L’obiettivo di Splatoon 3 è ambizioso, utopistico, folle: allungare l’estate ben oltre i suoi confini naturali, nell’aria quell’odore bizzarro e intenso di pescheria misto vernice fresca che dai polmoni entra in circolo e infiamma lo spirito di competizione di ogni possessore di Nintendo Switch, come una sfida a beach volley su una spiaggia rovente.
Sviluppatore / Publisher: Nintendo EPD / Nintendo Prezzo: 59,99 euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Competitivo e cooperativo PEGI: 7 Disponibile Su: Nintendo Switch Data di Lancio: 9 settembre 2022
UN VERO SPORT VIRTUALE
Ormai la serie è una certezza, un classico della line up Nintendo che ebbe ragione, in quel 2015 che già puzzava di fine ciclo per Wii U, a dare fiducia al team di enfant terrible capitanato da Yusuke Amano e Tsubasa Sakaguchi. Viene da sé che l’effetto novità folgorante di quelle prime mischie mollusche, 7 anni dopo è ormai svanito e sostituito dalla certezza di una saga che ormai si dà piacevolmente per scontata, sempre fresca, un vero e proprio sport virtuale mascherato da TPS online (e non solo). E proprio dalle sue certezze parte questo terzo capitolo, che fa effettivamente poco per sorprendere gli habitué delle arene di Splatville ma perfeziona, aggiunge, ammicca e promette un supporto non-stop per 2 anni tramite DLC gratuiti.
Pad alla mano è come non essersene mai andati, trovandosi davanti un’opera dal gameplay solidissimo nella sua facilità di utilizzo, sempre fluido (anzi, viscido), facile da imparare, gustosissimo da portare alle estreme conseguenze ludo-atletiche, divertente per tutti e adatto a qualsiasi stile di gioco.
SOLITI POLPAZZI MALEDETTI…
Dopo il corposo ed esaustivo Direct monotematico di due settimane fa, ho potuto mettere le mani nell’inchiostro e provare tre livelli della campagna single player, le classiche mischie mollusche e una insidiosa Salmon Run, che torna direttamente dal secondo episodio. Che dire, il feeling è sempre ottimo, lo si sente sulla pelle, il motion control (attivabile/disattivabile a piacere) aiuta molto in fase di mira e il ritmo sincopato tra movimento in forma umanoide e “calamaresca”, che permette di nuotare agilmente nella vernice, si conferma ancora una sensazione unica nel panorama, molto fisica e con un controllo totale sulle azioni dell’avatar.
Come da tradizione la modalità storia ha la doppia funzione di articolato tutorial e ingegnoso action/puzzle capace di reggersi da solo sui tentacoli, con i primi livelli che già mettono in mostra l’influenza della Octo Expansion di Splatoon 2 (DLC single player a pagamento), con stage meno tendenti al platform e più meccanici, con chiavi da raccogliere, piccoli enigmi – risolvibili anche grazie al baby-salmonoide che ci accompagnerà durante l’avventura, da lanciare comodamente in giro per raggiungere zone altrimenti inaccessibili – , marchingegni alimentati ad inchiostro e le ovvie sparatorie coi polpazzi maledetti.
… E ARMI NUOVE
Occasione perfetta per testare le nuove armi di questo capitolo, tra le quali una letale balestra capace di sparare tre dardi ad ampio raggio che, se caricati a dovere, ne vanno a plasmare uno bello grosso, dalla lunga gittata e cosa più importante, esplosivo come un panetto di C4 quando finisce su una parete, con i più abili che inizieranno già a giocare di sponda per colpire bersagli in cerca di riparo. Ma ci sono anche, naturalmente, nuove armi secondarie e nuove “special”, caricabili in base alla quantità di terreno “splattato”, tra le quali la mia preferita in assoluto, un granchio-tank dotato di doppia mitragliatrice e una modalità “morfosfera” per rotolare velocemente sul campo di battaglia come fossimo Katamari impazziti.
UNA GIOIA DA GIOCARE
E qua si scivola verso la portata principale, un multiplayer che rimane 4 vs 4 nella sua modalità principale (le nuove Mischie Mollusche a 3 squadre potranno invece essere provate durante lo Splatfest World Premier del 27 agosto, demo disponibile gratuitamente per tutti) e sono sempre una gioia da giocare, evergreen, un misto di trance agonistica e divertimento fanciullesco da gavettoni e Super Liquidator in piazza, con arene (ne abbiamo provate un paio nuove) che mostrano sempre alti livelli di artigianato virtuale, esaltanti da interpretare a livello tattico, in base alla morfologia e alle armi utilizzate, con l’obiettivo numero uno, sacro e imprescindibile, di colorare più superficie possibile. È un gameplay che non ha bisogno di chissà che comunicazione precisa o preparazione ludica, tanto è naturale seguire il flow della partita e fare la propria parte col sorriso stampato in faccia, sia che si giochi con sconosciuti around the world o con tre amici in serate ignoranti ed esplosive.
Un’opera dal gameplay solidissimo nella sua facilità di utilizzo, sempre fluido (anzi, viscido), facile da imparare, gustosissimo da portare alle estreme conseguenze ludo-atletiche
Fondamentale in questo senso la personalizzazione dei personaggi secondo il proprio stile (con un occhio ai potenziamenti, chiaro), esprimendo la propria personalità attraverso una gran quantità di vestiti, scarpe, accessori di svariati brand fittizi, ognuno coi propri loghi e caratteristiche distintive, nonché acconciature, contribuendo a sentirsi parte di quella comunità che è stato il fattore principale e fondamentale nel successo immediato della serie, capace di raccontare fin da subito una cultura e una mitologia assolutamente intriganti.
Stile e moda che vanno benissimo tra i vicoli di Splatville ma che sono decisamente scomodi sulle isole dominate dai salmonoidi, dove è molto meglio indossare una bella salopette da pescatore, stivali alti sopra il ginocchio e via a raccogliere uova e resistere alle orde, in una modalità, la Salmon Run, che rimane sempre un’alternativa estremamente ben costruita e diversa rispetto al resto dell’offerta, ora con nuovi nemici e un design delle arene che, come prima impressione, sembra ancora più curato, spingendo al massimo il senso di cooperazione tra i giocatori impegnati.
QUINDI, A SOMME FATTE…
Adesso, per tirare le somme di questa prova, c’è da fare una considerazione abbastanza palese; questo Splatoon 3 sembra partire come una base granitica, con un assetto già pronto all’uso, ulteriormente perfezionato a livello tecnico e denso di contenuti, ma la sensazione è che di novità non ce ne saranno tantissime al lancio, con una struttura “bigger & better” che non vuole riscrivere la formula della serie, preferendo dare continuità ad un progetto che ha ormai raggiunto la sua maturità e una sorta di equilibrio perfetto. Quello che verrà costruito su questa struttura sarà poi davvero interessante scoprirlo ed è certamente lecito aspettarsi nuove idee e variazioni sul tema (anche già provando la versione completa). Per ora l’appuntamento, per tutti quelli che hanno una Switch in casa, è fissato per il 27 agosto, data dello Splatfest inaugurale, con il 9 settembre che segnerà invece l’inizio di un nuovo capitolo nell’odissea di calamari, polpi e salmoni, scritto con litri e litri di inchiostro fluo!