Banishers: Ghosts of New Eden – Anteprima Hands On

Banishers: Ghosts of New Eden

Banishers: Ghosts of New Eden – Anteprima Hands On

Per carità, nessuno voleva mettere in dubbio le parole dei capoccia di Don’t Nod che annunciavano la release di ben 8 giochi a cavallo tra il 2023 e il 2025, però effettivamente questo piccolo team macina progetti senza sosta, sicuramente non tutti ottimizzati al massimo, ma sempre ricchi di tantissimi spunti e approcci ludici. Ultimo, ma non ultimo, di queste produzioni è Banishers: Ghosts of New Eden, che abbiamo avuto il piacere di provare in anteprima.

Sviluppatore / Publisher: Don’t Nod/ Focus Entertainment  Multiplayer: ND PEGI: 18 Disponibile su: PlayStation 5, Xbox Series S/X, PC  Data di lancio: 7 novembre 2023

Siamo a metà del 1600, in una località denominata New Eden. In questa realtà dove non mancano creature mostruose o spiriti maligni, Red e Antea sono due cacciatori di mostri e minacce affini, abili guerrieri e teneri amanti. Purtroppo, durante una missione Antea rimane ferita a morte e diventa quello che ha sempre temuto e cacciato: uno spettro. Il legame tra i due è talmente forte che lo spettro di Antea si legherà a Red mentre quest’ultimo continua la sua crociata per liberare New Eden da ogni sorta di nemico.

C’è da fare una grande premessa a cui sono giunto solo dopo un paio di ore di gioco (il tempo necessario per finire la porzione di demo in nostro possesso): Banishers: Ghosts of New Eden è un minestrone pieno di ingredienti già saggiati, e quando questi cominciano a liberare il proprio sapore e a invadere le nostre pupille gustative, ecco che qualche input comincia a palesarsi e il match è cosa estremamente semplice. I ragazzi di Don’t Nod hanno avviluppato e sviluppato questo gioco con due grosse ispirazioni, mai tacite e abbastanza palesi, quali gli ultimi due God of War e The Witcher 3.

BANISHER: GHOSTS OF NEW EDEN, DI AMANTI E CONFLITTI

La gestione del personaggio di Red, la costruzione del mondo di gioco (apparentemente molto grande) usa misure e colori di God of War. Telecamera alle spalle, il corpo pesante del combattente che si palesa ad ogni spostamento e il supporto di un secondo guerriero questa volta non gestito dall’IA, bensì da noi, con un classico switch di controllo. Mentre il canovaccio narrativo strizza l’occhio alle gesta di Geralt e alla caccia di mostri, Red e Antea a ben vedere, hanno come obiettivo comune quello di accettare missioni di caccia, seguire le tracce della bestia e alla fine sconfiggerla. Niente di più, niente di meno.

Fidatevi, questo boss è temibile nell’aspetto, ma semplicissimo da buttar giù

Va anche detto che la strada che si consuma per arrivare all’obiettivo non sarà mai lineare e semplice, bensì pregna di nemici, risorse da raccogliere, falò da accendere per potenziare i nostri oggetti ed equipaggiamento. Pad alla mano comunque parliamo di un’esperienza incredibilmente godibile. La mappa come già detto sembra grande, piena di sentieri secondari e creature da sconfiggere per ottenere ricompense bonus e parte del divertimento ludico si concentra proprio nelle fasi di combattimento.

Nonostante le evidenti derivazioni ludiche, i titoli Don’t Nod riescono sempre a stupire o lasciare qualcosa di unico

Se Red ha il classico approccio stile Kratos, dunque colpi possenti, letali, fendenti che regalano godimento dal pad fino ai polpastelli e in tutto questo dobbiamo ricordarci che egli è umano. Può dunque morire e questa ovvietà si contrappone alla presenza di Antea. Richiamandola in battaglia, Red scomparirà per essere sostituito dallo spettro della sua amata e con lei utilizzeremo un piccolo arsenale di colpi spettrali, assolutamente devastanti, assieme ad altre abilità spazza nemici e, per la sua natura, Antea è un personaggio impossibile da scalfire o annientare. Chiaramente il suo controllo è limitato a una serie di secondi prestabiliti – e molto probabilmente questo lasso di tempo potrà essere aumentato in futuro potenziando le diverse abilità – e parliamo di circa un 10 secondi di attacchi piena di furia e potenza ectoplasmatica.

STORIE DI DUE MONDI

La mappa di gioco comunque nasconde diversi segreti, da affrontare subito o in un secondo momento, quando saremo in possesso di specifiche abilità e oggetti. Nonostante tutto, però, lo stesso mondo che avremo davanti gli occhi può nascondere segreti invisibili all’occhio umano. Passare da Red ad Antea ci permetterà di entrare nel regno spettrale di quella porzione di mappa, dove il più delle volte troveremo il modo per risolvere determinati enigmi ambientali oppure ottenere risorse nascoste. Un buon osservatore passerà parte del suo tempo a controllare ogni angolo del gioco almeno due volte, in entrambe le modalità.

Caricato un particolare contatore, possiamo eseguire un’esecuzione spettacolare su un nemico per annientarlo subito,

Fedele alla struttura e grammatica ludica di Don’t Nod, tante saranno le situazioni in cui saremo chiamati a proferire una scelta precisa: andare a destra o a sinistra? Perdonare o uccidere la persona davanti a noi? Mentire o dire la verità? Tanti bivi narrativi che andranno ad aumentare o diminuire quello che sembra essere un’influenza particolare che potremo avere sulla giurisdizione di quella zona, ma qui mi prendo il diritto di essere vago, giacché è stato un momento di gioco estremamente puntellato, quasi senza contesto e prima di proferire parole sbagliate, mi fermo, ma sappiate che molto probabilmente alcune scelte andranno a modificare qualche caratteristica nel futuro della nostra avventura.

L’aspetto narrativo sembra essere molto importante, come le scelte multiple e la stessa esplorazione della grande mappa

Di queste e altre sensazioni simili ad altri titoli, come già scritto sopra, ne ho tenuto conto in special modo nella fase finale della demo, quando alla fine della caccia ho dovuto sconfiggere una bestia dall’aspetto feroce, ma nella pratica con un pattern di attacco davvero elementare.

Un fucile, ottimo per le situazioni più impegnative

Probabilmente quella vista è una delle prime fasi del gioco, come no, ma con l’uscita di Banishers: Ghosts of New Eden fissata al 7 novembre, i ragazzi di Don’t Nod avranno tempo per sistemare i bilanciamenti assieme a ripulire l’aspetto estetico dei poligoni come degli effetti di luce, che in alcuni momenti hanno sofferto troppo dell’effetto pop up.

Mentre Red avrà un approccio fisico (e mortale), Antea utilizzerà colpi spettrali (oltre ad essere invincibile)

Al netto di tutto, delle effettive derivazioni ludiche e simili, non nascondo che il titolo risulta globalmente interessante con felice curiosità nel provare la release finale. Come già successo con Vampyr, capita spesso che i titoli Don’t Nod non arrivino mai all’obiettivo che il team di sviluppo tende a prefissarsi, ma inevitabilmente lasciano sempre un segno indelebile in qualche modo.

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