Re Artù di Camelot, con la corona in testa, i demoni e gli zombi dalla Britannia scaccerà… No, aspetta, non era proprio così… Ah già, questa è la sigla introduttiva di King Arthur: Knight’s Tale.
Sviluppatore / Publisher: NeocoreGames / NeocoreGames Prezzo: 34,99€ Localizzazione: Assente PEGI: ND Multiplayer: Competitivo Online (al lancio) Disponibile Su: PC (Accesso Anticipato), PS5, Xbox Series X|S (al lancio)
Vi ricordate il Re Artù piacione dei cartoni animati giapponesi? In questo caso, ho due notizie per voi e non so quanto siano belle: la prima è che siete proprio invecchiati, visto che lo trasmettevano negli anni Ottanta; la seconda è che, per fortuna, i toni di King Arthur: Knight’s Tale sono molto più cupi.
L’avventura, infatti, inizia con il drammatico duello finale tra King Arthur, amorevole ma combattivo re di Camelot, e la sua arcinemesi Sir Mordred, cavaliere nero al comando delle forze del male. I due lottano strenuamente, finché il malvagio Mordred non riesce a trafiggere Artù con il suo spadone, per poi essere a sua volta ucciso dal re cadente. La storia, tuttavia, non si esaurisce qua: la Dama del Lago non è per niente soddisfatta dell’epilogo e decide di riportare in vita Re Artù, ricorrendo a qualche portentosa magia oscura. Ma, come ci ha insegnato più o meno tutta la narrativa horror a partire da Pet Sematary, riportare in vita i morti ricorrendo a qualche strano maleficio non è mai una buona idea, perché non sai mai quale anima de li mortacci sua torni a dare fiato al caro estinto.
CALARCI NEI PANNI DEL RIDESTATO SIR MORDRED CI METTERÀ DI FRONTE A SCELTE MORALI: SAREMO UN OSCURO TIRANNO O UN BENEVOLENTE SOVRANO?
PREGO, FACCIA PURE: TOCCA A LEI MENARMI
King Arthur: Knight’s Tale si propone come un titolo a metà strada fra un gioco di ruolo tradizionale e uno di combattimento a turni, coniugando l’attenzione per la crescita dei personaggi con le necessità strategiche del suo peculiare sistema di scontri. Mordred trova e arruola diversi personaggi secondari nel suo party e, quando si incontrano dei nemici, ogni membro del gruppo può spendere una certa quantità di punti d’attacco, godendo di una limitata libertà di movimento. Tocca quindi osservare bene la posizione degli avversari, pianificare attentamente le proprie strategie e ragionare sulle loro possibili reazioni, perché punirebbero qualsiasi mossa avventata con la morte. Prima di alcuni scontri, il gioco permette di posizionare gli eroi come se fossero pedine in una scacchiera e, dalle scelte iniziali, potrebbe dipendere l’esito dell’intero scontro.
Continua nella prossima pagina…
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