Steelrising – Recensione

PC PS5 Xbox Series X

Dopo l’ottimo GreedFall i ragazzi di Spiders si cimentano nel genere dei soulslike a sfondo clockpunk, confermando con Steelrising il loro momento di forte creazione e ispirazione.

Sviluppatore / Publisher: Spiders / Nacon Prezzo: 59,99 euro Testi: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store), PS5, Xbox Series X|S Data di lancio: 8 settembre

Parigi, Rivoluzione Francese, ma siamo ben lontani da quella che abbiamo imparato a conoscere dai libri di storia, giacché la città è messa a ferro e fiamme da Re Luigi XVI che ha radunato una schiera di automi e, accecato dalla follia, è in procinto di distruggere tutto quello che l’uomo ha costruito. Aegis è l’unico automa di fattezze femminili che non agisce per un mero istinto di distruzione, bensì è cosciente di sé, parla, ragiona, si esprime.

Un pezzo pregiato partorito dalla Grande Rivoluzione Meccanica che è stato messo al servizio di Maria Antonietta come sua guardia del corpo, ma quando quest’ultima viene allontanata dagli esiti nefasti di Parigi, la regina emana l’ordine supremo ad Aegis: fermare la follia del suo consorte, trovare i suoi figli e scoprire il segreto dietro la rivoluzione degli automi

STEELRISING: IL CLOCKPUNK CHE MANCAVA AL SOULSLIKE

Ho avuto la possibilità di mettere mano ai primi tre livelli di Steelrising a giugno, saggiandone già lì l’ottima fattura dell’ultimo lavoro dei ragazzi francesi di Spiders, che per anni si sono contraddistinti con GDR senza alcun mordente e che con l’ottimo GreedFall sembravano aver intrapreso la strada giusta.

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Ehi! Ma quella cattedrale in lontananza la conosco.

Steelrising è la consacrazione di un momento creativo assolutamente vincente per i ragazzi francesi di Spiders

Steelrising in questo contesto non fa altro che aumentare le ottime sensazioni e speranze verso lo studio di sviluppo, che gettandosi nella mischia dei soulslike, riescono a partorire un prodotto assolutamente inedito, con meccaniche di gioco e una grammatica globale che richiama alla memoria altri prodotti dello stesso campionato, pur riuscendo a installare un’ossatura forte e coesa, creando un’identità che si rafforza missione dopo missione, livello dopo livello. Insomma, inutile girarci attorno, Steelrising è davvero un ottimo prodotto, tra l’inaspettato e la consolidazione di uno studio in evidente spolvero.

MULTIVERSI STORICI

La scelta di collocare la crociata di Aegis in una Parigi alternativa, dona la possibilità di sperimentare in termini narrativi: nella Parigi deserta, messa a ferro e fuoco da automi impazziti e feroci, Aegis si dedicherà a salvare figure storiche della Rivoluzione Francese per cercare assieme di fermare l’avanzata di queste macchine, addirittura ricostruendo antichi ordini segreti e massonici pur di avere degli alleati in più, umani che si chiederanno costantemente perché questo automa con piena coscienza di se li stia aiutando.

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Alcuni raccordi di trama si apriranno a noi con i documenti che troveremo per la mappa di gioco.

La Rivoluzione Francese in salsa clockpunk riesce a regalare scorsi estetici e architettonici intriganti e affascinanti

Inutile dire che l’aspetto narrativo è di primo interesse a cui si aggiunge non solo la modellazione di eventi storici a favore della storia, ma anche il mistero dietro Aegis merita assolutamente le circa dieci ore che servono per portare a termine il gioco. Un paio di più se ci si perde nelle missioni secondarie o alla ricerca di tutte le armi, equipaggiamento, o potenziamenti presenti per tutti i livelli di gioco.

UN MATRIMONIO DI STILE

Esattamente come Nioh, dalla mappa di Parigi possiamo selezionare le zone in cui spostarci: ognuna di esse rappresenta una missione e la legenda su schermo ci aiuterà per orientarci con le icone presenti, questo perché la struttura delle missioni è assai aperta, rubando qualche stilema da metroidvania nel momento in cui ci sarà richiesto di tornare in alcune zone particolari esplorate in precedenza, ora perché siamo in possesso di un oggetto con cui aprire una porta, oppure perché in possesso di un’abilità particolare ottenuta dopo aver sconfitto un determinato boss, poi per parlare con personaggi che ci aiuteranno in determinati momenti per proseguire nella storia, ma saranno tutti oggetti inamovibili, con solo Aegis che si dovrà muovere di zona in zona e risolvere il puzzle narrativo. Sul fronte del gioco niente per cui un appassionato di soulslike non abbia già provato, con la novità di una consapevole fallibilità nella fisica del movimento dei personaggi come dei nemici tirati in causa.

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Un nemico temibile è prossimo ad assaggiare le nostre lame retrattili.

Parliamo di automi di fine ‘700, macchine messe assieme con pezzi di metallo e altre stramberie varie con movimenti rallentati, inaspettati alcune volte e tutto tranne che agili. Quello che potrebbe sembrare una difficoltà – o peggio un grosso difetto di programmazione – si rivela essere un pregio che aumenta il fattore immersivo: Aegis è un automa che ogni tanto si libera in movimenti articolati fuori dal normale. Parliamo degli antenati dell’idea moderna che abbiamo dei robot che sono alimentati a carbonella o con nuclei che vanno raffreddati dopo poche azioni. Il consiglio è dunque quello di plasmarsi alla grammatica di gioco e godere di questi piccoli dettagli.

MACCHINE ASSASSINE

La mole di armi è assolutamente impressionante: da lungo a corto raggio, pistole dozzinali con colpi elementali a ventagli dotati di lame. La diversificazione premia l’invito di tentare diversi approcci al gioco, ma come detto poco fa, occhio al nucleo di Aegis, contatore di stamina: al suo azzeramento non è detto che il sistema di raffreddamento non causi danni al suo stesso possessore. Il level design si comporta assai bene, senza troppi colpi di genio, ma regalando mappe ricche di dettagli, da scoprire e approfondire. In fin dei conti, niente è più appagante di una mappa piacevole da esplorare e memorizzare.

La mole di oggetti, armi ed equipaggiamento regala la possibilità di tentare diverse build di gioco

Come avevo già notato durante la prima prova, i difetti – paradossalmente – si trovano tutti negli scontri con i boss, dal numero impressionante di punti vita, ma sempre prevedibili nel moveset degli attacchi. Sarà molto più facile perire nella strada che porterà verso i boss che contro i boss stessi.

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Dal numero di corpi a terra, direi che questo boss non è da prendere alla leggera.

Al netto di ciò, mai come in questa situazione, ciò che rende Steelrising incredibilmente appetibile è tutto il comparto narrativo come la ricostruzione di Parigi in fiamme. Una desolazione e distruzione architettonica che rende ancor più incalzante un gioco lontano da etichette di estrema novità, ma ben realizzato e confezionato, confermando il momento d’oro dei ragazzi di Spiders.

In Breve: Steelrising conferma un periodo di forte ispirazione dei ragazzi di Spiders. Il loro soulslike rispecchia ogni stilema di altri titoli della stessa categoria, dunque privo di forti novità, ma costruito su uno scheletro solido che acquisisce forma missione dopo missione. Appagante e variegato nell’approccio della build, saprà divertire gli appassionati del genere.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Qualche sporadico bug non mi ha impedito di godere senza problemi dell’opera di Spiders, esteticamente pulito e ben ottimizzato.

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Pro

  • Mondo di gioco esteticamente ispirato / Gran numero di armi, armature e oggetti / Lore appassionante / Ottimo sistema di progressione.

Contro

  • Backtracking in alcuni casi non giustificato / Boss troppo semplici.
8

Più che buono

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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