Selaco

Selaco – Anteprima Hands On

Bang bang, he shot me down; bang bang, I hit the ground; bang bang, that awful sound; bang bang, my baby shoot me down. No, non sono impazzito. No, non ho mai ascoltato più di due minuti la canzone di Nancy Sinatra, conosciuta grazie ai meme e a film d’azione di ogni genere. Cosa c’entra con Selaco? Tutto quello che un FPS di questo tenore, attualmente in Accesso Anticipato, potrebbe garnatire. Altered Orbit Studios ha le spalle larghe.

Sviluppatore / Publisher: Altered Orbit Studios / Altred Orbit Studios  Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam) Data d’uscita: 29 maggio 2024 in Early Access

“Selaco is really great!”, a dirlo è John Romero, l’autore di DOOM, che non ha bisogno di presentazioni. Attualmente è impegnato con SIGIL II e il prosieguo scalpitante della sua opera pubblicata nel lontano 1993, quando io non ero neanche in programma. Già ho ribadito più volte di essere del ’95, di amare gli sparatutto e di provare una sorta di grande lussuria per gli FPS. È un genere immortale che, tra le altre cose, propone concetti, sistemi e strutture diverse, arricchendosi di ambientazioni e situazioni fuori dall’ordinario.

Selaco rientra tra queste produzioni. Oltre a ispirarsi al primo F.E.A.R, è costruito sul motore grafico di DOOM, impreziosito tuttavia di particellari e di una grafica sprite tra il moderno e il passato (per l’esattezza, si tratta dell’ultimo ammodernamento, amatoriale ma consentito, del gioco id, GZDoom, ndMario) che ricorda Prodeus, altra prodezza sparatutto pubblicata nel 2021. Selaco è distruzione allo stato puro in piena regola, tanto che per larga parte dell’esperienza, attualmente in Early Access su Steam, mi ha ricordato di Ion Fury e del recente Phantom Fury.

Selaco fa talmente tante cose giuste che i suoi livelli diventano bellissimi da vedere soprattutto grazie alla loro interattività

Questa reminiscenza fuoriuscita dalle mie sinapsi è avvenuta quando ho mosso per la prima volta Dawn, la protagonista di Selaco, una stazione sulla Terra invasa da alieni arrabbiati come non mai. Niente risveglio dal coma, quindi, com’è accaduto con la recente Shelly “BombShell” Harrison, che ha triturato una megacorporazione a suon di revolver. Dawn, la protagonista, non ha nulla da invidiare alla protagonista di Ion Fury, a sua volta collegato al mondo di Duke Nukem e alla magnifica epopea del Duca. Selaco si presenta alla grande, buttando immediatamente nel bel mezzo dell’azione, tra proiettili, teste e braccia che svolazzano da una parte all’altra. La grande distruttibilità ideata dal team di sviluppo è la parte più succosa dell’intera esperienza.

QUESTA SELACO MI RICORDA QUANTICO

Quantico è una serie televisiva statunitense davvero ben realizzata, di sicuro una delle più sottovalutate. Ammetto che, a primo impatto, i pixel di questo luogo grigio e spoglio mi hanno rammentato che per creare un’ambientazione sci-fi servano dei colori più spenti ma comunque dal grande impatto. La storia di Dawn si apre da una fuga: braccata dagli alieni e senza armi, deve trovare la prima bocca di fuoco per sopravvivere alla tempesta venuta dallo Spazio profondo. La Terra è caduta, non rimane alcunché e gli unici sopravvisuti, nascosti chissà dove, comunicano con l’agente ACE da remoto.

Sarà lui, sarà lei, sarà parte di noi… Infatti è un lui, non un lvi.

Il senso di solitudine proposto tra i vari livelli è sin da subito ben evidente. La ragazza spara tanto per sopravvivere ai nemici che tentano di contrastarla. L’indomito coraggio di cui armata, tuttavia, le permette di garantirsi ben più di una possibilità in questo mare di proiettili. Attraverso i documenti recuperabili nel corso dell’esperienza, la giovane s’interfaccia con un mondo decadente. Selaco è stata costruita per contenere gli umani dalla fine, ma ciò che resta sono i corpi martoriati delle guardie a difesa del luogo, ora brutalizzati dagli alieni, che hanno delle forme umane ma il sangue viola.

Gli alieni non hanno il bonus Renzi

Per evitare spoiler, che potrebbero rovinar grande parte dell’esperienza, Selaco procede sui binari tipici degli altri FPS ma genera, a sua volta, una storia che si apprende leggendo e studiando. Ascoltare è fondamentale, anche se non è presente il doppiaggio in italiano né la localizzazione, al momento: eppure, cosa avviene è del tutto comprensibile. La perdita della stazione ha comportato un escalation che ha preso man mano spazio, trasportando la giovane Dawn in una situazione che credeva impossibile. È esperta come una comunissima BombShell, ma forse più ingenua: la sua caratterizzazione mette in mostra un coraggio forte e indomito, non curante degli invasori che ora intendono prendere Selaco e gettare l’umanità nel cassonetto dell’umido.

Spazi aperti e colori vivaci. Alcuni di essi variano in base alla situazione.

È un contesto classico, di sicuro non innovativo o che cambia le sorti del genere, ma è tremendamente a fuoco. Assurdamente ben realizzato e incastrato, davvero riuscito. Non è il suo naturale punto di forza, poiché Selaco, invece, punta su altro: sul gameplay. Punta su qualcosa che rende chiara e nitida la violenza totale insita al suo interno.

LO SPARATUTTO DEL 2024

Non è una provocazione, anche se un sottotitolo del genere potrebbe far preoccupare i moderati, specie dopo l’annuncio di DOOM: The Dark Ages – ma per lui c’è da aspettare al 2025. In ogni caso, Selaco è un progetto che parte da un’idea nobile: creare un boomer shooter che abbia la capacità di mantenere un approccio moderno e fresco. La realizzazione non è ottima, bensì superba, perché tastiera o pad alla mano è un piacere da giocare. Il team ha ideato un gunplay efficace e coinvolgente, partendo dal classico, per poi esplodere con personalità lungo i livelli perfetti e dal level design fuori scala.

Il tipico boomer shooter che si distingue dagli altri in TUTTO

Dawn è armata di una pistola, di un fucile a pompa e di una mitragliatrice. Tutto questo è acquisibile nel corso dell’esplorazione dei livelli. La ragazza, infatti, è costretta a dover cercare ovunque nuove armi per avere la meglio contro le schiere aliene che si difendono con scudi al plasma e altre amenità che solamente il genere sci-fi può concepire. La ragazzaccia, in tal senso, non è seconda a nessuno in fatto di omicidi: sa uccidere talmente bene che è in grado di scivolare, prendere a pugni – letteralmente – cosa le si para davanti e finire ciò che la disturba. Se il Doomguy non ha pietà alcuna e sa come mietere vittime a profusione, inevitabilmente Dawn ha ereditato il meglio da quest’ultimo. Il tutto è poi incastrato da una tattica da apportare per ogni scontro, soprattutto quando i nemici in un singolo combattimento variano. Al riguardo, il team è stato in grado di variarli enormemente, presentando cattivoni sempre più agguerriti.

Qui acquisterete roba medica e altre amenità di questo genere.

Quando una pistola non sarà risolutiva, si potrà contare su un attacco corpo a corpo: la ragazza è in grado di sferrare pugni massicci quanto di spingere con il calcio del fucile gli alieni contro il muro. Come accennavo prima, lo studio di sviluppo ha puntato tutto per aumentare in modo vertiginoso la distruttibilità ambientale di Selaco: vedere i pezzetti degli alieni che volano ovunque è appagante, come sorprenderli all’improvviso da un muro che si può distruggere con una carica esplosiva. Inoltre, il sistema di progressione pensato per l’occasione è arricchito da stanze in cui è possibile evolvere le armi con mod. Ogni aspetto è amalgamato e diluito con intelligenza.

Sa come mettere in difficoltà, spingendo a riflettere e a usare il cervello. In alcuni frangenti, lo ammetto, mi sono perso senza sapere dove stessi andando

I fondamenti del genere comunque rimangono inalterati, perché Dawn, per avanzare in questo turbinio di violenza, è chiamata a cercare chiavi rosse, gialli, verdi e viola per aprire portoni altrimenti inaccessibili. Il level design proposto, unito al gunplay e alla fantastica idea di rendere ogni scontro letale per il giocatore indipendentemente dalla difficoltà, è uno tra i migliori che mi siano mai capitati di toccare con mano. Sa come mettere in difficoltà, spingendo a riflettere e a usare il cervello. In alcuni frangenti, lo ammetto, mi sono perso senza sapere dove stessi andando. Il mondo di gioco è interconesso ed esplorabile, tanto che, in un momento rilevante della campagna, è possibile tornare indietro per i vari livelli per raccogliere i segreti e i collezionabili, garantendo ulteriori ore di gioco. È un videogioco immenso che, oltre a diluire una struttura ludica avvincente e precisa, dimostra di essere realmente in forma smagliante.

DIMOSTRARE DI ESSERE VIVO

Come per Hades II, anche Selaco rientra fra quei videogiochi realizzati con grande cura e passione. Il pensiero che sia solo in Accesso Anticipato, dunque, non permette di estendere la mano e dare una valutazione numerica. Il team promette una valanga di contenuti e un lancio previsto per il 2026, una data che, stando a quanto si sono prefissati, permetterà loro di aggiungere altro a un videogioco che, al momento, ha il solo difetto di essere in Early Access.

Che bellezza distruggere.

Tornare sulla distruttibilità ambientale, anche se mi sono ripetuto più volte, è fondamentale: gestire l’engine di DOOM, nel 2024, non è affatto semplice. Il pensiero di ammodernare quello stile e di riuscire a renderlo vibrante appartiene realmente a pochi studi. Il talento qui è persistente e Selaco, quando uscirà nella sua forma definitiva, si mostrerà in tutta la sua potenza. Attualmente è solo una bomba atomica.

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