Dopo Chernobylite si torna nella Zona d’esclusione di The Farm 51 ma, sebbene l’atmosfera sia sempre radioattiva e onirica, la demo di Chernobylite 2: Exclusion Zone ha svelato che il piglio stavolta è diverso.
Sviluppatore / Publisher: The Farm 51 / The Farm 51 Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Coop online PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam, piattaforma di prova), PS5, Xbox Series X|S Data di Lancio: ND
Ci sarà tempo e modo di approfondire il discorso, potete scommetterci. Qui a TGM attendiamo con trepidazione la pubblicazione del seguito di Chernobylite, l’immersive sim che, al netto dei difetti riscontrati dal nostro Simone nella sua recensione, tanti cuori contaminò nel 2021 dimostrando che un team piccolo può ambire a grandi traguardi se è talentuoso.
Oggi possiamo soltanto limitarci a qualche speculazione sulla base di ciò che è emerso dalla pachidermica demo del peso di 100 GB su cui abbiamo messo le mani in questi giorni. Ecco il resoconto del nostro ritorno nella zona di alienazione di Chernobyl e dintorni, ripropostaci dagli sviluppatori ucraini con una nuova veste open world impreziosita, si fa per dire, dagli effetti della chernobylite.
CASA DOLCE CASA
Nei panni di Cole Grey, un ex soldato finito nella Zona d’esclusione dopo un incidente la cui vita è legata indissolubilmente al materiale dalle misteriose proprietà, ci ritroviamo incastrati in un’avventura post-apocalittica dalle tinte oscure, radioattive, costantemente in bilico fra realtà e incubo.
ci ritroviamo incastrati in un’avventura post-apocalittica dalle tinte oscure, radioattive, costantemente in bilico tra realtà e incubo
Il prologo getta le basi narrative di una storia di cui non si sa molto. In seguito ad alcune circostanze sfortunate Cole Grey finisce nella Zona, un luogo tutto fuorché rilassante in cui ognuno fa quel che può per sopravvivere. Dopo essersi tratto d’impiccio deve rimboccarsi le maniche per capire cosa è successo, di chi può fidarsi e se il tizio mascherato che incontra dopo pochi minuti di demo è amichevole o no. Così pare dato che è lui a spiegargli le basi del gioco e a mostrargli come costruirsi una base-rifugio, verosimilmente l’HUB da cui il protagonista dovrà avventurarsi alla scoperta di una landa desolata in cui abbondano nemici d’ogni tipo, risorse, loot e ovviamente la chernobylite. C’è tempo anche per menzionare i Planewalker prima che la prova finisca, dei viaggiatori tra mondi paralleli di cui Cole fa parte, ma non per vederli all’opera.
RADIOATTIVITÀ FA RIMA CON NOVITÀ
Questo primo approccio mi ha regalato delle sensazioni contrastanti. Rispetto al primo capitolo, Chernobylite 2: Exclusion Zone punta a offrire un’esperienza maggiormente focalizzata sulla componente RPG lato gameplay e sull’esplorazione open world. Significa che c’è molta più carne al fuoco rispetto a Chernobylite, tanto in termini di ambizioni quanto a livello di contenuti e libertà.
Chernobylite 2: Exclusion Zone punta a offrire un’esperienza maggiormente focalizzata sulla componente RPG e sull’esplorazione open world
Dimenticavo di citare la visuale in terza persona che va ad affiancare quella in prima persona, un’opzione in più che farà la gioia di chi ama vedere anche esteticamente il risultato di un cambio d’equipaggiamento. Personalmente la telecamera alle spalle del protagonista non mi ha convinto perché, al di là di un comparto tecnico work in progress i cui difetti vengono accentuati, mi ha dato l’impressione di ridurre il senso di immersione, una caratteristica importante in un titolo che punta sull’atmosfera, e togliere enfasi ai combattimenti, ma probabilmente è anche una questione di gusti.
I DUBBI SU CHERNOBYLITE 2: EXCLUSION ZONE
Anche se ciò che ho visto è solo una minuscola porzione di gioco e non ho testato molti elementi importanti, mi restano diversi dubbi legati alla personalità. Pur con tutti i suoi difetti, infatti, Chernobylite era particolare sotto questo specifico punto di vista e non sono sicuro che il sequel abbia altrettanto carattere: nella nuova Zona d’esclusione tira un’aria vagamente generica/derivativa che non mi ha stupito positivamente. Mi auguro di venir smentito da un open world valorizzato da scenari opprimenti, ambientazioni ben caratterizzate e differenziate tra loro oltre che stimolanti sia nel world building sia nella direzione artistica.
la demo mi ha lasciato diversi dubbi legati in primis alla personalità del gioco