Baldur's Gate 3 – Recensione

PC

Tre anni di early access, più di venti dall’epilogo narrato in Throne of Bhaal. Un’attesa infinita, ma Baldur’s Gate 3 ha sfruttato ogni secondo per presentarsi in gran forma.

Sviluppatore / Publisher: Larian Studios / Larian Studios Prezzo: € 59,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo PEGI: 18 Disponibile su: PC Data d’uscita: Già disponibile

Un marchio come AD&D è tanto prezioso quanto delicato da trattare; con un’epopea digitale composta da decine di giochi sparsi sulle più disparate piattaforme, gli esponenti realmente meritevoli spiccano tra la folla alla stregua di eroi mitologici che emergono dagli abissi di Waterdeep. Sono passati ventidue anni dagli eventi di Throne of Bhaal, un avvenimento che consegnò alla storia nomi oramai leggendari come Sarevok e Jon Irenicus. Frammenti di un racconto glorioso, che vagano nella caotica mente di noi videogiocatori come illustri volti nella folla a testimonianza dell’eredità di Bioware, raccolta per un fugace istante da Beamdog con la riuscita espansione Siege of Dragonspear.




Baldur’s Game è stato un campione tra i suoi simili, come Pool of Radiance fu prima di lui: un CRPG capace di comprendere e modellare con criterio il regolamento di AD&D, declinandolo brillantemente in un’avventura appassionante da vivere davanti a un monitor, piuttosto che attorno a un tavolo tra manuali polverosi e infinite tabelle. Del resto, quando la voglia di draghi e segrete chiama, non puoi circondarti sempre degli amici che avevi a dodici anni. “Gesù, ma chi li ha?”, tanto per parafrasare qualcuno più brillante di me.

LE MILLE STORIE DI BALDUR’S GATE 3

Baldur’s Gate 3 è incredibile, un aggettivo usato forse troppo spesso in un anno prodigo di potenziali capolavori come il 2023, me ne rendo conto. Eppure, il risultato portato a casa sul fronte della narrativa dal lead writer di Larian Studios Adam Smith e dalla sua squadra è strabiliante. Inizia tutto su un nautiloide mind flayer, con il giocatore destinato a trasformarsi in uno schiavo dal volto di cefalopode mentre il vascello svolazza leggiadro per i cieli del Faerûn, agitando i suoi tentacoli tra la popolazione inerme per fare incetta di altri potenziali servitori. Poteva andare peggio in un’altra dimensione, ché i Drukhari di Warhammer trattano i prigionieri un filino peggio, ma nessuna consolazione spicciola può salvare il protagonista dall’abbraccio di un parassita psionico che a breve ne divorerà cervello e volontà come una piccola bomba ad orologeria. Questo fino a un violento scontro con una squadriglia di draghi rossi cavalcati da un gruppo di githyanki, una razza interdimensionale che ha un conto aperto con i mind flayer: come risultato la nave precipita sulla Costa della Spada lasciandoci ammaccati ma incolumi, e il bello inizia qui.

Ecco, ci mancava la versione fantasy dell’ED-209.

La storia di Baldur’s Gate 3 è una ragnatela fittissima, dove ogni nodo rappresenta un effetto farfalla che, in base alla decisione presa, genererà una reazione nella narrazione, dall’aiuto di impensabili alleati durante uno scontro ostico a eventi cataclismatici destinati a plasmare il destino stesso dei Reami Dimenticati. Io ho terminato il gioco dopo circa sessanta ore, ho ottenuto quello che presumo sia il finale migliore; eppure, non sono ancora sazio. Nella mia mente ronzano questioni riguardo il destino di particolari personaggi (non ultimi un paio di alleati che non sono riuscito a reclutare a causa delle mie azioni) e di eventi lasciati in sospeso perché mi sono concentrato altrove, lasciandomi in preda al dubbio riguardo le loro inimmaginabili conseguenze a lungo termine. Sono stato davvero l’eroe che credo, o avrei potuto fare di meglio? E se avessi reclamato per me un potere ancestrale, diventando una forza della natura capace di seminare il terrore tra i miei nemici e il dubbio tra gli alleati?

Baldur’s Gate e è stato un campione tra i suoi simili, come Pool of Radiance fu prima di lui

Ne avrei pagato il prezzo, diventandone schiavo? Azione e reazione, causa ed effetto: vedere tutto quello che Baldur’s Gate 3 ha da offrire in una sola partita è assolutamente impossibile. Se pensiamo all’assoluta linearità con cui prodotti appartenenti alla stessa categoria – occidentali o orientali che siano – ci hanno mestamente addomesticato negli anni, l’assoluta libertà offerta dal gioco ha del prodigioso. Certo, come tutti i CRPG le barriere ci sono, ed è pleonastico rimarcare che il programma migliore del mondo non riuscirà mai a offrire la rosa di possibilità elucubrata da un dungeon master in carne e ossa, ma nei suoi limiti digitali Larian Studios ci è andata molto, molto vicino.

TIRA UN DADO

Tutto questo è possibile grazie a diversi elementi. Per iniziare abbiamo un convincente adattamento del regolamento della quinta edizione; sebbene sia possibile iniziare rapidamente a giocare scegliendo il nostro alter ego tra sette personaggi preimpostati come Divinity: Original Sin insegna, creare un eroe nuovo di zecca è l’opzione che indubbiamente regalerà soddisfazioni maggiori. Qui Baldur’s Gate inizierà a vampirizzare il vostro tempo libero, offrendo subito una serie infinita di combinazioni tra undici razze, dodici classi, sottoclassi, abilità, incantesimi e tanta di quella roba da far esplodere testa e cuore degli appassionati di AD&D. Abbiamo parlato prima di causa ed effetto: presentatevi con il personaggio adatto davanti a un particolare interlocutore e otterrete maggiori possibilità di dialogo e magari i suoi favori. Al contrario, atavici dissapori potrebbero sfociare in un combattimento immediato, rendevi la vita parecchi ardua. Baldur’s Gate 3 a tal proposito offre tre livelli di difficoltà, e già quello intermedio non è una passeggiata, con scontri impegnativi destinati a durare a lungo e mettere a dura prova le vostre capacità strategiche. Ci torniamo subito, per ora cerchiamo di perseguire la pace: il risultato delle scelte di dialogo possibili viene calcolato in base a competenze, caratteristiche e modificatori vari con un tiro di dado.

L’arte di Larian al lavoro. Spostate barili e affini per coprire le condutture che sprigionano la nube velenosa, presto.

Qualora l’esito fosse negativo, prima di tentare altri approcci, un buon gioco di ruolo potrebbe salvarvi la pelle grazie all’ispirazione, ovvero dei tiri “riparatori” ottenuti prendendo decisioni coerenti con la natura dei quattro eroi presenti nel party. Non riesco a contare tutte le volte che una parlantina tagliente come una lama mi ha permesso di evitare conflitti letali, spesso ottenendo alternative impensabili come quella volta in cui mi sono assicurato il favore di una squadra di ogre cannibali, da ripagare con le succulente carcasse dei miei nemici! Molteplici approcci necessitano dunque di una squadra ben amalgamata, da cambiare al campo base.

Vedere tutto quello che Baldur’s Gate 3 ha da offrire in una sola partita è assolutamente impossibile

Questo può essere allestito lontano dai nemici, e nella sua relativa quiete è possibile consumare provviste per memorizzare gli incantesimi e recuperare i punti ferita grazie a un sonno ristoratore, ma anche dialogare o assistere a inaspettati avvenimenti per portare avanti le storie legate ai nostri compagni di viaggio. Lungi dall’essere meri ammassi di statistiche ed equipaggiamento, questi mostrano personalità interessanti e ricche di spunti che daranno vita a lunghe missioni secondarie dal sapore epico, destinate a facilitare o addirittura complicare il viaggio che porta verso i titoli di coda. Come extra, numerosi volti più o meno celebri si uniranno alle pause presso l’accampamento; uno, in particolare, permetterà di cambiare la classe del protagonista in maniera indolore e in cambio di una modesta somma d’oro.

VIVI LA TUA AVVENTURA

Comprimere regole e meccaniche della quinta edizione in un videogioco non è un’impresa semplice, ma Baldur’s Gate 3 riesce a farlo con una rimarchevole chiarezza grazie a un’interfaccia a icone immediata e facile da padroneggiare. Questo significa avere gli strumenti per affrontare i problemi da prospettive diverse, abbattendo i limiti della linearità a tutti i costi che titoli simili perseguono come un mantra. Volete eludere un posto di blocco? Provate a usare il salto mirando a un sentiero apparentemente irraggiungibile: magari perderete punti ferita all’atterraggio, ma potreste trovare una strada secondaria con cui aggirare l’ostacolo iniziale. O ancora, potreste separare il vostro ladro dal resto del gruppo e sfruttare il favore delle ombre per avvicinarvi di soppiatto ai nemici e sferrare un’imboscata da una posizione di vantaggio prima ancora che il cattivo di turno abbia il tempo di snocciolare il suo discorso.

Questo chirurgo demoniaco è un osso duro, ma potreste sconfiggerlo sfruttando la semplice logica.

Nel combattimento la classe di Larian Studios appare impeccabile, e come sempre i risultati maggiori si ottengono sfruttando la sinergia tra le abilità del gruppo, piuttosto che lanciando attacchi singoli pregando per un critico. Rendete infiammabile un pavimento e recidete il supporto di un braciere per farlo rovinare al suolo incendiando i nemici, oppure scatenate una raffica di vento e guardateli precipitare verso morte certa. O ancora giocate pure secondo le regole, attingendo a una dotazione di incantesimi smisurata, mutando in pantere invisibili o brandendo armi leggendarie. Le opzioni non mancano e i boss sono davvero tosti, trasformando ogni scontro in un evento memorabile. L’unico problema è la gestione delle unità posizionate su livelli differenti, che tra soffitti bassi e telecamera mobile non sono sempre semplici da gestire. Una visuale strategica ripresa dall’alto è attivabile in qualunque momento, ma si rivela inadeguata quando ci si trova a lottare all’interno di architetture complesse; fortunatamente è possibile indirizzare gli attacchi cliccando sul ritratto del nemico nella timeline dell’iniziativa, riducendo parzialmente questi momenti di involontaria confusione.

I LIMITI DEL PC

Baldur’s Gate 3 è una bellissima campagna narrata da un master brillante, con attori eccezionali come Jason Isaacs e destinato a essere giocato più volte, con la prospettiva di una longevità incredibile. Non è però così vasto, con la vicenda narrata attraverso tre atti indipendenti, ognuno con una precisa ambientazione. Dimenticatevi dunque di esplorare in lungo e largo la Costa della Spada, mentre la stessa Baldur’s Gate è un po’ una delusione: nell’opera di Bioware è composta da nove distretti, qui ne esploreremo una piccola parte, all’interno di una singola mappa.

Baldur’s Gate 3 propone gli strumenti per affrontare i problemi da prospettive diverse, abbattendo i limiti della linearità a tutti i costi che titoli simili perseguono come un mantra

Vanno però sommati interni, sotterranei e dungeon, spesso dotati di percorsi e ricompense nascoste destinate ai più ardimentosi, come una sontuosa fonderia personale. Inoltre, un’area esplorabile più estesa avrebbe probabilmente reso il gioco inutilmente dispersivo, considerando che il massimo livello a cui ambire è il dodicesimo. Una volta raggiunto la voglia di vagare viene un po’ meno, e si tende a puntare dritti verso lo scontro finale. Peccato per l’assenza di un ciclo giorno-notte che avrebbe giovato sicuramente al coinvolgimento, giudicato però inattuabile dai i ragazzi di Larian perché avrebbe aggiunto un ulteriore livello di complessità alla narrazione.

In Breve: Baldur’s Gate 3 è incredibile, la prova che nel 2023 è ancora possibile stupirsi davanti a un videogioco. È profondo, flessibile e immersivo ma, sopratutto, è in grado di narrare una storia coinvolgente, dettata dalle più piccole scelte del giocatore. Pionieri come Richard Garriott o Robert Woodhead possono finalmente tirare un sospiro di sollievo e godersi la meritata pensione, perché la loro eredità è al sicuro nelle mani di Larian Studios.

Piattaforma di Prova: PC, Steam Deck
Configurazione di Prova: Ryzen 7 5800X, RTX 4070 12Gb, RAM 32Gb 3600Mhz, SSD
Com’è, Come Gira: La configurazione di prova mi ha permesso di giocare con il dettaglio impostato su Ultra mantenendo una media di 120fps, destinata a scendere un filo tra le affollate strade di Baldur’s Gate. Su Steam Deck ho toccato i 30fps bene o male fissi smanettando con i dettagli medi, lamentando una certa scomodità nel leggere testi più complessi (specialmente i minuscoli tooltip) dell’interfaccia.

 

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Pro

  • Narrativa dinamica, sfaccettata e ricca di bivi / Presentazione audiovisiva riuscita / Grande libertà di gioco / Possibilità di vivere la campagna in multigiocatore

Contro

  • Pochi appunti espressi nella recensione, che personalmente vengono quasi completamente eclissati dai pro.
9.9

Ottimo

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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