Balan Wonderworld – Anteprima

Nella demo abbiamo potuto provarne solo una minima parte, sufficiente però per scoprire alcuni dei poteri ad essi legati. Sparsi lungo i livelli troverete dei cubi trasparenti che racchiudono uno dei costumi necessari per superare le insidie che vi attendono. Per aprirli dovrete trovare delle chiavi ma state tranquilli, sono presenti in gran quantità. Le trasformazioni hanno nomi buffi come Viverde (un draghetto che spara fuoco di colore, ovviamente verde), Mollillà (una sorta di burattino il cui corpo può allungarsi) o Zompanguro (per questo non servono molte spiegazioni), ma finora la nostra preferita rimane Soppressata, che vi trasformerà in un maialotto capace di attivare interruttori a colpi di… ve lo lasciamo scoprire di persona.

L’utilizzo dei poteri di ogni trasformazione è ovviamente fondamentale per proseguire nel gioco, spesso e volentieri dovrete tornare in livelli già superati con il costume giusto per recuperare oggetti precedentemente irraggiungibili o per superare un boss che prima non eravate riusciti a sconfiggere. La struttura generale di Balan Wonderworld sembra piuttosto lineare, ma la rigiocabilità appare garantita.

NOSTALGIA CANAGLIA

In gran quantità sono presenti anche i collezionabili. I più comuni sono dei cristalli di vari colori che servono per nutrire delle creaturine chiamate Tim, teneri esserini simili a coniglietti nati dalla felicità delle persone. Assomigliano ai Chao e a questo punto chi ha giocato i due Sonic Adventures starà quasi sicuramente versando una lacrimuccia sulla propria VMU. A proposito, forse ci siamo dimenticati di dirvelo all’inizio ma il vostro obiettivo in Balan Wonderworld è riportare la felicità nel mondo e ogni volta che ci riuscirete aumenterete la quantità di Tim presenti nel livello centrale del gioco.

A contrapporsi a questa vostra missione troverete l’immancabile “cattivone”, che in questo caso si chiama Lance e sembra uscito da un platform SEGA di fine anni ’90. A dire la verità tutto in questo gioco richiama i vecchi titoli della grande S e forse l’obiettivo di Naka e soci era proprio questo, portare in Square Enix un po’ della magia che loro stessi a suo tempo contribuirono a creare. Ci auguriamo che nella versione finale del gioco tale incantesimo non si concluda con un brusco risveglio, perché siamo nel 2021 e purtroppo l’appeal di giochi come questo è a quasi esclusivo appannaggio di un pubblico over 30, che potrebbero però trovare in Balan Wonderworld una divertente e colorata cura alla loro nostalgia.

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