Ci mastica un minimo di MMORPG sa chi sia Naoki Yoshida e quale impresa titanica e disperata sia riuscito a compiere negli scorsi anni. Final Fantasy XIV era un vero disastro, e anzi passerà alla storia per essere stato oggetto di uno dei lanci più catastrofici di sempre: i difetti endemici del gioco erano tanti e tali che Square Enix, a un certo punto, ha ben pensato di gettare la spugna e affidare a Yoshida il compito di ripensare da zero il tutto: “achievement unlocked”, verrebbe subito da dire, perché il talentuoso designer giapponese è riuscito a trasformare il brutto anatroccolo in uno splendido cigno chiamato Final Fantasy XIV: A Realm Reborn. A Los Angeles lo abbiamo incontrato e abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui a proposito del futuro del suo MMORPG, che prima di avviarsi alla pubblicazione della versione 4.0 (ancora là dall’essere presentata ufficialmente, a dirla tutta) ha ancora qualcosa da dire in merito a quanto verrà introdotto con la patch 3.35 e successive, dopo l’arrivo di Revenge of the Horde che un mesetto fa aveva aggiornato lo status del gioco alla versione 3.3.
A CACCIA DI MOSTRI
Il primo argomento della chiacchierata ha toccato il Palace of the Dead, anche conosciuto come Deep Dungeon, che sarà introdotto con il prossimo aggiornamento. Si tratta di un enorme dungeon suddiviso in 50 piani, il cui accesso sarà garantito a tutti i personaggi dal livello 17 in su. Una volta entrati, tuttavia, il gioco assegna a ciascun personaggio il livello “istanziato” 1, a prescindere dal fatto che si sia veterani ultra-appassionati di Final Fantasy XIV o giocatori sporadici. Yoshida ha spiegato come la scelta sia stata compiuta per mettere all’inizio tutti i giocatori sullo stesso piano, garantendo così un equilibrio nel party che altrimenti avrebbe reso impossibile concedere una mescolanza tra giocatori molto diversi tra loro. Una volta usciti, gli XP guadagnati sono convertiti in esperienza vera e propria, ma applicando una tabella di “conversione”.
Il primo argomento della chiacchierata ha toccato il Palace of the Dead, anche conosciuto come Deep Dungeon
NON SOLO DUNGEON
Un altro dei temi trattati con Yoshida ha riguardato il nuovo tool per trovare gente per i raid, che finalmente consente di partecipare ai contenuti avanzati di Final Fantasy XIV anche chi non ha la possibilità di organizzare un gruppo di giocatori affiatati. Si tratta di una feature che, finalmente, consente di creare gruppi mettendosi in coda, proprio come avviene già in altri MMORPG più noti. Al momento questa opportunità è vincolata alla presenza dei giocatori sullo stesso server, ma Yoshida ci ha confermato come in una delle prossime patch – probabilmente la 3.5 – sarà aggiunta la possibilità di creare party di giocatori anche provenienti da server diversi, con tanto di chat organizzativa.
Qualche parola, sul finale di intervista, è stata spesa anche a proposito della futura versione 4.0