamo che il primo terzo dell’avventura è di una facilità e monotonia devastanti e abbiamo il ritratto di un gioco dal bel potenziale, ma che non riesce a far funzionare tutto come dovrebbe risultando molto discontinuo e, a tratti, addirittura frustrante, paradossalmente per la sua semplicità.
Quando funziona, Seasons After Fall è un gioco delizioso, coinvolgente e a tratti perfino toccante, capace oltretutto di piazzare due o tre colpi di design davvero azzeccati. Quando non funziona diventa monotono, male organizzato sul piano dell’esplorazione e davvero troppo basico nel design degli enigmi. Rimane meritevole se vi piace lo stile e non cercate una sfida impegnativa.