Wii U è stata una console davvero strana. Forse la più strana delle console moderne. I problemi emersi già al momento dell’annuncio ne hanno fatalmente condizionato il destino commerciale, mentre le altissime aspettative per quello che avrebbe dovuto essere l’erede di Wii (o della Wii?) hanno finito che rivelarsi zavorre più che trampolini di lancio. Eppure, come sempre accade per le console sfortunate, quel suo essere di nicchia ha finito per miticizzarla, rendendola incredibilmente amata e coccolata dai suoi possessori, pochi, vero, ma in fondo non pochissimi.
D’altra parte, ora si può dire: forse Wii U era troppo avanti sui tempi. Switch è oggi qui a dimostrare che il suo concept ibrido, a metà strada tra sistema domestico e divertimento portatile, fosse azzeccato. Certo non era perfetto: la scarsa capacità di ricezione del controller rendeva di fatto l’idea di giocare in giro per casa più una velleità, che un’effettiva possibilità. Insomma, al netto di tutti i suoi limiti, non gli si può negare lo slancio e il fascino un po‘ incosciente dei pionieri. C’è però un altro motivo, ben più rilevante, se chi ha posseduto – o ancora possiede – Wii U ha finito per amarla incondizionatamente: una concentrazione di capolavori che ha pochi precedenti nella storia delle console.
2D IS BACK
Se da un certo punto di vista si può considerare l’evenienza come un peccato, dall’altra questa situazione riserva indubbi vantaggi per Nintendo. Avere in catalogo una serie di titoli di altissimo livello che solo una parte dell’utenza attuale ha giocato spalanca le porte a ghiotte opportunità commerciali meglio note di questi tempi come remake o remaster. Una pratica diffusa e di successo, che non sempre riscuote grandi simpatie tra i giocatori, benché spesso le vendite provino il contrario, e di cui va dato atto a Nintendo di non avere mai abusato. Anzi, così su due piedi non bastano le dita di una mano per elencare i titoli che i fan richiedono da tempo alla grande N, invano. Il catalogo Switch al momento include solo una manciata titoli provenienti da Wii U e riproposti in versione rileccata e rivista: tra cui spiccano Mario Kart 8 Deluxe e Donkey Kong Tropical Freeze. A questo invidiabile duo, però, andrà presto ad aggiungersi un altro pezzo forte di Wii U, quel New Super Mario Bros. U che ne aveva accompagnato l’esordio sugli scaffali, riproposto in versione Deluxe.
siamo abbastanza sicuri che per molti là fuori New Super Mario Bros. U Deluxe possa in fondo essere inteso come un Mario nuovo di zecca
MARIO & CO.
La prima nota lieta è rappresentata dall’inclusione nel pacchetto che sarà venduto sugli scaffali e in digitale di New Super Luigi U, espansione uscita a una anno di distanza dal titolo base e all’epoca venduta a parte, che vede come protagonista il baffuto fratello dell’altrettanto baffuto idraulico. Spesso si dice che bisogna faticare duro per raggiungere il successo e mai proverbio fu più vero per il povero Luigi: tutti i livelli del gioco sono stati ridisegnati per sfruttare le sue caratteristiche, incluso il salto più poderoso, alzando però al contempo di diverse tacche l’asticella della difficoltà. Come se ciò non bastasse, il timer per concludere ciascuno stage nei verdi panni di Luigi è ridotto a soli 100 secondi. Come moneta di compensazione, l’espansione dedicata a Luigi includeva anche un nuovo personaggio utilizzabile in multiplayer, Ruboniglio, la cui caratteristica principale era quella di essere totalmente immune ai nemici. Bene, nella versione Deluxe Ruboniglio è stato promosso a personaggio giocabile anche in single così da rendere appetibile il gioco anche a chi non abbia mai preso in mano un pad in vita sua, accompagnato per l’occasione da Toadette, altra introduzione pensata per rendere un po’ più facile la vita ai meno esperti con un paio di mosse speciali che approfondiremo meglio in fase di recensione.
nella versione Deluxe Ruboniglio è stato promosso a personaggio giocabile anche in single