Cambia il metodo di fruizione, dunque, ma le regole rimangono intatte: chiunque giochi a Jumanji si ritroverà catapultato nel suo mondo e non ne uscirà finché non lo porterà a termine. Quando si dice di un videogioco poco immersivo!Nonostante nel web, come al solito, si siano moltiplicati commenti di sdegno all’annuncio di un sequel del cult del 1995, con protagonista l’intramontabile Robin Williams, Jumanji – Benvenuti nella Giungla si rivela una gradita sorpresa, grazie a tanti piccoli fattori che riescono a distogliere l’attenzione dal capostipite, e che rendono questo sequel compatto, capace di adeguarsi perfettamente ai tempi e reggersi narrativamente sulle proprie gambe.
Jumanji – Benvenuti nella Giungla è un film per ragazzi
il nuovo Jumanji, esteticamente, è un incrocio tra un NES e un Commodore 64
Intelligente, in tal senso, la mossa di assecondare il graduale cambiamento del medium videoludico e del pubblico che ne fruisce: il protagonista diventerà bandiera del gruppo, perché assiduo videogiocatore e quindi a conoscenza dei classici schemi videoludici.
La visione d’insieme, ottimizzata per il nuovo millennio, riesce a dare una spinta particolarmente efficace a tutto il lavoro svolto, veicolando un film che riesce sia a divertire che a vivere senza mai servirsi del capitolo precedente, pur omaggiando il personaggio interpretato da Robin Williams, Alan Parrish, citato in qualche occasione, giusto per sottolineare che, nonostante la modernizzazione della metodologia di gioco, questo è pur sempre un sequel.Siamo di fronte a un film di avventura, con tanto di trama e nemico da sconfiggere che, rubando la pietra magica a protezione di Jumanji, ha gettato sulla giungla una temibile maledizione. Lo scopo del gioco – comprensivo di tutorial, NPC e skill con cui prendere confidenza – sarà dei più classici, ovvero trovare i pezzi mancanti della mappa che porterà i protagonisti nel covo del boss finale, che andrà sconfitto per spezzare la maledizione, tutto questo tenendo conto che ogni personaggio ha tre vite a disposizione. Terminate queste… game over!
Lo scopo del gioco – comprensivo di tutorial, NPC e skill con cui prendere confidenza – sarà dei più classici, ovvero sconfiggere il boss finale
C’è moltissima commedia in Jumanji – Benvenuti nella giungla, veicolata soprattutto dalle caratteristiche dei personaggi-avatar che non si prendono mai sul serio, risultando quindi sempre piacevoli e mai forzati, a partire dalla grossa fisicità di Dwayne Johnson, passando per la statura ridotta di Kevin Hart e gli short inguinali di Karen Gillan, fino ad arrivare alla pancia di Jack Black. In questo contesto, i protagonisti sfrutteranno la situazione per prendere nuova coscienza del mondo che li circonda, avvicinandosi alle caratteristiche psicofisiche virtuali sopraccitate, che magari nella loro vita trovavano poco “cool”.
Abbasso i pregiudizi, quindi, e ben vengano prodotti del genere, anche se realizzati a distanza di anni, concepiti per divertire e che non si prendono mai troppo sul serio ed effondono buoni sentimenti spiccioli, riuscendo a vivere di vita propria senza per questo dover “macchiare” i cult da cui sono tratti.
VOTO 7.5
Genere: azione, avventura
Publisher: Warner Bros. Italia
Regia: Jake Kasdan
Colonna Sonora: Henry Jackman
Interpreti: Dwayne Johnson, Karen Gillan, Kevin Hart, Jack Black, Bobby Cannavale
Durata: 119 minuti