Certe volte la vita del redattore di The Games Machine è davvero sfiancante. Ore 17.30, Milano centro, aperitivo al Crazy Cat Café in compagnia di una bionda (media, chiara, dissetante) e nove adorabili mici liberi di girare per il locale. Un posto meraviglioso per chi ama queste nobili creature, capaci di dare lezioni di level design sfruttando con grazia il lavoro degli architetti. Piccole scalinate, passerelle sospese tra pavimento e soffitto, banconi, tavoli, ogni superficie diventa gameplay, ogni oggetto nasconde più scopi davanti ai loro occhi felini. Che belli, i gatti! Tutto questo accadeva, un po’ in stile Inception, mentre provavo Joy-Con alla mano Little Friends Dogs & Cats, nuovo pet sim firmato Sold Out in uscita il 28 maggio su Nintendo Switch, emulo di quel Nindendogs che nell’era DS fece impazzire un po’ tutti.
COME CANI E GATTI
E sembra di tornare proprio a quel periodo, grafica aggiornata a parte. È un gioco chiaramente dedicato ai più piccoli ma che può interessare anche chi cerca una piccola oasi di relax virtuale. I cuccioli sono adorabili, ben animanti (non splendidamente, ma neanche in maniera grottesca), belli pelosi e dotati di un’intelligenza artificiale che pare molto naturale e animalesca. Una volta adottato il piccolo che preferiamo (anche più di uno ovviamente), scelto tra sei razze canine e tre feline, potremmo portarlo a casa e dedicarci anima e corpo al suo benessere. Cibo, giochi, capi d’abbigliamento per agghindarli come fossero bambole (non ho un buon feeling con chi lo fa nella realtà), ma soprattutto sane passeggiate all’aria aperta e tornei di frisbee, da lanciare al nostro amico peloso con un rapido movimento del polso. Sono proprio i motion control, con i Joy-Con staccati da Switch, a dare quel senso di immersione in più che ci vuole sempre. Accarezzare, strofinare, lanciare palline e tenere il guinzaglio, sono tutte attività semplicissime da svolgere, banali da gestire con i semplici tasti, molto più fisiche e piacevoli a mano libera. Va da sé che gran parte del divertimento risiede comunque nell’instaurare un rapporto di affetto uomo-animale virtuale, che sembra una cosa sciocca e impossibile a dirsi, soprattutto se si ha a che fare con cani e gatti in carne ed ossa, ma che in pratica, con lo schermo davanti agli occhi, riesce sempre a sfondare la quarta parete e coinvolgere emotivamente. Sarà per il loro comportamento, oppure per il rapporto di dipendenza che hanno nei nostri confronti, ma viene naturale prendersi cura di questi Tamagochi contemporanei.
Le gare hanno anche un bel tiro, bisogna dirlo, con livelli di difficoltà crescenti e avversari agguerriti