A volte, è proprio il caso di dirlo, le stelle si allineano. Hai una settimana incasinata, dici al caporedattore guarda è meglio se questo va a farlo qualcun altro, ma poi nessuno degli altri redattori riesce a incastrarsi con i suoi impegni (o le sue vacanze) e allora provare per la prima volta il gameplay di Homeworld 3, che si presenta con la modalità War Games, tocca proprio a te. Che sacrificio!
Sviluppatore / Publisher: Blackbird Interactive / Gearbox Publishing Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Online Cooperativo (War Games) Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store) Data di lancio: febbraio 2024
Quattro anni. È il tempo passato da quando Blackbird Interactive e Gearbox Publishing hanno congiuntamente annunciato Homeworld 3. Da allora sono passati un po’ di rinvii, un’acquisizione (quella di Gearbox di parte di Embracer), qualche trailer e tanta, tanta attesa per il nuovo capitolo di una serie di strategici che è riuscita a fare breccia nel cuore di tanti fan, con le sue atmosfere ineguagliabili e il suo gameplay rivoluzionario, caratterizzato dalla rischiosa e allo stesso tempo fruttuosa scelta di creare un campo di battaglia tridimensionale.
In mezzo, fra il 2003 e oggi, c’è stato anche Homeworld: Deserts of Kharak, prequel sviluppato da Blackbird Interactive (erede di quella Relic che aveva creato i primi due capitoli), che sebbene decidesse di abbandonare il vuoto spazio – e dunque la tridimensionalità – per gli sconfinati deserti di Kharak, manteneva intatta l’atmosfera, il feel che un gioco appartenente a questa serie deve necessariamente fare propri.
HOMEWORLD 3 CI MOSTRA I SUOI WAR GAMES
E finalmente, dopo tanta attesa, è giunto anche il momento di mettere mano a Homeworld 3. Non ancora alla sua campagna: per poter prendere parte ai nuovi viaggi degli Hiigaran, per controllare la nuova mothership, ci sarà da aspettare ancora qualche tempo. Ciò che Gearbox e Blackbird ci hanno offerto la possibilità di provare è infatti la nuova modalità cooperativa War Games, ispirata alla lontana ai roguelite. In breve, funziona così: fino a tre giocatori, ciascuno con la propria flotta, devono unire le forze per riuscire a superare tre livelli.
DOVREMO SUPERARE TRE LIVELLI, MENTRE ONDATE NEMICHE SEMPRE PIÙ FORTI CI PRENDONO DI MIRA
Chiariamoci: per quanto sia assolutamente una buona cosa che Blackbird Interactive voglia espandere l’offerta di gioco di Homeworld 3, e la modalità War Games sia senza dubbio una buona aggiunta, va detto che primo, allo stato attuale non è ricchissima di contenuti (si possono sbloccare altre due flotte, una delle quali richiede di ripensare l’approccio e spinge molto di più alla collaborazione con altri giocatori); Blackbird ha comunque premesso che arricchirà questa modalità dopo il lancio. La seconda osservazione è che mi viene da pensare che difficilmente questa modalità sarà il fulcro principale dell’esperienza, che per molti sarà piuttosto la campagna singleplayer o, per i più orientati al competitivo, le schermaglie contro altri giocatori. La cosa davvero interessante è che queste sessioni di prova ci hanno offerto la prima opportunità di toccare con mano il gameplay di Homeworld 3. La prima cosa da dire è che questo è indubbiamente Homeworld: anche qui (come d’altronde aveva già fatto in Deserts of Kharak, pure nel contesto diverso) Blackbird ha dimostrato di volersi attenere strettamente ai concetti di gioco che già sono familiari ai veterani, aggiungendo naturalmente qualche novità.
il gameplay è fedele a quello originale, con qualche benvenuto ammodernamento
ALL SYSTEMS NOMINAL
E poi c’è il nucleo del gameplay, cioè quel sistema di carta forbice sasso che i veterani già ben conosceranno: quasi tutte le navi spaziali che potremo creare hanno una loro specializzazione. Le fregate lanciatorpedo per esempio saranno molto efficaci contro gli obiettivi più imponenti, ma faticheranno molto a difendersi da uno stormo di bombardieri, che a sua volta dovrà darsela a gambe levate all’apparire di uno squadrone di intercettori; questi ultimi dovranno cambiare rotta nel caso in cui sui loro sensori appia una fregata d’assalto, e via così.
LA SCELTA DELLE UNITÀ RUOTA INTORNO AL CLASSICO SISTEMA CARTA FORBICE SASSO
Note positive sono anche da esprimere sul cosiddetto “feel” del gameplay. Quella che abbiamo provata è un’alpha quindi qualche bug e qualche osservazione da fare c’è stata, ma si è trattato di elementi minori e facilmente perdonabili considerati i mesi che ancora mancano al lancio: per il resto, già in questa forma Homeworld 3 si presenta come un gioco bellissimo da vedere, e anche chiaramente da sentire. Eh già, perché mica potevamo dimenticarci di Paul Ruskay, no? E ve lo dico: entrare nel tutorial e sentire note nuove ma allo stesso tempo così incredibilmente familiari è una sensazione da brividi. Febbraio non è così lontano, ma l’attesa che ci separa dal giorno in cui il viaggio verso l’ignoto degli Higaraan riprenderà ancora una volta brucia fortissimo.