Sono trascorsi due anni dalla pubblicazione di Fallout 76. Un lancio che non è andato proprio benissimo, per usare un eufemismo, sebbene la situazione fosse in realtà meno tragica di come in molti la dipingessero all’epoca. Peraltro, il gioco è ormai cambiato tantissimo lungo gli aggioramenti, come abbiamo modo di descrivervi nelle prossime righe.
Sia come sia, Bethesda ha comunque saputo ritagliarsi una nicchia di utenza abbastanza rilevante da continuare a sfornare aggiornamenti gratuiti e contenuti aggiuntivi. Un merito, quello di aver mantenuto e in parte ampliato la base di giocatori, che si deve soprattutto all’uscita dell’espansione Wastelanders. A distanza di un anno da quell’update che cambiò radicalmente la regione virtuale dell’Appalachia introducendo PNG umani e relative nuove quest, un sistema di progressione rinnovato, e un focus ancora più marcato sulle componenti survival e sandbox, Todd Howard e compagni hanno voluto espandere ulteriormente Fallout 76 con Alba d’Acciaio.
INSIEME PER L’APPALACHIA
Ci tengo a precisare fin da subito che quest’ultimo aggiornamento gratuito ha uno scopo drasticamente più ristretto del precedente, il quale all’epoca assunse i toni di un rifacimento quasi completo dell’esperienza al fine di rilanciare il progetto Fallout 76.

Il quartier generale della Confraternita è un vecchio osservatorio astronomico riconvertito a base militare.
Un obiettivo che si può dire sicuramente raggiunto, altrimenti non staremmo qui a parlare di una seconda espansione. Bethesda ha saputo invertire la rotta facendo tesoro delle tante criticità e dei feedback ricevuti dalla community.
È un gioco che ha finalmente qualcosa da dire, una storia da raccontare
Continua nella prossima pagina…
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