L’ESTENUANTE ATTESA FINO ALL’ARRIVO A DESTINAZIONE È RIPRODOTTA IN SCALA 1:1, A PARTIRE DA QUEI LUNGHISSIMI MINUTI IN CUI IL COLOSSO METALLICO GIACE IMMOBILE SULLA PISTA
Se la rassegna cinematografica non fosse di vostro gusto, il portaoggetti riserva qualche alternativa sotto forma dell’inutile magazine di viaggio, parole crociate e un taccuino bianco su cui scarabocchiare. Prima di abbandonarsi alla disperazione, si può fare appello al cellulare rimasto in tasca che può collegarsi al (pessimo) wi-fi di bordo per ingannare un po’ il tempo prima dell’insorgere di quel inevitabile istante in cui ci ritrova a guardare fuori dal finestrino, ragionando su tutte le scelte sbagliate compiute durante la propria vita, non ultima quella di squadrarsi le chiappe per ore. Poi all’ultimo, un’illuminazione: si potrebbe leggere quel libro in attesa sul comodino da troppo tempo perché passiamo troppo tempo a giocare!
POSSO SERVIRLE DEGLI SNACK?
Ci sono poche simulazioni più fedeli di Airplane Mode e davvero la coincidenza del periodo storico in cui è giunto a noi illumina di una luce diversa la produzione AMC, che in altro anno sarebbe stata solo un bizzarro esperimento, mentre oggi in questo assurdo 2020 assume per alcuni momenti i contorni del momentaneo sollievo.
LA NATURA DI AIRPLANE MODE NON LO SALVA DA UNA FATTURA TECNICA TROPPO DISCUTIBILE
![airplane mode recensione](https://www.thegamesmachine.it/wp-content/uploads/2020/11/Airplane-Mode-04.jpg)
L’hostess può rimanere in quella posizione per lunghissimi minuti, finché non ci decidiamo ad accettare il drink.
Perché va bene la simulazione, va bene la fedeltà al non-luogo e non-tempo che si trascorre tra le nuvole, va bene la noia (ritardi e turbolenze a parte) che costringe a riflettere, va bene lasciare il gioco in background e avere occasione di fare le pulizie a casa o finire un fumetto, ma se una volta atterrati dopo cinque ore di nulla il gioco non prevede nemmeno la comparsa di una scritta o di un tasto che riporti al main menù, lasciandoci in un’interminabile attesa di uno sbarco che non inizierà mai, circondati da impassibili e rigidi manichini (poco) poligonali, bisogna pur porre un limite alle torture che ci può lasciare imporre da questo annus horribilis.
In Breve: In un altro anno, Airplane Mode sarebbe passato nel tempo di un sorriso, uno scherzo simpatico sulla carta, molto meno a video. In un’epoca in cui la prospettiva di tornare a viaggiare assomiglia invece a un’utopia, il primo videogioco prodotto da AMC si ritrova quasi suo malgrado ad assolvere una funzione consolatoria. Quando si dice che la tempistica è provvidenziale: in altri momenti la sua componente simulativa rigorosa, ma ingessata avrebbe smesso di suscitare interesse prima dell’atterraggio, mentre la povertà tecnica ci avrebbe spinto quasi subito a imboccare l’uscita di emergenza.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel i5 7200U @2.50, 8 GB, Intel HD 620, SSD
Com’è, Come gira: Pur visualizzando di fatto un punto di vista immobile, Airplane Mode è comunque riuscito a mettere sotto torchio il “tostapane”. Abbastanza inspiegabile il motivo, vista la qualità medio bassa degli asset e l’ambientazione limitata letteralmente a un corridoio.
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