Parigi, piena Rivoluzione Francese ma ci troviamo in un universo alternativo, una linea temporale dove la Rivoluzione si combatte anche tramite sofisticati automi con piena coscienza di sé. Steelrising è il soulslike dei ragazzi di Spiders che si cimentano in una prova difficile, ma con ottime probabilità di successo.
Sviluppatore / Publisher: Spiders / Nacon Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store), PS5, Xbox Series X|S Data di lancio: 8 settembre
In un momento storico migliore, si poteva beneficiare di un viaggio, di un bel tour negli uffici di Nacon o di Spiders e assistere a una presentazione dal vivo, ma per ora ci facciamo bastare ancora gli eventi digitali in streaming.
Nello specifico, quello di Steelrising è stato un ottimo evento, perché il nuovo progetto dei ragazzi di Spiders sembra davvero intrigante, pronto a giocarsi le sue carte, con gli stessi sviluppatori che dopo l’ottima prova di GreedFall sembra che abbiano trovato forti ispirazioni produttive.
STEELRISING: RIVOLUZIONE FRANCESE CLOCKPUNK
La Grande Rivoluzione Meccanica si incontra con la Rivoluzione Francese, cosa che porta personaggi storici come Maria Antonietta ad avere come guardia del corpo un automa dalle fattezze femminili di nome Aegis, ma il Re Luigi XVI accecato da un’inspiegabile follia ha radunato un esercito di automi per invadere il Paese e rinchiudere Maria Antonietta in una tenuta fuori dalla città; non una misura di prevenzione, bensì una vera e propria prigione. In un gesto estremo, Maria Antonietta impone l’ultimo ordine a Aegis: fuggire dalla tenuta, scoprire il perché di questo scontro che sta gettando Parigi verso l’estinzione e scoprire la verità dietro la creazione degli automi. Sono passati pochi secondi da quando la presentazione del progetto Steelrising è iniziata e già tutto attira la mia attenzione. Pochi artwork passano su schermo, e la mente fatica a distinguere la Parigi notturna in piena Rivoluzione dai ricordi di Yharnam di Bloodborniana memoria.
Calare un soulslike in un contesto storico è una scelta più che coraggiosa, dato che chiede agli stessi sviluppatori e agli sceneggiatori di riscrivere gli eventi storici a favore del proprio obiettivo narrativo. L’incipit è la fuga, a cui seguirà la ricerca della verità, niente di più nobile e di sicuro interesse. Poi una carrellata di informazioni su sistema di combattimento, potenziamenti, verticalità delle mappe, tutto molto interessante, ma titoli di questo genere meritano un hands-on preciso, una prova diretta di come applicare la formula e gli stilemi souls a un nuovo progetto. Poi, la luce: a fine conferenza potevamo beneficiare di una demo, tre livelli, per testare il progetto, con l’accortezza di segnalare che l’uscita (prevista per l’8 settembre) è ancora lontana, dunque nelle prossime settimane ci saranno ottimizzazioni, modifiche e feticci vari. Niente di più bello. Conferenza chiusa, con una panoramica chiara su tutto, adesso però è ora di gettarsi nella mischia.
LE ARMI DEL MESTIERE
Parte della demo su cui ho messo mano riguardava proprio le prime missioni di gioco, dunque la fuga dalla tenuta di Maria Antonietta e le restanti due mappe dove ci si addentrava nei villaggi vicini. Partiamo subito dal constatare che Steelrising beneficia di un sistema di missioni simile a Nioh, dunque non un mappa interamente collegata, bensì tante zone di gioco che hanno un punto di partenza e una fine a cui si colloca il classico boss. Di mezzo tanti nemici, automi di diverse fattezze e dimensioni, pronti a disturbare e ostacolare la missione di Aegis. All’atto di eseguire qualche piccola personalizzazione estetica di Aegis, possiamo anche selezionare il nostro set offensivo di base che varia con armi di diversa natura: corto e lungo raggio, a breve o corta distanza e con ogni arma che beneficia di diversi attacchi e opzioni di difesa. Si palesa sin da subito dunque una particolare varietà nell’approccio di gioco, per cui Aegis può spaziare da un ventaglio affilato come bisturi per gli attacchi veloci, fino al classico lungo martello pesante per attacchi più letali, ma lenti.
Mi riservo qualche dubbio sul bilanciamento di alcune armi, che sul fronte difesa, sembrano fin troppo a favore nostro: il ventaglio affilato può aprirsi a scudo e bloccare il 100% dei danni nemici, perdendo appena un briciolo di stamina e lasciando i punti vinta intatti. Inutile dire che si ottiene una perdita di stamina maggiore nel parare i colpi dei boss, ma questo porta ogni tipo di scontro a nostro favore, dato che al secondo o terzo colpo parato, il nemico perderà momentaneamente postura, divenendo facile vittima del nostro attacco critico.
le fasi iniziali sono sembrate piuttosto semplici, ma c’è tempo per aggiustare il bilanciamento
L’OFFICINA DEGLI AUTOMI
Gli sviluppatori hanno fatto riferimento anche alla grande verticalità del titolo, grazie alla possibilità di saltare e sfruttare tale agilità (assieme a un rampino e sì, la meccanica è la stessa di Sekiro), ma almeno in queste prime missioni, tale verticalità non è stata molto percepita. Anche in questo caso mi riservo il diritto di esplorare il resto delle missioni e delle zone di gioco per ricredermi. Proprio perché si parla di contestualizzazione storica, ho trovato molto avvincente la grammatica di gioco che porta al potenziamento dell’automa: al netto di un vestiario che richiama il periodo storico francese, e che ci offrirà punti salute, difesa e stamina, essendo degli automi i luoghi di potenziamento sono delle piccole “officine” ove operare dirette modifiche sul nostro corpo, dagli innesti di nuovi moduli, che ci doneranno bonus passivi un po’ come le rune di Bloodborne, fino all’utilizzo di essenze per avanzare di livello e potenziare Aegis.
gia questa demo mette in evidenza varie build, caratterizzate ciascuna da punti di forza e debolezze innate
IN CORSA PER LA RIVOLUZIONE
Ultime battute per un sommario e incoraggiante esito positivo di questa prova: alcuni aspetti da limare sono parecchio evidenti, ma nonostante manchino ancora buoni tre mesi dalla release, sembra che il progetto sia in una fase molto avanzata di completamento. Il miglior plauso che posso elargire è che si respira comunque la voglia di creare un progetto solido, ma non poi così grande (e ripeto, la prova finale magari mi darà torto), proprio per evitare di fare qualche errore grossolano che possa compromettere la formula ludica, ma va detto che tra una grande quantità di armi, oggetti, moduli ed equipaggiamento, sembra che ci sia possibilità di sbizzarrirsi con build precise e ben ottimizzate. Insomma, alla prova finale di questi livelli, sembra che Steelrising abbia parecchi assi nella manica. Ultime settimane per rifinire tutto, poi non nego di bramare la versione finale di Steelrising per vedere se le buone aspettative offerte da questo hands-on troveranno conferma.