Jusant – Anteprima Hands On

Dopo averlo provato in occasione dello Steam Next Fest, Jusant torna ancora una volta a mostrarsi in tutto il suo splendore in una lunga e appagante prova che mi ha tenuto incollato allo schermo. Sviluppato e pubblicato da Don’t Nod, il videogioco intimista e di arrampicate si prepara a fare il suo debutto.

Sviluppatore/Publisher: Don’t Nod / Don’t Nod Prezzo: ND Localizzazione: Presente Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PC, Xbox Series X|S, PlayStation 5 Data d’uscita: ND

L’esistenza è costellata da tanta fatica. Anche se è impossibile cercare di rimediare agli errori, l’unico modo per farlo è concentrarsi sapientemente sui risultati e proseguire nel cammino, già complesso e imprevedibile, facendo di tutto per migliorare la propria posizione. Passo dopo passo, l’unico modo per arrivare in cima è tentare di andare oltre le proprie sensazioni e desideri, connettendosi con la speranza e, soprattutto, con le aspirazioni che ognuno spera di raggiungere. Con Jusant, però, arrivare sul monte e urlare al mondo di essere qualcuno non è una cosa facile. Servono tanti muscoli, concentrazione e una buona dose di talento e tanta pazienza, con quest’ultima che non deve mai mancare. Se dopo le opere intimiste di Life is Strange e Harmony: The Fall of Reverie non fosse chiaro, la produzione del team francese si scollega totalmente dai fasti del passato per inseguire tematiche reali già portate avanti in passato da opere come Journey, Flower o Sky – Children of the Light di Jenova Chen, andando però ben oltre il classico walking simulator e una dose generosa di enigmi da risolvere.

A volte, serve cadere per rialzarsi, mentre per arrivare in cima senza troppe complicazioni, il modo migliore è non guardarsi mai indietro. O, nel caso di Jusant, non destare lo sguardo in basso. Il rischio, infatti, potrebbe portare chiunque a una situazione disdicevole. Bisogna essere pronti a tutto per affrontarla e, soprattutto, per andare oltre le proprie visioni. Con Jusant ho capito che avevo davanti qualcosa di unico e particolareggiato immediatamente, e in questa nuova prova ho compreso cosa significhi lasciarsi andare alla fatica per uno scopo più grande.

IL PACIFICO MA TOTALE CONTESTO DI JUSANT

Come accennato in passato, la storia di Jusant è ancora tutta da scoprire. Il mondo che si conosceva prima, però, è completamente cambiato. Rimane ben poco dell’uomo e del suo passaggio. A testimoniarne la sua venuta nel mondo, ci sono immense strutture le une diverse dalle altre, che un tempo ospitavano chiunque e davano sostegno e supporto, oltre che un luogo in cui vivere, a chi ne avesse bisogno. Case, mulini a vento, antiche aule e, soprattutto, disegni sulle pareti che raccontano di un passato nefasto. Dopodiché, una società che si è evoluta nel corso della sua storia, cambiando in più di un’occasione il proprio stile di vita. In Jusant tutto questo, all’apparenza, viene mostrato senza particolare fretta.

Chi trova un amico, talvolta, trova anche un tesoro.

Sebbene sia presto per dare un giudizio definitivo sull’intera opera, nonostante la generosa prova che ho svolto, ammetto tuttavia di essermi trovato a mio agio nei disegni rupestri e nelle lettere adagiate sui tavolini e le seggiole che raccontano il passato di un mondo che ha trovato rapidamente la sua fine. E come già raccontato nella precedente anteprima, il ragazzino protagonista di queste vicende si ritrova a leggere quel passato, semplicemente, vivendolo in prima persona, percorrendo quelle strade una volta percorse da tantissime persone, ora desolate e silenziose. E quando raggiunge le sommità su un monte qualunque, osservando lo scenario che si configura sotto di lui, nota una totale desolazione, nonché un orizzonte dominato da nuvole che disegnano i volti di chi aveva vissuto in quei vecchi insediamenti.

UNA MAGIA INTENSA E PARTICOLAREGGIATA, DEGNA DEL MIGLIOR JENOVA CHEN D’ANNATA

Proprio come i già citati Journey, Rime, Abzu e Flower, Jusant è un’opera intimista, che si concentra sul racconto e sul non detto per mostrare il passato di un popolo che non esiste più. È un tentativo leggero, di cuore, concentrato a far scoprire al giocatore ogni lato della medaglia che si staglia in un viaggio che potrebbe offrire diversi punti di contatto con la realtà dei giorni nostri, soprattutto in un messaggio finale dal tema ambientalista, ora come ora essenziale per spiegare le sfaccettature di un mondo reale, e non virtuale, in costante mutamento.

UNA PIACEVOLE ED EVIDENTE EVOLUZIONE

Jusant è un videogioco in terza persona che basa la sua esperienza sulle scalate, su lunghissime scalate. Già, non si sguazza nel mare e non si cammina per chilometri in un deserto come piace a Jenova Chen, bensì ci si aggrappa su rocce appuntite per non scivolare, andando sempre più in alto. Rispetto alla precedente anteprima, infatti, ho avuto modo di testare con maggiore attenzione la struttura di gioco, che appare ottima e ben costruita. La corda che si deve gestire per salire sempre più in alto, con l’obiettivo di raggiungere un nuovo approdo per avanzare nell’esperienza, è l’obiettivo finale, così come concentrare le proprie energie per non sprecare la stamina, che, se esaurita, costringe a replicare l’azione.

Non è un lavoro per tutti, ma qualcuno deve pur farlo…

Passo dopo passo, o scalata dopo scalata, il ragazzino è costretto a fare affidamento sulla creaturina che è appoggiata sulla sua spalla, che potrebbe ricordare a qualcuno il compagno di viaggio all’interno di Planet of Lana, anche se il suo scopo è ben diverso. Ogni modalità di scalata cambia in base alle situazioni, con rompicapo ambientali sapientemente inseriti che potrebbero, una volta rilasciata la versione finale, regalare ore di coinvolgimento ulteriore. Le bestiolina, al riguardo, può essere sfruttata con l’abilità “Coro”, che le consente di dare al ragazzo dei nuovi modi per affrontare al meglio le scalate, utilizzando gli ancoraggi e, talvolta, bloccando la corda. La struttura ludica, in tal senso, è imprevedibile: non si segue mai un piano, non c’è nulla di prestabilito ed è tutto casuale. L’opera, al momento, mette il giocatore nella condizione di dover pensare accuratamente a ogni singolo movimento e a qualunque genere di approccio.

JUSANT POTREBBE SORPRENDERE GLI APPASSIONATI DI ARRAMPICATE, E NON SOLO: FORSE POTREBBE ADDIRiTTURA TRACCIARE UNA NUOVA LINEA

Questo genere di varietà, che intacca quindi la gestione del vigore nel pieno stile di The Legend Of Zelda, dà modo di affrontare le sfide e gli enigmi con maggiore intensità. Jusant si prospetta come un’opera che, al contrario di tante altre dello stesso genere, potrebbe coniugare la storia e il contesto con una struttura ludica di pregevole fattura. Al momento, le premesse sono ottime.

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