Più che un gestionale, Frostpunk 2 è un gioco sul valore della speranza e un vero e proprio simulatore di terribili decisioni da prendere. Opere così sono davvero rare nel panorama.
Sviluppatore / Publisher: 11 bit studios / 11 bit studios Prezzo: 49,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile su: PC (Steam/Epic/GOG), PlayStation 5, Xbox Series X/S Data di lancio: 20 settembre 2024
I ragazzi di 11 bit studios ci hanno preso sicuramente gusto, magari un po’ cinico e macabro, ma con Frostpunk 2 torniamo in quel mondo ghiacciato e pregno di morte, dove alla speranza si fa strada l’oscuro freddo di una realtà ostile per il genere umano, che segue le orme dei primi uomini sulla Terra.
L’obiettivo? cercare e lottare per il fuoco e per un po’ di calore.
FROSTPUNK 2, IL GESTIONALE SOCIALE
C’è un 2 davanti al titolo, ma Frostpunk mantiene intatta la sua ferrea struttura ludica. Il gestionale di 11 bit studios è una lama che entra nel collo e scende giù fino allo stomaco, ed è una lama estremamente fredda e cinica. Con il grande freddo che ha reso il mondo una landa desolata, innevata e ghiacciata, i segni della civiltà umana si intravedono in piccoli avamposti che vivono alla giornata. Anzi, non vivono, bensì sopravvivono. In questa realtà alternativa, la civiltà e la società come la conosciamo, sono stati sepolti sotto metri di neve. Il calore è un lontano ricordo, il sole è flebile e il cibo scarseggia.
Trenta anni dopo gli avvenimenti del primo capitolo, nulla è cambiato e anzi, siamo chiamati a prendere il posto dei nostri predecessori ormai defunti, cercando di mantenere in pieno equilibrio la nuova società della neve che ha fatto di quelle lande fredde e desolate la propria casa, sperando che non diventino anche la loro tomba a breve.
QUESTIONE DI RISORSE
Nell’approccio al gioco, Frostpunk 2 ci chiede di essere la flebile speranze di centinaia e centinaia di persone che hanno perso la capacità di sognare il futuro. Se già con This War of Mine gli sviluppatori avevano sperimentato con un titolo che chiedeva di gestire un piccolo gruppo di persone, intrappolate in una zona di guerra, spartirsi le poche razioni rimaste, Frostpunk alza il tiro andando a prendere i nervi, il cuore e la speranza di un intero avamposto.
La sensazione di essere – forse – gli ultimi esseri viventi sopravvissuti su questa Terra ormai ghiacciata è tangibile e le responsabilità per ogni decisione presa diventa sempre più pesante. La grammatica di gioco, come i contenuti dello stesso, non subiscono una grande variazione nell’approccio ludico. Dopo una prima sequenza introduttiva – da brividi, in tutti i sensi – siamo gettati nel cuore del generatore principale, la grande macchina che con la sua fiamma, calore e scintilla regala l’ultima speranza di una calda sopravvivenza. Il compito è sempre quello: sopravvivere. Come? Costruendo ed espandendo la nostra città. Centri di raccolta di cibo, risorse primarie, ma anche carbone e altri strumenti per tenere il generatore sempre attivo. Il freddo è il grande nemico e la gestione delle risorse sarà ben più complessa di quanto possa sembrare.
Frostpunk 2 ottimizza la già ottima formula per un sequel fenomenale e ancora più cattivo
RIVOLUZIONE POLITICA
Le maggiori novità di Frostpunk 2 sono da ricercarsi nella stratificata gestione della politica e relative classi sociali che andranno a costruirsi tra i sopravvissuti. Il nostro ruolo da comandante non sarà una certezza perenne, infatti a questo giro dobbiamo fare i conti anche con le fazioni e i gruppi che andranno a costruirsi tra i sopravvissuti. In una chiara e democratica decisione su chi dovrà comandare, ogni voto vale. Possiamo interrogare ogni persona del concilio, parlarci, promettere risultati, leggi specifiche o favori personali. Tutto facile, fatto e voti a favore? Probabilmente, ma in una realtà dove le risorse scarseggiano, anche il più semplice dei favori personali può tramutarsi in una promessa difficile da realizzare.
C’è sempre modo di aggirare il sistema, come capitava in Tropico, ma alla fine i nodi vengono sempre al pettine. Frostpunk 2, più che un city builder gestionale, sembra indirizzare le sue attenzioni al delicato rapporto sociale e politico dell’evoluzione e nascita di una nuova società, in un contesto e ambiente estremamente ostile. Non si tratta più di fare scelte difficili, sacrificare uomini e gestire le risorse, giacché anche un piccolo operaio scontento, può dare inizio ad una rivoluzione operaia che potrebbe buttarci giù dalla nostra posizione.
LA CLASSE OPERAIA SI SPOSTA IN MONTAGNA
L’impatto delle già saggiate meccaniche di gioco, assieme a queste piccole novità, alza notevolmente la qualità del gioco, andando a incalzare notevolmente il grado di sfida, in alcuni momenti forse troppo punitivo anche alle difficoltà più basse, ma ancora una volta bisogna fare i conti con la natura del gioco: la partita perfetta è impossibile.
Possiamo pensare e organizzare le migliori strategie, contare ogni singola razione o pezzo di carbone, ma spesso e volentieri questo non basterà. Frostpunk 2 è un gioco contro la programmazione degli eventi, contro lo sviluppo e l’organizzazione del futuro. Preparatevi e incontrare spesso e volentieri la schermata di fallimento, giacché la sfida è di quelle difficili, dove solo chi avrà il sangue più caldo, e nervi saldi, potrà vivere nella nuova gelida realtà.
In Breve: Frostpunk 2 è sia un ottimo gioco, che un’esperienza ludica estremamente coraggiosa e unica nel panorama. Parte proprio lì, da dove si era fermato il capitolo precedente, per costruire attorno a questo nucleo caldo qualche meccanica in più, giusto per rendere ancora più complessa la sopravvivenza. Direzione artistica e sonora di grandissimo livello, assieme alle già citate meccaniche che arricchiscono il gameplay donandogli ampia rigiocabilità.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel Core i7, 16GB RAM, GeForce GTX1650 Ti, HDD
Com’è, Come Gira: Niente da segnalare sulla configurazione di prova. La consistente lastra di ghiaccio di Frostpunk 2 sorregge perfettamente tutti i suoi organi.