Un pianeta inospitale, un prezioso minerale da raccogliere e una base da cui fuggire prima che sia troppo tardi. Servirebbe un equipaggio, ma sono tutti morti. L’unica soluzione è creare cloni di noi stessi, per poi scoprire che andar d’accordo non è così facile. The Alters è un thriller psicologico sci-fi nel quale ogni decisione può creare un alleato, oppure un nemico con la nostra faccia.
Sviluppatore / Publisher: 11 bit studios / 11 bit studios Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: Non disponibile Disponibile su: PC (Steam), Xbox Series X|S, PlayStation 5 Data d’uscita: 13 giugno 2025
Come è iniziata la mia carriera di redattore per The Games Machine? Volendo risalire alle origini più remote, potrei dire da ragazzino, quando rimasi stregato dai videogiochi. E chissà, se invece mi fossi innamorato degli aerei, magari oggi spammerei le mie elucubrazioni per The Planes Machine. Oppure per The Trains Machine, se fossi cresciuto a pane e plastici ferroviari. Addirittura per The Trains on Time Machine, se poi avessi anche abbracciato la filosofia del totalitarismo. La vita è fatta di scelte. E ogni scelta, anche la più insignificante, è un bivio che può condurci verso un destino completamente diverso. Nel mondo della programmazione, questo concetto si chiama branching. È la logica che consente a un software di prendere decisioni: se accade X, allora esegui Y; in alternativa, procedi per Z. Ogni struttura di controllo del flusso “if” è un’uscita d’autostrada che porta a nuove destinazioni.
Non è difficile, allora, vedere la nostra esistenza come un gigantesco script, scritto in tempo reale, nel quale ogni scelta – dalla più epocale alla meno rilevante – crea una nuova diramazione. Un nuovo branch di noi stessi. È un po’ l’effetto farfalla: l’idea che una minuscola variazione nel passato – il battito d’ali di una farfalla, appunto – possa provocare conseguenze enormi nel futuro, come un uragano dall’altra parte del mondo. In questo caso, le farfalle sono le nostre decisioni. The Alters parte proprio da qui, e da una domanda inquietante: cosa accadrebbe se potessimo incontrare – e magari anche sfruttare – tutte le versioni di noi stessi che hanno preso un’altra strada? 11 bit studios, dopo The Invincible, ci mette nuovamente nei panni dell’unico sopravvissuto su un pianeta ostile.
Survival 3D in terza persona e base building si fondono con una storia fantascientifica che pare scritta da Christopher Nolan. Avevamo già messo le mani sulla versione di prova esattamente un anno fa: vediamo dunque se l’entusiasmo di allora è stato ben riposto.
THE ALTERS E LA CORSA AL RAPIDIUM
L’inizio di The Alters non si discosta molto dai grandi classici della fantascienza: in un futuro in cui la nuova corsa all’oro si combatte su pianeti remoti, il nostro obiettivo è scovare per primi giacimenti di materiali rari; Rapidium, nel nostro caso. La Megaditta per la quale lavoriamo, nei panni del tecnico Jan Dolski, ci spedisce instancabilmente in giro per il firmamento, in un viaggio aziendale permanente tra le stelle, finché un bel giorno qualcosa va storto: l’atterraggio sull’ennesimo corpo celeste non è proprio da manuale, e ci risvegliamo nella capsula di salvataggio soli e disorientati, ma fortunatamente illesi. Diverso il destino degli altri membri dell’equipaggio, tutti deceduti nonostante non vi siano segni di traumi.
Esplorare il pianeta è avvincente, e ogni altura nasconde risorse, pericoli o rivelazioni. Estrarre materiali, un po’ meno
Teoricamente, ci basterebbe spostarci quel tanto che basta per rimanere sempre nella zona in ombra. Sfortunatamente, ci mancano competenze, risorse e personale. Abbiamo però con noi il comodo manualetto con il Protocollo di Evacuazione, dunque perché disperarsi? Meglio approfittarne per schiacciare un pisolino: siamo esausti, e la stanchezza influisce sull’efficacia delle nostre azioni.
TRE GIOCHI IN UNO: COMINCIAMO CON IL SURVIVAL
Dopo un buon sonno ristoratore, è tempo di uscire a esplorare i dintorni della base alla ricerca di materiali utili e indizi su quanto accaduto. The Alters non propone veri e propri livelli di difficoltà, ma consente di regolare la complessità dell’economia di gioco. Gli amanti dello story mode opteranno per un’impostazione semplificata, nella quale bastano un paio di minerali e qualche ingrediente organico per garantire il funzionamento della base e non morire di stenti.
La configurazione predefinita, usata nella mia run, richiede invece una gestione molto più efficiente: servono risorse in quantità per alimentare tutti i macchinari e produrne di nuovi. Nell’ottima rappresentazione 3D del mondo – rigorosamente immerso nelle tenebre, già che l’alba ci friggerebbe come nel finale di 30 Giorni di Buio – ci muoviamo con una certa agilità grazie a un esoscheletro che permette di scattare e salire tranquillamente lungo ripide pareti.
Dobbiamo restare costantemente nel lato oscuro del pianeta, fuggendo dall’alba
THE ALTERS: LE SCELTE CONTANO, COME NON MAI
Una volta scoperto il prezioso minerale, le comunicazioni con il quartier generale sulla Terra si infittiscono. Non sorprende vedere come l’interesse non sia più rivolto a dettagli quali il disastro che ha sterminato l’equipaggio, bensì alle potenzialità di estrazione. Quanto possiamo recuperarne? Quanto in fretta? Siamo invitati, con l’entusiasmo tipico delle Megaditte Capitaliste, a sfruttare ogni mezzo a disposizione per riempire i magazzini. E se i mezzi non ci sono, dobbiamo in qualche modo crearli.
O meglio: dobbiamo creare chi li può creare. All’interno della base c’è un misterioso macchinario chiamato Grembo. Alimentandolo con il poco Rapidium raccolto in fretta e furia, il dispositivo compie il suo miracolo: crea una pecora.
La trama è un riuscito mix tra Dark e Black Mirror, in salsa sci-fi
Ed è qui che The Alters dà il meglio di sé: la gestione del passato per generare una squadra eterogenea di versioni alternative di Jan – ricercatori, botanici, biologi, specialisti di ogni tipo – ciascuna con le competenze necessarie a portare a termine l’impossibile: riportare tutti a casa. Ma tutti chi, esattamente? Non è facile spiegare la situazione a individui creati su richiesta, e tra le mille domande a risposta multipla, ben pochi si berranno la storiella del risveglio da un sonno criogenico. Qualcuno mangerà la foglia e capirà di essere solo un clone temporaneo, altri inizieranno a puntare il dito: hai abbandonato tua madre, hai tarpato le ali a Lena, la donna della tua vita, hai fatto così, avresti dovuto far colà, come me. Ogni scambio di battute rischia di far precipitare il morale e minare la motivazione del gruppo, proprio mentre l’alba incombe.
Creare cloni per sopravvivere è geniale, finché non iniziano a giudicare le nostre scelte passate
PER FINIRE, BASE BUILDING
Chi ha amato Fallout Shelter si troverà a suo agio nella rappresentazione grafica e gestione modulare della base, da costruire stanza dopo stanza, cercando di mantenere un equilibrio tra produzione, manutenzione e benessere degli abitanti. Laboratori di ricerca, dormitori, cucina, salette ricreative, banchi da lavoro, cabine di comando e protezioni contro le radiazioni richiedono materiali ed energia. Anche la ricerca riveste un ruolo fondamentale, sia per la costruzione di nuovi apparecchi quali disintegratori laser portatili che per variare l’alimentazione con ricette sfiziose in grado di alzare il morale.
Anche una certa esperienza a Tetris non guasta, perché incastrare alla perfezione moduli, corridoi e ascensori diventa presto un’arte a sé. E lì fuori? Sempre peggio, tra fiumi di lava che sbarrano il cammino e strane anomalie che ricordano la Zona di Picnic sul Ciglio della Strada. Ma con un po’ di perseveranza, dovremmo riuscire a salvare tutti. Tutti chi? Anche gli alter? O solo Jan Dolski, l’originale? Perché è lui l’originale, vero? … Vero?
In Breve: The Alters fonde survival 3D, gestione risorse e base building con una forte componente narrativa. Nei panni di Jan Dolski, dobbiamo esplorare un pianeta ostile, gestire una base spaziale e creare versioni alternative di noi stessi per sopravvivere. Ogni Alter ha abilità uniche, ma anche memoria, personalità e conflitti irrisolti. Gestire le tensioni tra cloni, assegnare i ruoli giusti, mantenere alto il morale e far fronte a condizioni ambientali estreme diventa il cuore del gameplay. Una sfida profonda, tra micro management, psicologia e dramma umano fantascientifico raccontato da molteplici dialoghi a risposta multipla.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Mi ha proposto di default la configurazione HIGH, la seconda più alta disponibile, che ho dovuto abbassare di uno scalino perché perdevo diversi frame soprattutto negli ambienti al chiuso. Calcolo degli shader inferiore al minuto, da ripetere ogni qualvolta si cambiano impostazioni grafiche.