The Walking Dead: Saints & Sinners - Recensione

PC

The Walking Dead Saints & Sinners si rivela il migliore gioco d’azione mai sviluppato con questo celebre marchio. Il fatto che ci siano in mezzo dinamiche survival in VR appare naturale come il sorgere e il calar del sole…

Sviluppatore / Publisher: Skydance Interactive / Skydance Interactive    Prezzo: 33,99€    Localizzazione: Assente    Multiplayer: Assente    PEGI: 18+

Per molti versi, ci troviamo davanti al zombie-survival VR che gli appassionati del genere stavano aspettando. Per molti versi, appunto, ma non per tutti: ci sono limiti precisi di design o pura opportunità tecnica che allontanano il gioco di Skydance Interactive dall’assoluta eccellenza, che tuttavia si rivelano ben bilanciati dai numerosi punti di merito della produzione, la cui licenza non è certo andata sprecata.

Un risultato nemmeno troppo frequente, quando si parla di franchise provenienti da cinema o TV, in VR come nel gaming tradizionale, quasi inatteso se guardiamo al pedigree non negativo ma nemmeno entusiasmante dello sviluppatore. Contento di essere stato sorpreso.

LA SOPRAVVIVENZA DEI SANTI

Sotto il profilo della struttura e delle caratteristiche giocabili, The Walking Dead Saints & Sinners si presenta davvero ben attrezzato. In prima linea, a combattere la battaglia qualitativa c’è un sistema fisico davvero convincente nello scontro con i non morti: afferrare la testa di un vagante mentre si avvicina e infilarci con un colpo deciso un coltello, un punteruolo o un cacciavite è una pratica che difficilmente stanca, se permettete l’apparente sadismo (in fondo mettiamo solo a dormire, per sempre, queste povere e sfortunate creature…), soprattutto per chi ha passato felicemente almeno tre quarti della propria vita in compagnia di poveracci bianchi e ciondolanti.

The Walking Dead Saints & Sinners Recensione The Walking Dead Saints & Sinners The Walking Dead VR

Il combattimento all’arma bianca contro gli zombie restituisce un eccellente feedback fisico, specie quando affondiamo ed estraiamo le lame.

Il feedback dei controller è eccellente in questi casi come nell’impatto di armi melee più potenti, quali bastoni chiodati o pesanti asce, tanto nel momento dell’impatto quanto nella sensazione di resistenza che si riceve estraendo la lama dal corpo del malcapitato. The Walking Dead Saints & Sinners presenta anche un discreto gunplay contro gli stessi azzannatori o gli esseri umani, talvolta realistico come in altri shooter VR (laddove l’arma prevede l’estrazione del caricatore, per talune pistole come per le mitragliatrici) o di giusto più prettamente arcade (quando la ricarica prenderebbe troppo tempo, ad esempio nelle pistole a tamburo o nelle doppiette), ma sempre con un qualche movimento da compiere con le mani; in nessun altro caso, però, The Walking Dead Saints &Sinners riesce a essere convincente come nell’attento procedere da nascondiglio a nascondiglio, a fronte di gingilli che si deteriorano e si rompono piuttosto rapidamente, dunque preziosi, per poi uscire dal riparo una volta scoperti e mettere a tacere la mugugnante creatura col gesto di cui sopra.

il gioco di Skydance rivela una personalità survival piuttosto marcata, benché non eccessivamente realistica, offrendo un sostanzioso grado di sfida

Ciò vuole anche dire che il gioco di Skydance rivela una personalità survival piuttosto marcata, benché non eccessivamente realistica, offrendo un sostanzioso grado di sfida che si appoggia sul livello di allerta degli amici putrefatti e dei nostri simili (provvisti, questi ultimi, di un indicatore di attenzione sopra alla testa), sulla dosata reperibilità delle risorse e sull’effetto nefasto che il rumore di uno sparo può provocare, attirando l’attenzione di un’orda fitta di bocche affamate, specie nelle pericolosissime notti. Se siamo attenti e un pochino fortunati passeremo le ore di buio in un HUB lasciato alla nostra gestione da uno sfortunato PNG; in caso contrario, ignorando gli avvisi sonori dell’orologio da polso o anche solo non riuscendo a espletare un obiettivo in tempi ragionevoli, dopo il tramonto ci troveremo a fronteggiare un numero molto più denso di morti viventi.

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La ricarica delle armi da fuoco oscilla dal simulativo all’arcade, a seconda della velocità richiesta dal gesto nella realtà, talvolta troppo penalizzante negli scontri con i vaganti.

Non ci verranno particolarmente in aiuto stamina e salute del PG, i cui livelli massimi si abbassano dinamicamente per due ragioni principali, ovvero la fatica nel compiere determinate azioni (correre, arrampicarsi, divincolarsi dalla presa di uno zombie) e il dover alimentare la stessa risorsa con cibi deteriorati che, però, intaccano lo stato fisico. Considerati il danno provocato da armi da fuoco di altri sopravvissuti o, ovviamente, dall’attacco dei vaganti, la ridotta velocità nel camminare (sono più veloci gli zombie, per quanto “romerianamente” lenti) e il veloce consumo della stamina, il sistema di gioco è forse persino troppo cattivo nei confronti del giocatore, ma certo non si potrà mai accusare The Walking Dead Saints & Sinners di stupida e mal gradita bontà nei confronti dei giocatori VR, e nemmeno di proporre azioni realmente impossibili da affrontare. Le vostre amiche più care saranno le bende per medicarsi, protagoniste di un’altra finezza gestuale in VR, con un movimento circolare intorno al braccio che mima, appunto, l’applicazione di una fasciatura.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Combattimenti molto fisici e ben curati.
  • Crafting ben articolato con risorse non eccessive.
  • Azione survival con buon livello di sfida.
  • Narrazione alquanto articolata.

Contro

  • Fuori dalle zone di interesse, i livelli sembrano modellati nel cemento.
  • IA degli zombie un po' schizofrenica.
  • Qualche bug minore ancora da risolvere.
8.6

Più che buono

Marietto è così dentro alla sci-fi che non riesce a trovare la strada per uscirne. Per lui i videogiochi sono proprio questo, una porta per accedere a un pezzo di fantascienza che si realizza qui e ora, senza aspettare la fine del mondo.

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