The Settlers – chi lo avrebbe mai immaginato? – è il reboot della saga di The Settlers. Che iniziò nel 1993 su Amiga proprio con The Settlers.
Sviluppatore / Publisher: Ubisoft Düsseldorf / Ubisoft Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: Online PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Ubisoft Connect) Data di Lancio: 17 Marzo 2022
Chi ama giocare di strategia avrà sicuramente sentito parlare dei The Settlers, una lunga epopea di giochi sviluppati inizialmente da Blue Byte (poi acquisita da Ubisoft e suddivisa in tre studi di quest’ultima) che ha gettato le sue radici nei primi anni Novanta (chi scrive, per intenderci, fa un po’ di fatica a pensarci, ma all’epoca aveva vent’anni. Oggi è sulla soglia della cinquantina). RTS serio ma per niente serioso, il capostipite della serie passò con naturalezza dall’Amiga al PC, gettando su questa piattaforma i semi di una progenie lunga e decisamente florida, che si chiuse piuttosto inaspettatamente nel 2010 con il settimo capitolo.
Col passare del tempo, il gioco si fece a tratti più complesso e serioso, presentandosi ogni volta “uguale ma differente” rispetto ai capitoli precedenti, dividendo i fan e attirando ogni volta critiche diverse. L’ottavo gioco della serie, inizialmente previsto per il 2014, fu inesorabilmente cassato dopo aver ricevuto un feedback negativo con la closed beta, e solo nel 2018 Ubisoft annunciò l’intenzione di “ripartire da capo” con un reboot della serie, affidato ai suoi studi di Düsseldorf. Arriviamo così all’inizio del 2022, quando ormai ce n’eravamo praticamente dimenticati e, come un fulmine a ciel sereno, ci è stata offerta la possibilità di accedere a una closed beta per scrivere un’anteprima.
ALLEGRO MA NON TROPPO
Il reboot di The Settlers è un RTS dalla forte componente economica ispirato al terzo e al quarto capitolo della saga, quelli immediatamente precedenti alla “svolta seriosa” operata con il quinto e il sesto gioco della serie. Tornano quindi protagonisti il micromanagement e la complessa catena produttiva dei Settlers di fine millennio, a cui si aggiunge però un altro gradito ritorno dai loro progenitori: la necessità di costruire una rete stradale con cui collegare tutti gli edifici, una ‘preoccupazione’ in più che trova la sua ragion d’essere nella necessità di trasportare gli oggetti e le materie prime nel magazzino, l’edificio più importante del villaggio.
Si torna anche all’aspetto “cartoonesco” dei primordi anche se, naturalmente, l’intero gioco è in 3D come si confa nell’anno del Signore 2022. Possiamo quindi fare scorrere la mappa fluidamente sullo schermo in ogni direzione, ruotarla in ogni angolo, avvicinarci ai nostri villici fino a osservarli con un discreto livello di dettaglio e, chiaramente, lo stesso vale per gli edifici che piazzeremo sul terreno.
THE SETTLERS, FRA SINGOLO E ONLINE
Come da tradizione, The Settlers prevederà una campagna a singolo giocatore suddivisa in missioni di difficoltà crescente e diverse battaglie in multiplayer, con combattimenti che prevedono fino a 4 giocatori alla volta. Le fazioni in gioco saranno tre: gli Elari, un popolo di contadini e costruttori a cui piace vivere in case solide e sicure; i Maru, un popolo che ha vissuto per tante generazione in armonia con la natura e con l’ambiente, e gli Jorn, un orgoglioso popolo guerriero soggetto a un pesante codice d’onore, che ama primeggiare per forza e per capacità tattica.
La campagna prevede missioni differenti per ciascuna di queste popolazioni, mentre le battaglie in modalità skirmish possono essere combattute uno contro uno, due contro due o quattro contro quattro. C’è anche la modalità Imboscata (Ambush, originariamente) che, in pratica, è una sorta di modalità skirmish combattuta con un set di condizioni iniziali predefinite.
È PRESTO PER GIUDICARE
In questo primo hands-on abbiamo avuto accesso a tre tutorial di base e alle modalità Skirmish e Ambush che, però, abbiamo potuto giocare soltanto contro i bot gestiti dall’intelligenza artificiale (in realtà avremmo potuto anche effettuare partite in multiplayer ma, data l’esiguità delle persone a cui è stata concessa la possibilità di accedere, non è stato possibile trovare nessuno quando ci abbiamo provato). I tutorial, almeno allo stato attuale, sono davvero basici. Spiegano giustappunto come interagire col gioco, come costruire i primi edifici avvalendosi degli ingegneri – una nuova classe di cittadini specializzata nell’edificazione di palazzi e infrastrutture – e come far muovere all’esercito i suoi primi passi, ma senza addentrarsi minimamente nelle meccaniche del gioco.
Per chi, come me, era abituato al quarto e al quinto capitolo della serie, l’interfaccia può essere straniante: ci ho messo un po’ più del previsto per capire che basta fare clic sull’icona del magazzino in basso al centro per aprire il menu di costruzione e, una volta presa dimestichezza con la novità, dare le fondamenta alla mia piccola urbe di contadini e soldati. Una delle novità che si notano subito è la suddivisione in settori esagonali del territorio: normalmente non si vede, ma quando dobbiamo edificare qualcosa la griglia appare sul terreno e il nuovo edificio occuperà una quantità diversa di celle in base alle sue dimensioni, a cui dovremo naturalmente aggiungere i settori necessari alle strade di collegamento. Così, alla fine, quest’acerbissima prova si è tradotta in tante piccole azioni di scouting da parte del mio sparuto esercito e si è risolta in diversi tentativi di urbanizzazione, senza tuttavia mai scendere in profondità e lasciando sul mio palato un misto di dolceamara curiosità per il prodotto finito, che dovrebbe arrivare in un paio di mesi.