La conferenza di Google Stadia non è riuscita a fare pienamente breccia attraverso la dura scorza di scetticismo in cui mi sono blindato per tutto il corso della visione, ma se mi dovessero chiedere il motivo per cui la sto citando all’inizio di questo articolo, risponderei utilizzando tre semplici parole: Baldur’s Gate 3. Dopo “appena” diciotto anni dalla pubblicazione di Throne of Bhaal, il franchise sembra essersi ridestato dalla tomba più forte che mai, complice in primis lo sviluppo del progetto da parte dei ragazzi di Larian Studios (quelli di Original Sin, tanto per capirci).
Successivamente alla sua apparizione sul palco multimediale di Google, il titolo si è poi mostrato al PC Gaming Show, dove sono emersi nuovi interessanti dettagli su quale sarà il setting dell’ambientazione. Cosa dobbiamo aspettarci da Baldur’s Gate 3? Ve lo raccontiamo in questa anteprima.
LA MINACCIA DEGLI ILLITHID
Appellandomi ai ricordi che mi sono rimasti del periodo, sembra ieri che iniziava la mia fuga da Candlekeep dalle grinfie di Sarevok, seguita da una lunghissima battaglia contro il mago Irenicus terminata, solo successivamente nell’espansione del secondo capitolo, con la mia ascesa verso un destino migliore. Sembra ieri ma a tutti gli effetti non lo è per niente, diciott’anni si sentono tantissimo e il modo di giocare, o persino di intendere il gioco di ruolo nel medium videoludico, ha effettuato diversi cambi di rotta adattandosi per sopravvivere. Un trailer che dice tutto e niente di solito è la peggiore arma a doppio taglio con cui prendere di petto un prodotto, ma ci sono dei piccoli particolari che mi fanno ben sperare su un ritorno in pompa magna del franchise, complice come scritto in precedenza la guida di un team preparato come quello di Larian Studios.
Larian sta giocando un’importante partita nel panorama di settore, è praticamente una scommessa!
ATTENZIONE AI DETTAGLI
Anche se un titolo come Original Sin 2 può rivelarsi concettualmente lontano dal gioco di ruolo inteso con Baldur’s Gate, sembra comunque che gli sviluppatori stiano cercando di fondere la loro esperienza sul campo insieme alle regole della quinta edizione di Dungeons & Dragons. Tale possibilità aumenta la mia curiosità nei confronti dell’opera, visto e considerato che la quinta edizione viene considerata molto accessibile anche per i neofiti, soprattutto in merito al posizionamento e alle azioni in gioco. Basta avere la scheda e un set di dadi, poi il gioco è fatto. Tecnicamente parlando gli autori sono al lavoro nel cercare di proporre un comparto grafico all’avanguardia e alcune indiscrezioni, fortunatamente, sembrano perfino confermare l’evoluzione dell’engine proprietario di Larian, capace quindi di portare l’esperienza videoludica a un livello successivo. Il pubblico nostrano sarà inoltre felice di sapere che pare esserci persino una localizzazione completa, almeno a livello testuale, in lingua italiana.
Tantissimi contenuti e una rivisitazione del motore grafico, cosa volete di più?