A un mese circa di distanza dalla pubblicazione di Battlefield 2042, DICE ha svelato la modalità Hazard Zone, il tassello mancante che si preannuncia foriero di scontri serrati e rocambolesche fughe per la vittoria.
Sviluppatore / Publisher: DICE/ Electronic Arts Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Online Competitivo PEGI: 16 Disponibile su: PC (Origin, Steam, Epic Game Store), PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One Data di Lancio: 19 novembre
La breve spiegazione con reveal trailer cui ho assistito in anteprima mi ha confermato che Hazard Zone non viene definita un’esperienza battle royale dagli sviluppatori, ma anche che la competizione tra squadre sarà la vera anima della festa.
HAZARD ZONE: BATTLEFIELD 2042 FT. TARKOV
Chi ha familiarità con Hunt: Showdown o Escape From Tarkov, l’inflessibile immersive sim firmato Battlestate Games, probabilmente avrà meno difficoltà a figurarsi cosa aspettarsi da Hazard Zone. In caso contrario, ecco qua: la modalità in questione, la terza che compone Battlefield 2042 insieme ad All-Out Warfare e Portal, ruota attorno al concetto di recupero dei Data Drives ed estrazione.
Questo è lo scopo prioritario di 32 giocatori (su PC, Xbox Series X|S e PlayStation 5; su PlayStation 4 e Xbox One saranno 24) divisi in otto squadre da quattro Specialisti ciascuna, che dovranno affrontarsi in una lotta PvPvE in cui non è affatto scontato che a vincere sia il killer migliore. L’obiettivo infatti non è uccidere il maggior numero di nemici umani o mossi dall’IA, bensì recuperare più Data Drives possibile e lasciare l’area prima che una tempesta renda impossibile l’estrazione.
HAZARD ZONE VEDRÀ OTTO SQUADRE DI QUATTRO SPECIALISTI SFIDARSI NEL TENTATIVO DI RECUPERARE DATA DRIVE
Ciò significa che soltanto due team avranno modo di completare con successo la missione, ma va da sé che levare le tende a metà round vuol dire farlo con un minor numero di risorse recuperate ergo chi resisterà fino alla fine otterrà il guadagno maggiore. Il rovescio della medaglia è che l’ultima possibilità di estrazione farà gola a tutti i gruppi rimasti in gioco, la posta in palio sarà più alta e inevitabilmente gli scontri per salire sull’ultimo volo si faranno oltremodo infuocati.
VOGLIA DI QUALCOSA DI BUONO
Come è facile intuire, Hazard Zone non è solo sparatorie e raccolta delle risorse. La possibilità di decidere quando lasciare la partita denota la presenza di una certa componente strategica, la stessa che viene amplificata dalla limitazione degli Specialisti che si possono avere in squadra: uno per tipologia. Meglio puntare su un team dotato di buona mobilità oppure su uno con delle sinergie più difensive? Tutti interrogativi che è bene porsi prima di lanciarsi in azione, cioè durante il briefing iniziale in cui vengono illustrate le caratteristiche della zona in cui si svolgerà la prossima partita.

Il geniere Pyotr “Boris” Guskovsky è perfetto per difendere un’area con le sue torrette automatiche.
Questa fase preparatoria appare fin da ora fondamentale tanto quanto ciò che avviene sul campo di battaglia, infatti è qui che bisogna decidere gli Specialisti e il loro loadout fra armi, gadget e strumenti vari, ma anche perché è questo il momento in cui si possono spendere i Dark Market Credits a disposizione per ottenere i Tactical Upgrades, potenziamenti per lo più passivi specifici di Hazard Zone come la possibilità di far tornare in vita un alleato morto che ci sta osservando da spettatore o la capacità di trasportare più Data Drives. Al lancio di Battlefield 2042 ci saranno 15 Tactical Upgrades tra cui scegliere, ma non dimenticate di avere in squadra almeno un Intel Scanner per conoscere approssimativamente la posizione delle capsule contenenti i preziosi Data Drives.
Con così tante opzioni di personalizzazione degli Specialisti, Hazard Zone si preannuncia una modalità da cui, poco alla volta, emergerà un meta game
Oggi, grazie al reveal di Hazard Zone, abbiamo qualche dettaglio narrativo in più su Battlefield 2042. Nell’anno 2040, un blackout su scala mondiale ha ridotto il numero totali di satelliti del 70%. Nella vertiginosa escalation di tensione fra USA e Russia, i satelliti temporanei orbitanti a bassa quota sono diventati, per entrambe le nazioni, i nuovi mezzi tramite cui ottenere informazioni giacché raccolgono fotografie aeree, immagini di mappe termiche, scansioni di identità e altri preziosi dati. Questi archivi spaziali vengono prima lanciati in orbita e poi abbattuti per recuperare le informazioni al sicuro nei Data Drives, ed è qui che entriamo in gioco noi. Ciò che è contenuto nei satelliti è vitale per la sicurezza nostra e dei No-Pats che non combattono, perciò, in quanto Task Force No-Pat, il nostro compito sarà strappare questi dati dalle mani delle Occupying Forces (l’IA, NdR) che presidiano i territori in cui sono precipitate le capsule o stanno per farlo. Non l’avevo ancora detto? All’incirca verso metà game una capsula precipiterà in diretta e, dulcis in fundo, i Data Drives al suo interno varranno più di quelli contenuti nelle capsule già sparse per la mappa. Lo avvertite anche voi un leggero languorino?