Secondo appuntamento pre-lancio con Tales of Arise, nuovo capitolo della pluridecennale serie che ci vedrà impegnati a liberare le genti del nostro pianeta dal giogo della tirannia.
Sviluppatore / Publisher: Bandai Namco / Bandai Namco Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: 10 settembre 2021
Alla fine del primo provato di Tales of Arise, ne ero uscito piacevolmente colpito. Si percepiva una forte passione assieme alla voglia di spingere più in alto lo storico franchise di JRPG targato Bandai Namco.
Adesso, grazie ad una seconda prova assai più corposa che mi ha permesso di giocare tutta la fase iniziale fino allo scontro con il primo boss, posso dirmi incredibilmente entusiasta di quanto visto fino ad ora e ho cerchiato per bene la data di uscita sul calendario, giacché Tales of Arise sembra essere un capitolo con tutte le giuste carte per regalarci un’avventura straordinaria.
LA VIA DEL FUOCO
Essere buttato nel mezzo della mischia, in media res, con un party al completo e livellato a dovere, in un grande spazio, pieno di nemici e una mini quest che mi vedeva impegnato a sconfiggere uno Zeugle, uno dei tanti mid-boss presenti nella mappa. Questi, in soldoni, gli scarsi 60 minuti che hanno composta il primissimo sguardo a Tales of Arise. Non nego dunque l’estraneità di quel party e delle loro particolarità, scelta che ha avuto come conseguenza una distanza notevole tra me e la missione di quel gruppo di eroi. Oltre quello che si conosceva dai comunicati stampa, il resto della missione era qualcosa che mi era estraneo e difficilmente ho fatto mio. Questa seconda prova invece si è dimostrata incredibilmente convincente nella misura in cui cerca di farci conoscere i personaggi e rendere la loro missione una vera e propria crociata da condividere e abbracciare.
Tales of Arise è ambientato in un sistema solare comprendente due pianeti molto vicini, Dahna e Rena. Per più di trecento anni, il popolo di Rena ha regnato su quello di Dahna, dividendo quest’ultimo in diverse regioni governate da potenti signori della guerra. Gli abitanti di Dahna sono dunque destinati ai lavori forzati a vita, obbligati a produrre energia astrale tramite una particolare pietra incastonata nelle loro mani. Il lavoro, il sudore e la fatica di ogni persona genera energia astrale che viene raccolta dalla pietra per poi essere donata ai signori di Rena. Narrativamente ci troviamo proprio in questo punto della storia, con il giovane Alphen che si risveglia in un villaggio senza apparenti ricordi del passato. Egli ha la particolarità di non provare dolore e vive le sue giornate ai lavori forzati indossando una stranissima maschera di ferro che non riesce a togliere. In una rocambolesca fuga, incontra Shionne, apparentemente una fuggiasca che però si rivelerà subito appartenere al popolo di Rena. Un nemico tra gli schiavi, eppure le sue intenzioni sono tutt’altro che violente, anzi, esattamente come Alphen, lei stessa vuole rovesciare questo regime che dura da più di trecento anni.
A LIVELLO VISIVO CI SIAMO: CONVINCE DECISAMENTE IL NUOVO ATMOSPHERIC SHADER
Continua nella prossima pagina…
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