È il momento di sfoderare le maracas e di tornare a ballare con Samba de Amigo: Party Central. Dopo tanti anni, SEGA dimostrerà di avere ancora il ritmo nel sangue?
Sviluppatore / Publisher: SEGA / SEGA Prezzo: € 39,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Competitivo online e locale PEGI: 3+ Disponibile su: Switch Data di uscita: 29 Agosto
Chiudo gli occhi e nella mia mente si materializza un ricordo. L’anno è il 2000. Il mese? Chiedete troppo. Una sera, la tranquillità casalinga è spezzata da una musica “ballereccia”. Mi reco nella sala e vedo mio fratello che, con un fiammante paio di maracas rosse in mano, si esibisce davanti al televisore.
Lo osservo mentre dimena le braccia a ritmo, assumendo di tanto in tanto pose plastiche e ridicole al tempo stesso. Penso “sono troppo vecchio per queste str…..e”, poi per curiosità mi faccio passare le maracas. E poi… E poi…
IL RITMO NEL SANGUE
E poi facciamo un salto avanti di oltre vent’anni, al 2023, quando Samba de Amigo: Party Central si appresta ad arrivare sugli schermo delle nostre Nintendo Switch con un nuovo capitolo che promette tanta musica, tanto movimento e tanto divertimento. Un viaggio nel passato all’insegna del presente, come appare evidente sin dalle modalità proposte, in un mix che offre tutto quello che è lecito e doveroso attendersi da un titolo del genere. C’è spazio per tutti, da chi vuole esibirsi da solo, lontano da occhi indiscreti, a chi predilige invece le modalità multigiocatore, con un amico/avversario a pochi centimetri di distanza o dall’altra parte del mondo, con varianti online che permettono sia di affrontare sequenze di canzoni in una sfida a eliminazione a otto che in partite con quattro partecipanti.
Tutto questo non solo per competere per il titolo di “maracassatore” al mondo – neologismo da me appena creato che è riuscito in un istante a uccidere l’italiano e a far esplodere il correttore automatico di word – ma anche per vedere crescere il proprio avatar virtuale e guidarlo in un percorso che, seguendo un classico sistema di evoluzione basato sui punti esperienza, lo porterà a sbloccare tutta una serie di varianti di natura estetica che saranno acquistabili nell’apposito negozio online.
Samba de Amigo: Party Central offre tutto quello che è lecito e doveroso attendersi da un rhythm game
SAMBA DE AMIGO: PARTY CENTRAL, SI SUONA E SI BALLA!
A livello strutturale, Samba de Amigo: Party Central mantiene inalterati tutti gli elementi che hanno storicamente caratterizzato la serie. Sei punti di rilevazione su schermo – due alti, due centrali e due bassi – all’interno dei quali devono essere intercettati con il giusto tempismo una serie di sfere colorate che, a seconda del livello di difficoltà scelto, compaiono con ritmo e frequenza variabile. Il tutto affiancato da sequenze di movimenti da eseguire e da pose (più o meno plastiche a seconda del vostro fisico, nel mio caso decisamente poco) da assumere, a cui si aggiunge l’extra di sfere bonus utili per incrementare sensibilmente il punteggio.
Controller alla mano, dopo aver sudato alla grande con una decina di canzoni, devo ammettere di essermi davvero divertito. Certo, i Joy-Con non hanno neanche lontanamente il fascino delle maracas originali per coin-op/Dreamcast, ma svolgono alla perfezione il proprio compito con una precisa rilevazione delle mosse, siano esse singole oppure veloci ripetizioni e sequenze.
I Joy-Con svolgono alla perfezione il proprio compito con una precisa rilevazione delle mosse
NON SI VIVE DI SOLA SAMBA
La precisione dei controlli è fondamentale in un rhythm game che si rispetti, ma c’è un altro aspetto altrettanto importante: la tracklist. Senza una selezione di brani capace di catturare e di coinvolgere, anche la struttura meglio congegnata è destinata a crollare o, nella migliore delle ipotesi, a perdere buona parte del suo appeal. A questo proposito, è sufficiente una rapida occhiata per accorgersi che Samba De Amigo: Party Central mette a disposizione una scaletta piuttosto ricca, 40 brani, con quel pizzico di varietà che non guasta. Ovviamente le scelte del team di sviluppo sono state indirizzate verso pezzi con una spiccata sessione ritmica, con uscite moderne che si affiancano a canzoni storiche (non diciamo vecchie, altrimenti si offendono). E così, spaziando da Karma Chameleon dei Culture Club a Moves Like Jagger dei Maroon 5, da Azukita di Steve Aoki, Daddy Yankee, Play-N-Skillz & Elvis Crespo (non chiedetemi chi siano, non ne conosco uno che sia uno) a La Copa de la Vida di Ricky Martin, c’è anche spazio per una incursione nel rock, con You Give Love a Bad Name dei Bon Jovi.
Ammetto anche, da vecchio (anzi no, seguendo quanto scritto in precedenza, storico) rocker, di aver avuto un mezzo sussulto con pelle d’oca e occhi a cuoricino quando nell’elenco dei brani ho letto Panama. Già mi vedevo come emulo di Van Halen, in questo caso più Alex che Eddie, a scuotere maracas accompagnato dall’inconfondibile voce di David Lee Roth. Invece, alla partenza della canzone, mi sono trovato nei panni di tale Matteo e devo dire che no, quella che ho ascoltato non è la Panama che da anni rientra regolarmente nelle mie rotazioni musicali. A parte questa piccola delusione, direi comunque tutto ok, anche grazie alla presenza di quattro livelli di difficoltà che garantiscono una sfida adeguata sia per chi sta cercando un passatempo rilassante per una serata con gli amici da trascorrere nella massima allegria che per chi vuole cimentarsi in prove capaci di testare tanto i riflessi quanto la resistenza fisica.
Samba De Amigo: Party Central mette a disposizione una scaletta piuttosto ricca, 40 brani