A-Train: All Aboard! Tourism – Recensione

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Dietro una presentazione tanto simpatica e variopinta si nasconde un gestionale davvero brutale in cui gli errori si pagano caro

Certo, sulla carta sembra un’impresa relativamente facile. Invece, come anticipato poc’anzi, A-Train: All Aboard! Tourism è un titolo davvero complesso. Una parte della difficoltà dipende senz’altro dall’incredibile mole di parametri che bisogna costantemente tenere sotto controllo, dal rapporto con gli azionisti alle varie limitazioni legali in vigore nelle differenti zone in cui si vuole far passare la propria rete di trasporti, arrivando persino alla modifica degli orari di arrivo e partenza dei singoli treni e bus per favorire le coincidenze tra i diversi mezzi e migliorare di conseguenza il servizio. Riuscire a venire a capo di tutta questa microgestione è davvero un’impresa ardua, una sfida amplificata da un’interfaccia spesso poco leggibile e di scarsa immediatezza, nonostante il pieno supporto ai controlli touch in modalità portatile.

COMPAGNIA IN ROSSO

Preparatevi dunque a fallire spesso, perché dietro una presentazione tanto simpatica e variopinta si nasconde un gestionale davvero brutale in cui gli errori si pagano caro, soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati (ce ne sono tre in tutto per ogni scenario). Eppure va detto che, al di là dell’iniziale senso di smarrimento dovuto tanto alla quantità di informazioni e variabili da gestire quanto all’interfaccia a tratti confusionaria, gli articolati scenari di A-Train non risultano mai ingiustamente iniqui. La complessità delle sfide è genuina, nel senso che la curva di apprendimento è sì ripida, ma una volta presa dimestichezza con le tante meccaniche è solo e soltanto l’abilità del giocatore a fare la differenza tra una sudatissima vittoria e una rovinosa sconfitta.

A-Train All Aboard Tourism recensione 01

Non manca la possibilità di dare il via a progetti utili a favorire lo sviluppo della compagnia.

Non esistono le mezze misure in A-Train: All Aboard! Tourism. O lo ami o lo odi, ma per apprezzarlo davvero bisogna dedicargli un considerevole quantitativo di ore. Dopodiché, l’ultima fatica di Artdink riesce a dare delle grosse soddisfazioni. Peccato solo per i pochi contenuti predisposti dagli sviluppatori: otto scenari possono sembrare tanti ma – come riportato nella prima parte della recensione – due di questi sono dei lunghi tutorial. Di fatto, i livelli veri e propri sono solamente sei: per quanto siano curati in ogni piccolo particolare, sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più.

A-Train All Aboard Tourism recensione 02

La presenza di quell’icona sulla locomotiva significa che il treno sta trasportando dei turisti.

Per fortuna è presente anche un potente editor che permette di creare i propri scenari personalizzati andando a modificare la grandezza della mappa, la tipologia di terreni, il numero di insediamenti e il loro indice di sviluppo, le risorse naturali presenti nella regione, nonché i diversi parametri legati alle condizioni di vittoria. Non è tutto, però, giacché questi scenari possono poi essere condivisi con altri giocatori, aumentando a dismisura la longevità del titolo. Insomma, il successo sul lungo periodo, e quindi la disponibilità o meno di scenari di qualità, dipenderà dall’accoglienza che gli appassionati di gestionali riserveranno ad A-Train: All Aboard! Tourism, nella speranza che la sezione delle mappe create dalla community si riempia presto.

In breve: È facile pensare che A-Train: All Aboard! Tourism sia un gestionale leggero e spensierato, d’altronde la presentazione grafica ed estetica sembrerebbe indicare proprio un titolo adatto a chi si avvicina per la prima volta al genere. Invece l’ultimo videogioco prodotto da Artdink si rivela esattamente agli antipodi: siamo al cospetto di un titolo manageriale complesso e articolato, pieno zeppo di elementi microgestionali e con una curva di apprendimento particolarmente ripida (forse troppo). Nonostante gli esaustivi tutorial, è sempre presente il rischio di rimanere disorientati da un’interfaccia inutilmente confusionaria che non permette di tenere tutto sotto controllo, nascondendo invece informazioni importanti dietro innumerevoli schermate e sottomenù.

Piattaforma di Prova: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, GeForce RTX 2070 Super, SSD
Com’è, Come Gira: Quasi un unicum nel panorama console, A-Train presenta una serie di impostazioni grafiche liberamente modificabili dall’utente che vanno a impattare sulle performance, più o meno come se fosse un videogioco PC. Sta quindi al giocatore decidere se puntare su un’esperienza fluida, su una grafica più curata, oppure su una via di mezzo tra le due soluzioni.

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Pro

  • Un gestionale decisamente profondo. / Presentazione allegra e spensierata in pieno stile nipponico. / È possibile creare e condividere online i propri scenari.

Contro

  • Interfaccia davvero scomoda e confusionaria. / Bisogna fare i conti con molta microgestione. / Curva di apprendimento ripidissima.
7.7

Buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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