Conoscete lo studio Flashbulb? Se la risposta è negativa, non preoccupatevi: non sono in giro da molto, perlomeno non con questo nome, e io stesso ammetto di averli scoperti solo alla gamescom dello scorso agosto. In realtà, il team danese è in circolazione da diversi anni sotto il nome Press Play, ma il suo percorso, negli ultimi tempi, è stato piuttosto travagliato e sottoposto a cambiamenti importanti. In questo senso, si rivela significativo (e financo ironico) il fatto che il loro prossimo gioco, Trailmakers, si basi proprio sui concetti di viaggio e creazione.
GUIDARE FORTE
In Trailmakers impersoneremo un esploratore che, atterrato su un pianeta sconosciuto, avrà l’obiettivo di mappare nuovi territori raggiungendo punti determinati sempre più lontani. A tale scopo, potremo scegliere tra una serie di blocchi da usare per costruire il nostro veicolo: un rapido tutorial iniziale ci introdurrà ai concetti base, ma poi starà a noi sbizzarrirci per creare i mezzi più assurdi con la quantità di elementi a nostra disposizione. L’ideazione della vettura avviene in una schermata apposita dove assembliamo – pezzo per pezzo – le varie componenti come se stessimo montando un LEGO Meccano (anche lo stile grafico ricorda i famosi mattoncini danesi).
Trailmakers si basa sui concetti di viaggio e creazione
CURVE DA DRIZZARE
I ragazzi di Flashbulb stanno lavorando a pieno ritmo, e da mesi recepiscono il feedback fornito da quegli utenti che già hanno dato fiducia a Trailmakers, attualmente in Accesso Anticipato e previsto per l’uscita il 31 gennaio prossimo. Diversi cambiamenti si sono già visti nel passaggio dalla prima alla seconda alpha, pubblicata alcune settimane fa, ed è lecito aspettarsi ulteriori sviluppi su altri fronti, come il comparto audio o la varietà di modalità a disposizione (il multiplayer, al momento, si limita a uno scarno King of the Hill).Gli sviluppatori di Flashbulb sono avvezzi alle sfide, e non si scoraggiano facilmente: quando nacquero (nel 2006 come Press Play) riuscirono a mettersi in evidenza in mezzo alla scena indie e – ispirati da giochi come Crayon Physics del finlandese Petri Purho – crearono Max & The Magic Marker, platformer per Wii dove il giocatore era chiamato a disegnare oggetti su schermo per superare alcuni ostacoli.
La meccanica di base risiede nella risoluzione di “enigmi esplorativi”: ci verrà data una destinazione, che però – sovente – non sarà raggiungibile dalla vettura in nostro possesso
Arrivarono in quell’occasione alle luci della ribalta, tanto che Microsoft decise di acquisirli nel 2012. Per conto loro iniziarono poi il lavoro su un nuovo titolo, dopo aver sottoposto tre idee alla community di Xbox Live; il vincitore, Project: Knoxville, era un arena shooter con dinamiche di squadra che portava i giocatori a creare alleanze temporanee per lasciare poi spazio a potenziali pugnalate alle spalle nelle fasi finali di ciascuna partita. Il progetto, ahimè, non vide mai la luce, perché nel 2016 Microsoft, con una settimana di preavviso, informò Press Play che il loro studio sarebbe stato chiuso (tutti ci ricordiamo con tristezza quando lo stesso destino colpì Lionhead Studios, ma a quel tempo ci furono anche altre vittime meno di spicco).
Nonostante le vicissitudini, i fondatori dello studio impiegarono meno di un mese per trovare una nuova sede e ideare un piano per il futuro: abbandonato Project: Knoxville, decisero di riprendere una delle idee scartate dal pubblico e svilupparla nel titolo che sta diventando Trailmakers, dove l’accento viene posto sull’esplorazione e la creatività lasciata nelle mani ai giocatori, temi più vicini alla sensibilità e alle esperienze passate dai ragazzi danesi, come già accennato in apertura.
Non manca molto per scoprire il risultato finale, che – dal canto nostro – ci auguriamo mantenga tutte le promesse viste fin qui.