Amici lettori di fumetti e videogiocatori di libri, bentornati all’Antica Libreria di TGM, la rubrica letteraria la cui cadenza è una scommessa con l’imponderabile. Eccoci ancora una volta puntuali (chi l’avrebbe detto!) con un’uscita estiva decisamente più leggerina e spensierata, dopo che lo scorso mese vi abbiamo proposto l’analisi di un testo affascinante e complesso (o almeno ne abbiamo tentato un riassuntino, direbbe qualcuno). Preparate dunque il drink ghiacciato e orientate bene l’ombrellone, si parte: buona lettura.
FILE 019.1 – Sonic The Hedgehog. Volume 1. L’eco della guerra
Dove trovarlo: Tunué
Pubblicata in Usa dalla IDW su licenza SEGA, la serie a fumetti di Sonic è sbarcata di recente in Italia nella collana tipitondi di Tunué. Il volume si incastra perfettamente nella parte di catalogo della casa editrice laziale dedicata ai più giovani. Nelle prime tavole veniamo subito messi a conoscenza di quello che è lo spunto di avvio di questa avventura: il Dr. Eggman è stato sconfitto una volta per tutte ed è sparito dalla circolazione. In giro però sono rimasti dei robot del dottore che a gruppetti seminano il terrore tra i villaggi della zona. Sonic e Tails non ci mettono molto a liberarsene, ma si accorgono in fretta che dietro la loro riorganizzazione deve esserci qualcuno con un piano. Questa saga iniziale, che si conclude con un cliffhanger intrigante, è composta da quattro episodi abbastanza speculari tra loro, in cui Sonic salva un villaggio alla volta in compagnia dell’alleato di turno. La scrittura di Ian Flynn è prevedibilmente molto semplice, ma comunque ben ritmata dalle gag sganciate qui e lì. La voce trovata per il riccio blu oscilla tra lo strafottente e l’insicuro, e in generale funziona, fatti salvi alcuni momenti in cui la mascotte SEGA si esprime come un adolescente in uno spot pubblicitario. Lo stile grafico invece è meno coeso di quanto mi aspettassi. Il primo e il terzo episodio (disegnati da Tracy Yardley e Jennifer Hernandez) sfoggiano uno stile più cartoonesco, molto efficace nelle espressioni, ma meno evocativo. Adam Bryce Thomas e Evan Stanley (autori di secondo e quarto episodio) mettono invece su tavola matite più leggere e inquadrature più azzardate, che insieme alla colorazione e gli scampoli di scenario che fanno capolino sullo sfondo trasmettono un feeling più epico.
FILE 019.2 – La scienza di Minecraft di James Daley
Dove trovarlo: Apogeo
Se come me rimanete sempre affascinati dalla gente che costruisce cose assurde su Minecraft, dall’universo a un computer funzionante, questo è il libro giusto per voi. Non vi spiegherà come farlo (tanto non avreste mai il tempo, guardiamo in faccia la realtà), ma accenderà comunque la vostra curiosità. L’incipit narrativo scelto da James Daley è (voglio credere) un omaggio all’inizio della carriera di Gordon Freeman: l’alter ego letterario del nostro James è un tecnico di laboratorio dell’Istituto Mojang per gli Esperimenti Insoliti che si ritrova catapultato nel mondo alieno di Minecraft attraverso un portale dimensionale. L’approccio di James, in questo mondo o in quello fatto di cubi del gioco, non cambia. Il rigore scientifico prima di tutto. Così, ad esempio, quando scopre che rimuovendo il blocco inferiore di un albero questo non cade, ma rimane sospeso nell’aria, il buon James si avvia in una digressione sulla densità dei corpi, rimbalzando tra la fisica e il crafting. Con lo stesso spirito rigoroso e al contempo ingenuo James veste fino in fondo i panni dell’esploratore transdimensionale, documentando non solo le differenti regole fisiche (ah, nel frattempo è riuscito anche a calcolare la gravità del pianeta Minecraft, tra una digressione e l’altra), ma anche le specie viventi, inclusa una etnografia degli zombie. La cosa divertente è che si tratta più di un manuale di nozioni base di fisica, zoologia e altre discipline decisamente umane, più che una guida per minecrafter, ma una volta realizzato viene ancora più voglia di leggerlo.
FILE 019.3 – The Books of Clash. Le leggende leggendarie delle leggendarissime imprese – Libro 1
Dove trovarlo: Tunué
Se una certa vena di umorismo, più o meno sofisticato, si può ritrovare in entrambi i titoli precedenti, Le leggende leggendarie delle leggendarissime imprese di The Book of Clash poggia direttamente sull’intenzione di strappare un sorriso al lettore più o meno ad ogni vignetta. In questo adattamento prodotto direttamente da Supercell, troviamo ai testi il prolifico e premiato sceneggiatore Gene Luen Yang, sopportato a matite e chine da Les McClaine e Alison Acton. Da come scrive di Clash of Clan, Gene Luen Yang tradisce quanto meno un passato da giocatore incallito. Le vicende di Terry, anzi Terrificus, domatore di cinghiali costretto a lasciare il villaggio e i suoi fratelli per trovare la gloria grazie a inattesi alleati, sono costellate di inside joke, come le prese in giro tra le diverse unità, ma anche di piccole geniali gag da striscia quotidiana. La creatività di Gene Luen Yang ai testi trova sponda nei disegni di McClaine e Acton, che ben adattano lo stile da webtoon alla tavola da fumetto. Particolare attenzione viene giustamente riposta dagli artisti nelle espressioni esagerate di tutti i personaggi in scena, indispensabile per conferire la giusta dose di fisicità alla comicità della sceneggiatura. Sotto l’apparente semplicità della messa in scena c’è insomma una buona dose di mestiere che si sente e si apprezza tutta.
FILE 019.4 – Sidekick – The videogame mental health journal
Dove trovarlo: Safe in our World
L’ultimo titolo di questa rassegna estiva è quello che gli anglosassoni chiamano journal, una via di mezza tra un diario e un quaderno di esercizi. Realizzato come progetto in favore dell’associazione Safe in our World che si occupa di generare consapevolezza intorno al tema della salute mentale nel settore del videogioco, Sidekick propone oltre 140 esercizi, spesso a tema videoludico, per fermarsi a riflettere sulla propria salute psicologica, entrare in contatto con le proprie emozioni e più in generale sviluppare autoconsapevolezza sul proprio livello di stress e ansia.
Alcune delle attività proposte si avvertono come un filo generiche, ma nel complesso è apprezzabile il tentativo di legare i due temi. Se state affrontando un periodo complicato o vi rendete conto di non essere in piena forma dal punto di vista mentale, Sidekick può essere un buon mezzo per entrare maggiormente in relazione con voi stessi (ma cercate di non finire nel meme del classico maschio che trova qualsiasi alternativa all’andare in psicoterapia, per favore).