Difficile non provare sincera ammirazione per Roll7, team londinese autore di OlliOlli e Not A Hero, per la capacità di unire gameplay efficace in grado di dare assuefazione a vagonate di stile. Con Laser League i britannici abbandonano la tavola e l’iper violenza in pixel art per dedicarsi a una visione sportiva futuristica, espressamente votata al multiplayer competitivo. Ho incontrato la prima volta Laser League all’ultimo E3 e, nonostante i pochi minuti a disposizione, mi aveva subito colpito sia per estetica che per ritmo dell’azione, nonché per il suo grande potenziale nel multiplayer locale. Nella piccola arena organizzata nel booth di 505 Games bastò davvero poco a far scattare l’ignoranza, le tattiche di squadra e il senso di competizione tra sconosciuti, e questo è sempre un ottimo segnale. A qualche mese di distanza dal primo contatto, sono tornato nelle arene futuristiche per la versione in Accesso Anticipato, disponibile da qualche giorno su Steam.
SPEEDBALL LEGACY
Laser League ha anche un minimo di lore: siamo nel 2150 e una serie di franchigie tutte neon e tutine attillate si sfidano nello sport di contatto più intenso che l’umanità abbia mai concepito. Due team di due, tre o quattro atleti sono lanciati dunque in arene al cui interno ci sono una serie di nodi da conquistare e che, una volta attivati, diventano barriere di forza in grado di distruggere gli avversari. Lo scopo è mettere KO contemporaneamente tutti gli avversari e assicurarsi un numero determinato di round. La combo di sport e fantascienza porta immediatamente con la testa a Speedball, da cui in effetti Laser League prende la possibilità di spostarsi da una parte all’altra dell’arena passando attraverso i muri, ma per il resto l’estetica rimanda più a Tron e a quel modo assolutamente minimale di interpretare il futuro, attraverso luci accecanti al neon e contrasti cromatici degni di un concerto dei Daft Punk.
Da vedere, nella sua semplicità, Laser League è bellissimo
ACCESSO TROPPO ANTICIPATO?
Al momento, però, il nuovo titolo di Roll7 paga al momento lo scotto di essere un titolo ancora in via di sviluppo. In primis, spesso e volentieri l’insorgere di errori di connessione rende frustrante l’esperienza online, e nonostante il continuo supporto da parte del team di sviluppo, la situazione ha portato immediatamente al crollo dell’utenza, tanto che è difficile trovare 3vs3 senza che i due team siano composti per uno o due terzi dall’Intelligenza Artificiale. A differenza di Rocket League dove a volte l’IA può essere una fedele alleata, nel caso di Laser League la natura iper collaborativa del gioco è abbastanza rovinata dalla presenza di atleti comandati dalla CPU, tra l’altro non sempre brillante nel compiere alcune scelte fin troppo assistenzialiste: più volte, ad esempio, è capitato che – nel tentativo di ressarmi – il mio compagno virtuale è praticamente andato incontro al suicidio, per la gioia degli avversari.
In secondo luogo, l’unica classifica disponibile è relativa all’esperienza: non ci sono ancora ladder, tornei, ranked match e un sistema di competizione globale che invogli la sfida; ergo, senza avere un amico fidato con cui giocare difficilmente dopo una manciata di ore si avrà ancora la voglia del matchmaking random.
Laser League ha una profondità abbastanza invidiabile e ha un potenziale assolutamente intrigante
Il terzo aspetto critico riguarda il bilanciamento di arene, classi e power-up ancora da sistemare.
Se da un lato, infatti, nel 3vs3 la presenza di un ladro che ruba e inverte i nodi avversari è praticamente fondamentale, dall’altro la sequenza di power up di alcune arene rende le partite molto più casuali del dovuto. Mi riferisco soprattutto alle mappe dove si alternano Switch/Steal, capaci di ribaltare in un attimo la situazione in campo e penalizzare, di fatto, chi gioca meglio. Chiaro, in quei casi bisogna giocare al contrario, quasi a perdere, in attesa dei power up, ma il condizionamento che si ha sulla strategia rende quei match davvero poco spettacolari e quasi contrari alla filosofia aggressiva che dovrebbe animare gli incontri.Per decollare avrà bisogno di una fan base ben più nutrita di quella presente al momento