Amanti de “Il Padrino” e affini? Fallen Aces è quel videogioco à la BioShock che getta il giocatore a dormire con i pesci, tra sparatorie, boss della malavita e sgherri pronti a soddisfare i desideri più reconditi.
Sviluppatore / Publisher: Trey Powell e Jason Bond / New Blood Interactive Prezzo: 19,99 euro Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam) Data d’uscita: 2025, disponibile in Accesso Anticipato
Chi, scorrendo Steam come fosse ormai una vasta libreria piena zeppe di scelte, non si è mai imbattuto in videogioco che è esattamente cosa si stava cercando da una vita, da così tanto tempo che chiunque sperava di incontrarlo in un modo o nell’altro? È un po’ cos’è accaduto a me quando, leggendo la descrizione di Fallen Aces, la manina è stata talmente rapida da andare in chat, su Whatsapp, e richiederlo come mio solito.
Una volta arrivato, mentre già pregustavo tutte le sue potenzialità, ho immaginato di essere tornato indietro nel tempo, ai momenti meravigliosi di Mafia e di altrettante produzioni di questo tenore. Sentivo che avevo una rivoltella pronta a esplodere, mentre Fallen Aces s’interfacciava con i miei desideri. Un primo capitolo, lungo cinque ore, è cosa mi sono trovato davanti: è un preludio a una storia intinta di morte e sangue in cui a primeggiare è solamente il rispeeeeeetto – scritto così appositamente, non spaventatevi.
La cittadina di Switchblade City, una sorta di New York piena zeppa di rabbia e conti in sospeso, fa da cornice alla brutale storia di Mike Thane, un investigatore privato che si ritrova, suo malgrado, invischiato in una ragnatela di eventi capaci di portare alla follia chiunque.
Baciare le mani non è mai stato così divertente
CAPITOLO UNO: FALLEN ACES
È un risveglio complesso, quello di Mike Thane. Ha ancora sulla lingua e in bocca i rimasugli della sera prima, con l’alcool ancora in circolazione. È stordito dalla birra e dal whisky, ma sa benissimo che deve prepararsi a dovere. Ci sono dei sicari fuori dalla porta di casa sua: è notte fonda, lo stanno cercando dappertutto e non può essere così maleducato da lasciarli sull’uscio. Farà in modo, in tal senso, che restino lì per la loro intera esistenza, interrotta dai suoi pugni e dai suoi calci, da una mazzetta in testa che non pensavo di stringere tra le dita.
Il racconto di Fallen Aces, che al momento comprende soltanto il primo capitolo, trasporta in una cittadina disperata. Lo stile noir che la circonda affascina e coinvolge, dando indicazioni preziose su cosa si sta vivendo e cosa c’è al suo interno, nonché cosa si cela tra le sue strade, irte anch’esse di pericoli, sangue e sventure di qualsiasi tipo.
Abbracciando uno stile vecchio ma ammiccando alla modernità, riuscendo nel complesso tentativo di mostrarsi sin da subito come AMID EVIL e i principali boomer shooter pubblicati negli ultimi cinque anni, Fallen Aces segue uno stile narrativo sospeso tra il surreale e le caricature del fumetto anni ’40, seguendo un tipo di approccio analogo. È uno stile affascinante e che, oltre ad avermi colpito sin dal trailer, una volta dentro al videogioco, al momento in Accesso Anticipato, dettaglia con passione e amore delle realtà che credevo disponibili soltanto nei film con tematiche complesse come Il Padrino e altrettante opere di questo tenore. Il team, un duo affiatato che vede Trey Powell e Jason Bond alla regia, ha reso perfettamente l’idea di cosa si cela all’interno di Switchblade City.
La realizzazione di questa cittadina brutale, sanguinolenta e violenza, è ciò che mi ha affascinato di più
DA LECCARSI I BAFFI
Fallen Aces è un’avventura in prima persona che, oltre a catturare e a ironizzare sulla mafia, incastra una struttura di gioco a questo contesto che non è affatto banale e risulta un’essenza di tutto rispetto. Ispirandosi alle dinamiche ludiche di BioShock e di tanti immersive sim, la produzione vanta molti approcci e possibilità di scelte da intraprendere in base alle situazioni. Sporcarsi le mani, infatti, è la principale attività all’interno dell’opera. Si tratta di un’esperienza in prima persona in cui, a contare sul serio, è l’approccio scelto.
Non mancano armi contundenti, anche se, inizialmente, le uniche sono le mani di Mike e i suoi calci. La violenza messa in scena nel titolo non ha nulla da invidiare a quella mostrata in DOOM e in altrettante produzioni di questo tenore, e Fallen Aces ha la capacità di variare il suo game design in base alle occasioni. Mike è un uomo esperto, capace di selezionare il suo armamentario; talvolta, però, potrebbe essere costretto a non farsi vedere e a uccidere silenziosamente.
L’interfaccia di gioco, tipica degli immersive sim à la System Shock, colpisce per lo stile e l’immediatezza: selezionare un’arma – sia con il mouse e tastiera che con un controller – è rapido e intuitivo, permettendo così di cambiare agilmente il proprio assetto tattico. Anche se potrebbe venire voglia a qualcuno di menare le mani e sparare a raffica, non mi sento di consigliarlo: l’avventura è in prima persona e dopo Forgive Me Father, che ha uno stile grafico analogo, qualcuno potrebbe farsi prendere dal desiderio di spezzare le reni e non usare più la testa. In Fallen Aces è fondamentale, invece, sapere in che modo avanzare e in che maniera commettere gli omicidi. È la parte più succulenta della produzione, in realtà, dominata da un game design eccellente e da una buona complessità di gioco.
Il motivo per cui consiglio un approccio più dissoluto e meno distruttivo è appunto nella difficoltà
UN SUCCESSO MERITATO
Il risultato, oltre che unico, è stato soddisfacente. La tristezza è salita quando, tuttavia, sono giunto alla conclusione del primo atto. Il team consiglia, per ingannare l’attesa, di rigiocarlo con approcci diversi. Dopo aver seguito alla lettera le loro parole, ho ricominciato più volte l’esperienza per rendermi conto di cosa avessi realmente davanti. È stata una grande sorpresa. Lo è stata sin dal primo momento, a dire il vero, quando, oltre a uno stile narrativo e a un game design di altissimo livello, ho riconosciuto intenzioni chiare.
Tutte loro, al momento, sono state raggiunte con successo e visione. È il futuro di Fallen Aces che ora può dare i suoi frutti, come stanno inoltre dimostrando le recensioni su Steam, tutte estremamente positive. Potrebbe essere la reale sorpresa dell’anno venturo, con tutti gli aggiustamenti e le correzioni del caso. Fallen Aces è davvero tanto, molto di più di cosa appare realmente.